F1 GP Canada | Respinta la protesta Red Bull: confermata la vittoria di Russell
Il team di Milton Keynes accusava l'inglese di brake test nei confronti di Verstappen in regime di Safety Car
Al termine del Gran Premio del Canada, la Red Bull ha presentato una formale protesta nei confronti della Mercedes di George Russell per una presunta condotta irregolare durante il regime di Safety Car. Secondo il team di Milton Keynes, il pilota inglese avrebbe frenato in maniera ingiustificata sul rettilineo tra le curve 12 e 13, costringendo Max Verstappen a superarlo temporaneamente, per poi restituire la posizione. Per la Red Bull, quel gesto avrebbe violato l’articolo 55.5 del Regolamento Sportivo FIA e l’articolo12.2.1m del Codice Sportivo Internazionale, accusando anche Russell di comportamento antisportivo.
I Commissari Sportivi, però, hanno respinto il reclamo definendolo “infondato”, dopo aver ascoltato entrambe le parti: presenti all’udienza, per Red Bull, Stephen Knowles, Gianpiero Lambiase e Max Verstappen; per Mercedes, Ron Meadows, Andrew Shovlin e George Russell. Presenti anche i rappresentanti FIA Tim Malyon e Rui Marques.
Secondo la tesi Red Bull, Russell avrebbe deliberatamente rallentato sapendo di avere Verstappen alle spalle, inducendolo a un sorpasso sotto Safety Car. Il team ha presentato anche la telemetria, indicando un presunto comportamento intenzionale da parte del britannico, rafforzato dal fatto che il pilota Mercedes aveva controllato gli specchietti prima della frenata. Hanno inoltre ipotizzato che il messaggio radio con cui Russell segnalava il sorpasso fosse un tentativo di attirare un’indagine.
La difesa Mercedes, invece, è stata ferma: frenare periodicamente in regime di Safety Car è pratica normale per mantenere temperatura nei freni e nelle gomme, e l’episodio si è verificato perché Russell si stava avvicinando alla Safety Car. George ha inoltre chiarito che non sapeva che la gara si sarebbe conclusa dietro alla vettura di sicurezza e che il suo messaggio via radio non aveva secondi fini. La FIA, per voce del direttore sportivo Tim Malyon, ha confermato che la manovra non era irregolare e che non era stata ritenuta degna di segnalazione, sottolineando come le frenate periodiche in regime di Safety Car siano considerate tollerabili.
In conclusione, i commissari hanno stabilito che:
La frenata di Russell non costituisce guida irregolare;
Non vi è stata intenzionalità antisportiva nei suoi messaggi via radio o nelle sue azioni;
Non sussistono elementi per procedere con ulteriori sanzioni.
La protesta è stata quindi respinta e il deposito non sarà restituito.
se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui