Formula 1 | AlphaTauri, il punto sulla carriera di Tsunoda

La stagione di Yuki Tsunoda non è stata affatto facile finora. Il pilota giapponese, al suo secondo anno in Formula 1 paga certamente un’AlphaTauri tutt’altro che competitiva come quella degli ultimi due campionati, e questa rivoluzione regolamentare non ha favorito la squadra di Faenza di proprietà della Red Bull. Il nipponico tra l’altro continua ad avere atteggiamenti poco consoni, anche nei confronti dell’ingegnere, ma il team prende totalmente le difese del proprio pilota.

“Si sta adattando alla Formula 1 – ha dichiarato Jody Egginton, direttore tecnico dell’AlphaTauri a Beyond The Grid. Nonostante il cambio regolamentare si è evoluto nel modo di guidare la macchina. A inizio 2021 ha avuto dei buoni risultati, tutti dicevano quanto fosse fantastico, ma come molti esordienti è incappato in un periodo complicato. La fiducia in se stesso era diminuita e si chiedeva cosa fare per migliorare, e alla fine dell’anno scorso aveva capito come si sistemava la macchina. Penso che adesso abbia più facilità a impostare l’assetto della vettura, sa dire cosa preferisce e questo è certamente ottimo, è una fase importante per i debuttanti”.

“Penso che il suo percorso non sia diverso rispetto ad altri rookie, ma le aspettative sono più alte. Siamo una squadra solida, per lui è molto più difficile se fossimo sempre nelle retrovie, lì sa che potrebbe solo migliorare. Sui suoi team radio, beh ne parliamo ed è consapevole: nella foga del momento però usa un linguaggio che immagino non abbia imparato a scuola. Gli ingegneri sono molto educati e gentili con lui, gli ricordiamo che non è il modo più consono per migliorare la macchina, ma lui è fatto così”.

“Ha carattere: forse alle persone non piace quello che sentono dire da lui, ma sappiamo sempre cosa intende. Nel debriefing a fine gara tutto si è calmato, gli abbiamo detto che capiamo quello che dice, ma deve trovare un modo migliore per comunicarlo. E’ un ragazzo a inizio carriera, si è dovuto adattare ad una nuova vettura al suo secondo anno e questo non è da sottovalutare. Alcuni dei ragazzi arrivati in Formula 1 prima di lui hanno avuto a che fare con evoluzioni della macchina, lui invece si è trovato davanti a una rivoluzione. E’ una bella curva di apprendimento – conclude Egginton – non facile perché la vettura non è competitiva come l’anno scorso e quindi è anche più difficile per lui”.