F1 | Le pagelle del GP di Spagna
Verstappen corre da solo, Russell è spettacolare, Ferrari insufficiente
Max Verstappen 10 e lode Grand Chelem impressionante, pole, vittoria, giro più veloc e sempre in testa. Pratica uno sport a parte, può montare gomme più dure degli altri e comunque viaggiare ad un altro passo. Non ci sono più aggettivi per il suo dominio. Ce ne sarebbe uno, noioso, ma non è colpa sua. A lui – alieno vero – e alla sua monoposto perfetta vanno fatti solo i complimenti.
George Russell 9,5 Peccato per l’esclusione dai primi dieci in qualifica; la gara è qualcosa di spettacolare, materia purissima di talento, aggressività, ritmo, lucidità. Pilota incantevole, con una Mercedes rinata potrà togliersi molte soddisfazioni e divertire il pubblico.
Lewis Hamilton 9 Ottiene il massimo risultato possibile, guai a darlo per vinto o per demotivato. Aspetta solo l’occasione giusta per tornare alla vittoria. E Mercedes sta lavorando bene.
Sergio Perez 5 Non si è ancora ripreso dalla batosta di Miami, la sensazione è che Verstappen lo abbia demolito dal punto vista mentale. Checo è spento, fa il compitino, anzi nemmeno quello, perché con un siluro sotto al sedere si fa battere a parità di condizioni da Russell. Prestazione mediocre, è come Icaro, si è bruciato puntando troppo in alto.
Carlos Sainz 6,5 Porta a casa punti, la sua dote migliore; si accoda al trenino catalano dei migliori, sverniciato dalle Mercedes, ma non poteva fare di più. E’ intelligente a non forzare più di tanto in partenza con Verstappen, non sarebbe servito a nulla.
Lance Stroll 7 La risposta alle tante critiche è un intero fine settimana in cui la fa voce grossa e si tiene dietro Alonso. Bravo.
Fernando Alonso 6 La tanto agognata trentatreesima è fatua e stucchevole retorica che pesa come un macigno nel GP di casa, dove Alonso è (quasi) assente ingiustificato: un po’ mestierante, un po’ apatico.
Charles Leclerc 6 Ai limiti dell’ingiudicabile. Lo mandano in pista in qualifica con un’auto sbilenca che non funziona, la gara è il solito calvario targato SF23 di incostanza e poco ritmo. La faccia nelle interviste dice tutto, stagione da incubo. Non per colpa sua, ovviamente.
Esteban Ocon e Pierre Gasly 6 Ottavo e decimo, sfruttano la velocità sul dritto della loro A523, racimolano buoni punti nel Costruttori e confermano la Alpine come quinta forza del mondiale.
Guanyu Zhou 7 Ispirato, nelle manovre, nei sorpassi – bello il duello con Tsunoda – nell’andare oltre il limite di una Sauber esaltata da lui e non dall’impalpabile Bottas (voto 5, che succede Valtteri?), per un nono posto finale azzannato con cattiveria, che vale oro nella sfida tra le “piccole”.
Yuki Tsunoda 6,5 Non va a punti, ma è un pilota trasformato. Sempre presente, in lotta con la Sauber, la Alpine, la Ferrari, lucido, aggressivo. Sta crescendo.
Lando Norris 5 Poteva essere un grande protagonista, ma si ingolosisce nelle prime curve e molla un po’ troppo presto i freni, ala rotta e GP andato a farsi benedire. Imperdonabile.
Nyck De Vries 5,5 Rischia sempre il taglio, ma al Montmelò si sono visti sprazzi di velocità. Vediamo se gli daranno ancora tempo per migliorare.
Nico Hulkenberg 6,5 Velocissimo in qualifica, in gara purtroppo la Haas manca di ritmo e scivola fuori dai punti, inesorabilmente. Nel confronto interno demolisce un modesto Magnussen (4,5)
Ferrari 3 Nessuno si attendeva miracoli, ma a cosa servono gli aggiornamenti se non è cambiato nulla? Impari dalla Mercedes cosa significhi sviluppare una monoposto.
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