F1 | De Vries si racconta: “Sono entrato nel mondo dei motori grazie alla mia famiglia”

Dalla vita privata al rapporto con Verstappen: l'olandese ha risposto a numerose domande al sito ufficiale della Scuderia AlphaTauri

F1 | De Vries si racconta: “Sono entrato nel mondo dei motori grazie alla mia famiglia”

In una lunga Q/A rilasciata al sito ufficiale della Scuderia AlphaTauri, Nyck De Vries ha parlato della propria carriera da pilota e del percorso che lo porterà, il prossimo 5 marzo, ad esordire in Formula 1 con i colori della compagine faentina. Un racconto a 360° riguardante non solo la pista, ma anche la propria vita quotidiana, come ad esempio gli allenamenti e gli hobby portati avanti nei periodi di stop dalle gare.

De Vries, ricordiamo, dopo diverse stagioni da terzo pilota e l’esperienza con Mercedes in Formula E, culminata con il titolo mondiale portato a casa nel 2021, avrà la possibilità di esordire finalmente in Formula 1 come pilota ufficiale. Un’opportunità importante, inseguita per diverso tempo, che l’olandese cercherà di non lasciarsi sfuggire.

Come hai iniziato a correre?
Sono entrato nel mondo dei motori grazie alla mia famiglia. Mio padre aveva una concessionaria di auto e anche lui per un po’ ha corso. Le auto sono sempre state parte del DNA della mia famiglia: era stato il mio bisnonno ad avviare l’attività delle concessionarie e mio padre ha continuato a gestirle. Poi però ha venduto tutto per poter dedicare tutto il suo tempo a me e alla mia carriera agonistica. Così, il mio sogno e l’obiettivo di affermarmi nel motorsport è diventato anche il suo.

Quando hai saputo di essere arrivato in F1, a chi hai detto per primo che avresti guidato per noi nel 2023?
A dire il vero non c’è stato un momento preciso, perché il processo è stato piuttosto complesso. Ma, in realtà, una volta firmato il contratto, la prima persona con cui ho parlato è stato Pierre! Mentre ero in palestra, mi ha chiamato su FaceTime per congratularsi con me, è stato molto carino. Naturalmente, la mia famiglia è sempre stata presente durante tutta la trattativa e quando le cose si sono fatte più serie ne ho parlato per primo con mio papà.

Come mai hai passato parte della tua adolescenza in Italia?
Gran parte del karting che conta è in Italia, ci sono molti costruttori e, quindi, quando ho iniziato a praticare questo sport a livello internazionale mi sono ritrovato a passare molto tempo qui in Italia. Insieme alla mia famiglia, abbiamo ritenuto fosse più conveniente fare base in Italia per raggiungere i circuiti di gara e questo mi ha aiutato a imparare la lingua. Ho fatto un corso in cui si poteva parlare solo in italiano e ho imparato molte cose prima di trasferirmi in Italia con la mia famiglia. Non parlo ancora fluentemente, ma essere alla Scuderia AlphaTauri mi sta già aiutando a migliorare.

Qual è il momento più importante della tua carriera agonistica?
È stato un lungo viaggio, con tanti alti e bassi. Se dovessi citarne uno, direi che è stato vincere il campionato di F2. Il sogno è sempre stato arrivare in F1 e la F2 è l’ultimo step che solitamente ti separa dall’obiettivo. Quindi, per me è stato importante vincere quel campionato.

Conosci Max da quando eravate ragazzini, com’è il vostro rapporto?
Io e Max ci conosciamo fin da piccoli, perché abbiamo corso nel karting in un periodo simile, anche se non ci siamo mai ritrovati l’uno contro l’altro. La prima volta che abbiamo corso insieme è stato a Monza, l’anno scorso: ci siamo ritrovati per caso uno accanto all’altro sulla griglia di partenza, è stato fantastico. Abbiamo un ottimo rapporto e il modo in cui siamo cresciuti nelle corse – con i nostri rispettivi papà molto coinvolti – è stato molto simile. Abbiamo un grande rispetto l’uno per l’altro. Veniamo dallo stesso Paese: parliamo la stessa lingua e andiamo d’accordo. Nonostante io sia più grande, sento che nel paddock Max è un po’ come un fratello maggiore, perché ha già ottenuto grandi risultati e può contare su tanta esperienza.

Hai vinto il Mondiale di Formula E 2020-2021, quindi sei già campione del mondo. Senti la pressione di arrivare in F1 con questo titolo già in bacheca?
Non mi piace pensare troppo al passato. Naturalmente, fa parte del mio percorso verso la F1, ma preferisco guardare sempre avanti. Sono grato per tutti i successi che sono riuscito a ottenere finora ma, allo stesso tempo, ho nuove sfide da affrontare e sono estremamente felice di correre in Formula 1.

Quale circuito del calendario 2023 ti entusiasma di più?
Ovviamente, Zandvoort. Come qualsiasi pilota, l’obiettivo è correre sul circuito di casa. Ma il Gran Premio d’Olanda è come un festival, una grande festa, quindi credo che correre su quella pista davanti a tutti i tifosi mi farà venire la pelle d’oca. L’atmosfera è pazzesca e non vedo l’ora di viverla da pilota olandese di F1.

Conosci già abbastanza bene Yuki: quando vi siete incontrati per la prima volta?
Ci siamo incontrati per la prima volta nel 2020, se non sbaglio. Red Bull Racing e Scuderia AlphaTauri avevano organizzato un evento marketing al Red Bull Ring e quel fine settimana io correvo lì in ELMS. È stata la prima volta che ci siamo visti, abbiamo condiviso il viaggio in aereo fino a Monaco e passato un po’ di tempo insieme prima del Gran Premio. È una persona davvero piacevole e da quel momento siamo rimasti in contatto.

Cosa ti piace fare fuori dalla pista?
Ammetto che la mia vita è stata molto incentrata sulle corse. Tuttavia, durante il lockdown ho cominciato a suonare il pianoforte. Non ho nessuna formazione musicale, ma mi è piaciuto molto lo strumento e ho sfruttato il tempo libero per provare qualcosa di diverso. Ora che le restrizioni sono terminate, mi piace praticare sport all’aperto e, quando è possibile, trascorrere molto tempo con la mia famiglia.

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