F1 | Ferrari: in Turchia prestazione da grande, strategia da provinciale

Buona gara della Ferrari, ma l'azzardo era evitabile

F1 | Ferrari: in Turchia prestazione da grande, strategia da provinciale

Ingolosirsi come Hansel e Gretel e cadere in trappola, toccare con mano un trionfo che manca da più di due anni e perdere improvvisamente la lucidità. Ferrari e Leclerc, la squadra e il pilota, sono stati complici nel delitto di gettare un podio alle ortiche, un podio che avrebbe rappresentato la meritata ricompensa per una prestazione di assoluto livello.

La velocità della SF21 a Istanbul può far sorridere Maranello, la rimonta spettacolare e al contempo autorevole di Carlos Sainz dall’ultima fila all’ottavo posto è una conferma dei progressi del Cavallino con la nuova power unit, così come il ritmo tenuto da Charles, pari a quello dei battistrada Bottas e Veratappen.

La Ferrari, insomma, sullo scivoloso asfalfo turco ha sciorinato una performance da top team, e poteva raccogliere molto di più del quarto e ottavo posto finali (piazzamenti comunque utili nella sfida alla McLaren).

Ciò che sembra essere mancato, e spiace sottolinearlo, sono la testa e la strategia da top team. Leclerc aveva tutte le carte in regola per giocarsela alla pari con Verstappen per il secondo posto a parità di strategia, invece la Rossa ha perso l’attimo giusto per cambiare le gomme intermedie tentando un azzardo da piccolo team, come una “provinciale” che tenta in tutti i modi di fare risultato.

Sarà che la vittoria manca da un pezzo, sarà che Leclerc voleva involarsi sperando che le sue intermedie sulla tela fossero più performanti di quelle nuove messe dai rivali, sarà che forse il muretto e il pilota aspettavano l’ispirazione divina per mettere le gomme da asciutto, fatto sta che la Ferrari con una strategia normale poteva blindare il podio e giocarsi qualcosa in più, mentre con il pit stop ritardato ha solo condannato Charles a subire il sorpasso di Perez.

Maranello dovrà far tesoro della gara di Istanbul per capire che l’irrequietezza e la smania di tornare a vincere non giustificano azzardi disperati, in uno sport poi che dal punto di vista delle gomme regala più dolori che gioie.

In F1 non si vince con le scommesse o sperando nell’imponderabile, ma restando freddi anche quando la posta in palio è la più alta. Concetti come “Hanno fatto bene a provarci, non avevano nulla da perdere” possono sposarsi a realtà più piccole, non al Cavallino, soprattutto non ad una Rossa che in queste curve dava il “tu” a Mercedes e Red Bull prima di poi auto declassarsi. Istanbul resta una bella prestazione, una prestazione da grande non gestita da grande squadra, purtroppo.

Antonino Rendina


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