F1 | Ferrari, Sebastian Vettel: “Vettura poco stabile e difficile da guidare”

Disastro in casa Ferrari: Vettel diciassettesimo nelle FP2

F1 | Ferrari, Sebastian Vettel: “Vettura poco stabile e difficile da guidare”

Sono posizioni della classifica non abituali quelle in cui Sebastian Vettel si ritrova, ormai spesso, a frequentare in questa stagione 2020. E’ ironico, quasi assurdo, pensare che l’anno scorso era stato proprio il circuito di Spa- Francorchamps a riportare la Ferrari sul gradino più alto del podio, per proseguire in un trittico di vittorie a Monza e poi a Singapore, proprio con il quattro volte campione del mondo. Su questa pista, che l’anno scorso ha visto trionfare per la prima volta in carriera Charles Leclerc, Vettel si classifica solo quindicesimo al mattino e diciassettesimo nel pomeriggio. Risultati disastrosi, bui, per un quattro volte del mondo ed una scuderia che ha fatto la storia. La SF1000 proprio non riesce a stare in pista, con un set-up che evidentemente non funziona, sebbene entrambi i piloti abbiano passato la prima sessione di libere a cercare di trovarne uno adatto a questa pista. Specialmente nel settore centrale, la Ferrari resta piantata, non riesce ad andare oltre, e le previsioni indicano che forse le due rosse potrebbero non andare oltre la Q2 in qualifica. Vettel paga due secondi sul giro veloce da Verstappen, mentre le differenze aumentano sul passo gara: 3 secondi più lenti rispetto a Mercedes e Red Bull.

È stata senz’altro una giornata difficile. La vettura era poco stabile e difficile da guidare e non siamo dove dovremmo essere dal momento che abbiamo anche problemi di bilanciamento. Analizzeremo tutti i dati e valuteremo le varie opzioni per provare qualcosa di diverso. Sono fiducioso che domani possa andare meglio, anche se bisognerà vedere quali saranno le condizioni meteo“.

Con le condizioni attuali, Vettel può solo sperare nella pioggia.

In questa stagione abbiamo già trovato del bagnato in Austria e se pioverà non sarà di sicuro una situazione facile da gestire. L’aspetto più interessante di quel tipo di condizioni è però che tendono a mischiare un po’ le carte, quindi stiamo a vedere cosa succede”.

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