Formula 1 | GP Toscana, Ferrari racconta la storia del Mugello
Il circuito è diventato proprietà della Ferrari nel 1988
Il 3 febbraio del 1900 viene fondato a Firenze il Club Automobilisti Fiorentini, il quarto in Italia dopo quelli di Milano, Torino e Padova. La prima gara organizzata dall’associazione è la Pontassieve-Passo della Consuma, poi nota come Coppa della Consuma, che va in scena il 15 giugno 1902. Nel 1914 si decide di organizzare una corsa molto più impegnativa: il “Circuito Automobilistico Toscano” da disputarsi sull’Anello del Mugello: 67,5 sui saliscendi della provincia di Firenze che il 21 giugno 1914 vengono percorsi per quattro volte dalle 36 vetture in gara. Il primo vincitore è il milanese Eugenio Silvani su una Diatto. Una settimana dopo l’Europa sprofonda nell’incubo della Prima Guerra Mondiale e di corse automobilistiche non si sente più parlare fino al 1920, quando debutta la definizione di “Circuito del Mugello”.
A partire dal quell’anno sui 66 polverosi chilometri che da Scarperia salgono fino a Firenzuola per poi tornare attraverso il passo della Futa a San Piero a Sieve e poi di nuovo a Scarperia, sono i migliori piloti dell’epoca: Giuseppe Campari, Gastone Brilli Peri, Antonio Ascari, Baconin Borzacchini, oltre, naturalmente, ad Emilio Materassi, idolo locale. Tra i vincitori, nel 1921, c’è anche Enzo Ferrari che si impone nella classe fino a 4,5 litri di cilindrata al volante di un’Alfa Romeo. Messa in ombra dal prestigio della Mille Miglia, il circuito viene abbandonato dopo l’edizione del 1929 e solo nel 1955 si cerca di farlo tornare in auge studiando un percorso di 19 km che ospita una gara vinta dalla Ferrari 750 Monza guidata dall’italiano Umberto Maglioli.
Il circuito originale torna in auge anni ’60 con un discreto seguito di appassionati, ma nel 1970 un grave incidente mortale porta gli organizzatori a sospendere le competizioni sul circuito stradale del Mugello. L’Automobile Club di Firenze, per non perdere la tradizione motoristica che nel frattempo si è radicata in zona, decide di investire e fa costruire l’autodromo su un’area di circa 170 ettari. I lavori iniziano nel 1972: l’incarico della progettazione del nuovo tracciato e delle opere relative viene assegnato all’ingegner Gianfranco Agnoletto. La prima gara sul nuovo impianto si disputa nel 1974: si tratta del nono round del campionato europeo di Formula 5000 che viene vinto dal britannico David Hobbs, già in Formula 1, al volante di una Lola.
Nel 1988 il circuito viene acquistato dalla Ferrari, che ne inizia una profonda opera di ristrutturazione, dotandolo delle migliori infrastrutture esistenti e aggiornandole continuamente, pur mantenendo inalterato il disegno del tracciato, molto impegnativo per i piloti. La pista diventa un tempio del motociclismo, ma ospita anche moltissime gare di auto, sia monoposto che vetture a ruote coperte. La Scuderia Ferrari a partire dagli anni Novanta lo impiega per lunghe sessioni di test che contribuiscono a rendere straordinariamente vincenti le vetture dell’era targata Jean Todt e Michael Schumacher. L’impianto ospita anche svariate edizioni delle Final Mondiale Ferrari, l’appuntamento che rappresenta la conclusione della stagione sportiva della Casa di Maranello, una festa con i protagonisti della Scuderia che vede scendere sui 5.245 metri del Mugello le vetture storiche di Formula 1, le auto laboratorio dei Programmi XX e le berlinette delle tre serie continentali del Ferrari Challenge, il monomarca del Cavallino Rampante.
Il Mugello Circuit per la Casa di Maranello è una sorta di seconda casa, per questo non ci poteva essere un tracciato miglior sul quale disputare il Gran Premio numero 1000 della Scuderia Ferrari in Formula 1.
se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui