F1 | Webber sull’ingaggio di Hartley: “La linea della Red Bull si è ammorbidita”
L'ex pilota commenta la "virata" della scuderia anglo-austriaca: "C'è un ambiente diverso; difficile vedere una situazione così in passato"
La scelta di ingaggiare Brendon Hartley ha travalicato i canoni della storica politica targata Red Bull. Dopo l’addio di Carlos Sainz, direzione Renault, la Toro Rosso ha intrapreso una strada, per alcuni aspetti, inedita: puntare su un pilota anagraficamente non più giovanissimo (28 anni) che, scartato negli anni precedenti dalla stessa Red Bull, è risalito in cattedra nel WEC, dove per due volte si è laureato campione del mondo.
Mark Webber, che in Red Bull ha corso dal 2007 al 2013, ha commentato così questo cambio di linea della scuderia anglo-austriaca: “Penso la Red Bull si sia un po’ ammorbidita. Non è così decisa come negli anni precedenti; in passato questa situazione forse non si sarebbe presentata” – ha dichiarato in riferimento all’approdo di Hartley in Toro Rosso. “C’è un ambiente diverso, molto più calmo e la vedo come una cosa positiva. Bisogna comunque togliersi il cappello davanti ad Helmut (Marko, ndr), che gli ha dato una seconda possibilità (ad Hartley, ndr)“.
L’ex pilota australiano si è poi soffermato sulla solidità psicologica che richiede uno sport come la Formula 1 e che spesso sbarra la strada ad alcuni astri nascenti: “Ci sono stati tanti piloti incredibili nelle categorie minori che poi non hanno rispettato le attese in Formula 1. La Formula 1 penso che sia un po’ come un ristorante stellato, dove lo chef deve essere esperto in molti piatti diversi. Nelle categorie junior, invece, devi essere esperto in uno o due piatti. La Formula 1 è un test difficilissimo per il pilota: più vai avanti e più devi saper gestire l’aspetto mentale“.
Federico Martino
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