F1 | GP Arabia Saudita, Mario Isola sul nuovo cittadino di Jeddah
"“Jedda rappresenta forse l’incognita più grande di quest’anno", ha affermato l'Ingegnere italiano
Per la prima volta della Formula 1 sul nuovo, spettacolare circuito cittadino di Jedda, in Arabia Saudita, il 34° Stato a ospitare un Gran Premio, Pirelli ha scelto le tre mescole centrali della gamma, la selezione più vista durante questa stagione: la C2 come P Zero White hard, la C3 come P Zero Yellow medium e la C4 come P Zero Red soft.
Jedda è il secondo circuito inedito quest’anno dopo quello del Qatar di due settimane fa, ma i due tracciati sono completamente diversi in termini di stress sui pneumatici: la pista di Losail è una delle più impegnative in assoluto per quanto riguarda le forze laterali. Jedda è una sfida ancora più ricca di incognite, visto che il tracciato è appena stato completato e ci sono pochi dati su cui basarsi.
I dati esistenti e le simulazioni realizzate dai team suggeriscono che le tre mescole centrali della gamma siano la soluzione migliore per Jedda e dovrebbero rispondere bene alle sfide che propone questo veloce tracciato, con una gara che si corre sulla distanza di 50 giri.
Le caratteristiche del cittadino di Jeddah
La pista è stata ideata dal noto progettista di circuiti Hermann Tilke e si trova nella località di Jeddah Corniche. Si tratta del primo circuito cittadino dopo la tappa di Baku dello scorso giugno. Il tracciato, che si sviluppa lungo la costa per una lunghezza complessiva di 6,174 chilometri, è il più lungo circuito cittadino in calendario (il secondo per lunghezza dopo Spa) ed è anche probabilmente uno dei più veloci, con una velocità media di oltre 250 km/h visti in simulazione: un valore secondo solo a quello di Monza, il “Tempio della Velocità”.
Tra le 27 curve del tracciato, la curva 13 è una delle più impegnative: è una curva verso sinistra con un banking di 12 gradi che dovrebbe sottoporre i pneumatici a forze g molto elevate. Jedda ha più curve di qualsiasi altra pista in calendario, e i pneumatici saranno costantemente al lavoro. Diverse zone del circuito sono piuttosto strette e senza vie di fuga, a causa dei muri molto vicini ai bordi della pista. La probabilità che entri in scena la safety car è abbastanza alta, e questo influirà sulle strategie.
La gara di Jedda fa parte delle ultime tre tappe della stagione che si corrono in notturna, con la partenza alle 20:30 ora locale. Di conseguenza, le variazioni di temperatura dell’asfalto saranno diverse dal solito, con oscillazioni importanti tra una sessione e l’altra. FP1 e FP3 si svolgono appena prima del tramonto, quindi solo le FP2 del venerdì e le qualifiche del sabato, in programma per le 20:00, avranno condizioni rappresentative della gara.
Sono previste condizioni calde ma umide, per via della vicinanza del circuito alla costa settentrionale di Jedda. Visto che non è mai stato utilizzato prima, il tracciato sarà probabilmente “verde” e scivoloso all’inizio del weekend, ma la presenza della Formula 2 e di una competizione Porsche come gare di supporto dovrebbe favorire l’evoluzione della pista.
Mario Isola, responsabile F1 e Car Racing di Pirelli
“Jedda rappresenta forse l’incognita più grande di quest’anno visto che la pista è stata completata pochissimo tempo prima della gara. Di conseguenza possiamo contare solo sulle simulazioni fornite da F1 e dai team e su altre informazioni che siamo riusciti a raccogliere per stabilire la nomination delle mescole.
Questo circuito cittadino sembra essere diverso da ogni altro visto finora. L’alta velocità e l’alternarsi di curve veloci giocheranno sicuramente un ruolo importante nel determinare il comportamento dei pneumatici. Jedda ha più curve di qualisasi altra pista in calendario e una di queste – la 13 – ha anche un banking di 12 gradi, quindi ci sono un bel po’ di fattori che terranno i pneumatici costantemente impegnati”.
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