F1 | Investitura a Leclerc, ma questo Sainz merita di giocarsela

Cosa penserà lo spagnolo delle parole di Binotto?

F1 | Investitura a Leclerc, ma questo Sainz merita di giocarsela

Durante la pausa tra Losail e Jeddah, prima che i motori tornino a ruggire per il rush finale, Mattia Binotto ha rilasciato dichiarazioni importanti nei confronti di Charles Lelcerc, investendolo di fatto del ruolo di condottiero della prossima (chissà quando, si spera presto) “campagna iridata”.

Le parole del team principal di Maranello sono tutte un elogiare le grandissime qualità al volante del funambolo monegasco, dalla velocità sul giro secco, alla capacità di attaccare e difendere in gara, alla gestione delle gomme e della monoposto. Paragonando poi l’approccio di Charles a quello di Gilles Villeneuve per abnegazione e generosità.

Parole splendide, e anche veritiere; è obiettivo che Leclerc sia un talento speciale così come sia capace di emozionare con la sua guida il popolo rosso, ricordando per certi versi la “febbre Villeneuve”, non a caso più di una volta di è parlato di “febbre Leclerc”.

C’è però un lato della medaglia che non va propriamente sottovalutato, ovvero il fatto che in questo suo percorso di risalita la Ferrari non si è affidata solo al “predestinato”, ma anche allo spagnolo Carlos Sainz, pilota che al suo primo anno a Maranello sta facendo intravedere grandi potenzialità. L’abbiamo detto e ridetto e quindi riassumeremo il concetto in breve: Sainz non è spettacolare, aggressivo e forse nemmeno talentuoso come Leclerc, ma è un pilota veloce, metodico, consistente e molto sensibile dal punto di vista tecnico, capace come pochi di lavorare sulla monoposto.

Charles al volante fa fuoco e fiamme, Carlos è un passista di gran classe, che giro dopo giro sfianca gli avversari, uscendo sulla distanza. I due si completano a vicenda, formando una gran bella coppia di piloti, ma soprattutto hanno prestazioni molto simili tra loro.

Ecco perché l’investitura di Binotto nei confronti Leclerc – “Abbiamo investito su di lui a lungo termine perché siamo pienamente convinti che sarà l’uomo che diventerà il prossimo campione del mondo. Se e quando la Ferrari produrrà una macchina capace di battagliare per il titolo, sarà Leclerc a guidare questa campagna” – non suona come il massimo dell’eleganza nei confronti di Sainz. Anche perché si è sempre detto che anche in caso di monoposto competitiva i piloti sarebbero partiti alla pari, e che la pista avrebbe deciso eventuali gerarchie.

Cosa è cambiato? Perché Binotto si è affrettato ad eleggere Leclerc come capitano? Perché affrettarsi ad anticipare, di fatto, le future gerarchie? Leclerc ha forse bisogno di sentirsi “coccolato” dalla scuderia? E Sainz sempre più a suo agio con la Rossa merita di essere relegato a priori nel ruolo di scudiero?

La sensazione è che il pilota spagnolo, per metodologia di lavoro e velocità, abbia comunque la capacità per arrivare ad eguagliare le prestazioni di Lelcerc, giocandosela con il monegasco nel 2022. Poi magari per talento puro Leclerc troverà quella marcia in più che gli consentirà di avere ragione del compagno di squadra, ma Sainz si sta guadagnando in pista l’opportunità di indossare anche lui i galloni del capitano. Lasciamo che sia il cronometro a decidere.

Antonino Rendina


4.2/5 - (160 votes)
Motorionline.com è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News,
se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui
Leggi altri articoli in Focus F1

Lascia un commento

1 commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati