F1 | Todt: “Offrimmo a Senna un contratto come pilota Ferrari per il 1995”

Il brasiliano si propose per il 1994, ma la scuderia del Cavallino aveva già sotto contratto Alesi e Berger

F1 | Todt: “Offrimmo a Senna un contratto come pilota Ferrari per il 1995”

Ayrton Senna in Ferrari. Una trattiva di mercato che a distanza di decenni continua ad essere al centro della ribalta mediatica. A tornare a discutere dell’asso brasiliano, scomparso in seguito al terribile incidente che lo vide coinvolto alla curva del Tamburello il 1 maggio 1994, è stato Jean Todt intervistato da beIN Sports. Il francese agli inizi della sua esperienza professionale a Maranello, dove è stato a capo della Gestione Sportiva dal 1993 al 2007, propose al brasiliano un contratto per il 1995 non volendo rompere quelli già in essere di Jean Alesi e Gerhard Berger per il 1994.

Le strade di Senna e della Ferrari dunque non si incrociarono neanche in quell’occasione, con la scuderia del Cavallino che successivamente scelse Michael Schumacher per aprire un nuovo progetto tecnico e sportivo.

Poche settimane dopo il mio arrivo alla Ferrari ho incontrato Ayrton Senna durante il fine settimana di Monza, nell’hotel sul Lago di Como in cui alloggiavamo – ha dichiarato Todt – Gli ho proposto di venire nel 1995, ma lui spingeva per il 1994. Avevamo già due piloti sotto contratto, Jean Alesi e Gerhard Berger, quindi non abbiamo potuto soddisfare la sua richiesta, e quando Ayrton mi ha chiesto il perché ho spiegato la situazione. Non voleva arrendersi, dicendo che i contratti non contano in Formula 1, ma gli dissi che per me invece vanno rispettati. Gli offrimmo un contratto per il 1995, ma sappiamo cosa poi è accaduto”.

Todt, continuando con la propria disamina, ha aggiunto i motivi che spingevano la Ferrari a voler puntare su un top driver: “Volevo un pilota di punta, quando sono arrivato alla Ferrari i responsabili del telaio dicevano che non si vinceva a causa del motore, per altri il problema era il telaio, per altri la responsabilità erano i piloti. Così mi sono detto, c’è una variabile che possiamo togliere: se prendiamo il miglior pilota del mondo, o almeno un pilota che è già campione del mondo, possiamo eliminare una scusa. Se avessimo avuto Senna, nessuno avrebbe potuto puntare il dito contro il pilota, motivo per cui successivamente prendemmo Michael”.

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