F1 | Spa, pista da “odi et amo” per Michael Schumacher

Il tedesco, sulla storica pista immersa tra le Ardenne, ha vissuto un’altalena di emozioni nel corso della carriera

F1 | Spa, pista da “odi et amo” per Michael Schumacher

Nel weekend la Formula Uno riapre i battenti, dopo la consueta pausa agostana, facendo tappa in una delle piste più leggendarie e ricche di storia: Spa-Francorchamps. Tra gli splendidi saliscendi immersi tra le Ardenne c’è un pilota che, più di ogni altro, ha legato il proprio nome a questo tracciato: Michael Schumacher.

Proprio a Spa, dove detiene il record di successi (ben sette vittorie), la carriera del tedesco ha vissuto momenti unici, straordinari ed esaltanti a cui hanno però fatto da contraltare autentiche giornate da dimenticare.

Il primo “vagito” di Schumi in Formula Uno avviene proprio a Spa nell’agosto del 1991, quando la Jordan lo ingaggia per sostituire Bertrand Gachot bloccato a Londra in stato di arresto in seguito a una rissa scoppiata con un taxista. Il giovane Michael non sembra pagare lo scotto del debutto e firma in qualifica un sorprendente settimo tempo, rifilando oltre sette decimi al compagno di squadra Andrea De Cesaris.

La domenica però la sua gara dura pochi metri, a causa della rottura della frizione che lo costringe al ritiro. Il talento di quel 22enne tedesco non passa inosservato nonostante lo stop, con Flavio Briatore che poco dopo lo ingaggia in Benetton al posto di Roberto Moreno.

Proprio con il team italiano arriva un anno dopo a Spa il primo storico successo in Formula Uno.

La vera impresa però Schumacher la realizza nel 1995, con una grande rimonta dalle retrovie culminata con un deciso sorpasso su Damon Hill in una gara condizionata dai capricci del meteo belga: un’autentica rivincita per il tedesco, dopo la squalifica ricevuta l’anno precedente per l’eccesiva usura del fondo della sua Benetton.

Il biennio 1996-97 sorride ancora una volta a Schumi che sbanca Spa alla guida della Ferrari. Nel ’98 il rodeo che va in scena in Belgio non risparmia il tedesco, vittima di un’autentica beffa a causa del contatto con David Coulthard che lo priva di una vittoria pressoché certa. Quello che accade poco dopo, con il tedesco trattenuto a stento dagli uomini del muretto della Rossa nel box della McLaren, sono oramai scene entrate di diritto nell’album dei ricordi dei più nostalgici appassionati di Formula Uno. A 20 anni di distanza dall’accaduto se ne continua ancora a parlare…

Amara per Schumi è anche la gara del 2000 dove è “vittima” del sorpasso (definito dalla critica come uno dei più belli in assoluto nella storia del Circus) subito da Mika Hakkinen sul lungo rettilineo del Kemmel, con nel mezzo Ricardo Zonta nelle vesti di attore non protagonista. Ma alla fine di quella stagione saranno il tedesco e la Ferrari a gioire.

Il nuovo millennio segna l’inizio del ciclo d’oro della Ferrari che con Schumi conquista il gradino più alto del podio di Spa nel 2001 e 2002, a cui fa seguito il dolcissimo secondo posto del 2004 grazie al quale il tedesco mette la firma sul suo settimo e ultimo titolo iridato.

Simply the best” recita il cartello esposto dai meccanici dal muretto box mentre Michael transita sotto la bandiera a scacchi: poche semplici parole atte a sintetizzare la realtà delle cose.

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