F1 | Verstappen non esclude di continuare la sua protesta nelle conferenze stampa della FIA

“Preferisco non parlare troppo”, ha affermato Max Verstappen alla stampa internazionale prima di volare ad Austin

F1 | Verstappen non esclude di continuare la sua protesta nelle conferenze stampa della FIA

F1 Verstappen FIA – Max Verstappen potrebbe proseguire la sua protesta nelle conferenze stampa ufficiali della FIA, rispondendo con frasi brevi e secche, in seguito alla sanzione ricevuta per aver usato un linguaggio inappropriato durante il Gran Premio di Singapore. Il campione del mondo ha manifestato il suo disappunto dopo essere stato punito per aver definito la sua RB20 “f****ta” durante una conferenza stampa, violando le regole del linguaggio imposte dalla FIA.

Il presidente della FIA, Mohammed Ben Sulayem, aveva recentemente messo in guardia i piloti sull’uso di un linguaggio scorretto nelle sedi ufficiali. A Verstappen è stata imposta una pena di “lavori di interesse pubblico” per la sua condotta, un provvedimento che l’olandese ha definito “ridicolo”. In risposta, il pilota Red Bull ha scelto di rispondere con frasi brevi e poco dettagliate durante la conferenza stampa post-qualifiche, spiegando la sua scelta con queste parole: “Trovo, ovviamente, ridicolo ciò che è successo. Quindi perché dovrei dare risposte complete? Preferisco non parlare molto, risparmiare la voce. Possiamo fare le interviste anche altrove, se serve qualche risposta alle domande poste.”

Verstappen non esclude una nuova protesta ad Austin

Anche dopo il Gran Premio, l’olandese ha continuato il suo stile di protesta, adempiendo ai suoi obblighi mediatici ma senza fornire spiegazioni approfondite. Quando gli è stato chiesto se intendeva continuare questa protesta anche durante il prossimo Gran Premio degli Stati Uniti, ha risposto vagamente: “Prima di tutto, facciamo una pausa da tutto questo. Sai, dalla F1, e vediamo come va ad Austin.”

Riguardo a una possibile conversazione con il presidente Ben Sulayem, il tre volte iridato ha ribadito la sua posizione: “Sarò sempre me stesso. Non cambierò chi sono nella vita o come opero qui a causa di questo.” Inoltre, ha sottolineato che non è solo la FIA a dover essere coinvolta nel dialogo, ma anche la F1 nel suo complesso: “Penso che non sia solo la FIA, ma anche la F1 nel suo insieme, su come si opera insieme.”

La posizione dell’alfiere della Red Bull riflette la frustrazione di un pilota che, nonostante il suo successo in pista, si trova spesso in conflitto con le regole e le istituzioni del mondo della Formula 1. Sarà interessante vedere se la sua protesta continuerà anche nelle future conferenze stampa e se il dialogo con la FIA porterà a un chiarimento o a ulteriori tensioni.

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