F1 | AlphaTauri AT03: quattro presentazioni, quattro diverse interpretazioni

La squadra faentina ha svelato la sua vettura per la stagione 2022, con soluzioni che uniscono diverse filosofie

F1 | AlphaTauri AT03: quattro presentazioni, quattro diverse interpretazioni

L’unveiling della AlphaTauri AT03 ha regalato nuovi spunti tecnici, soprattutto per quanto riguarda la conformazione della pance, uno dei temi che ha suscitato maggior attenzioni nel corso dell’ultima settimana. È proprio intorno a questo punto che si riassume il titolo: quattro presentazioni, quattro diverse interpretazioni.

Un lavoro, quello sulla vettura 2022, che ha richiesto un lungo percorso complici alcuni cambiamenti apportati al modello in galleria del vento per studiare i flussi, passando dal 50 al 60% per avere rilevamenti più accurati. “È stato un lavoro un po’ disarticolato, perché inizialmente si trattava dei nuovi regolamenti per il 2021, quindi avevamo iniziato a lavorare molto tempo fa. Poi ovviamente con la pandemia, è stato deciso che avremmo dovuto fermare lo sviluppo in galleria del vento durante il 2020 e l’abbiamo ricominciato il 1° gennaio 2021” – ha spiegato Jody Egginton, direttore tecnico del team -. “Tuttavia, questo ha coinciso con la nostra transizione verso alla galleria del vento al 60%, il che significa che abbiamo dovuto progettare e produrre un modello al 60% dell’auto del 2022. Allo stesso tempo, stavamo anche preparando un modello al 60% dell’auto del 2021, dato che l’auto AT02 era stata sviluppata al 50%, ma stavamo passando al 60% per lo stagione in quanto non è consentito far funzionare due gallerie del vento in parallelo. Ovviamente, questo ha creato un carico di lavoro maggiore, ma la decisione di passare a un impianto al 60% era una strategia consolidata da tempo, che doveva essere portata a termine nei tempi previsti per aiutarci ai nostri obiettivi a medio termine. Devo dire che i ragazzi hanno fatto un buon di gestire il carico di lavoro extra e siamo confidenti che questa decisione porterà i benefici previsti a medio termine”, ha poi aggiunto l’ingegnere. Dal punto di vista stilistico, la livrea mantiene i colori del 2021, ma con linee rinnovate ed estremamente eleganti, che la rendono indubbiamente una delle vetture più belle di questo inizio d’anno.

Anteriore

A differenza di quanto si era potuto osservare durante le presentazioni di Haas, Aston Martin e McLaren, la squadra di Faenza ha seguito un percorso differente nella progettazione dell’ala anteriore, in particolare per le modalità con cui il muso interagisce con gli altri elementi. Sulla AT03, infatti, il muso è lungo e appuntito, tanto da estendersi fino al mainplane senza lasciare quell’apertura nella zona centrale tra il profilo principale e il secondo flap, come si era invece visto sulle altre monoposto al fine di agevolare il passaggio dell’aria nel sottoscocca. Il mainplane non è completamente piatto, ma è stato leggermente rialzato proprio nell’area centrale, anche se dai render appare evidente come la parte inferiore del muso vada a smorzarne l’effetto. I quattro flap presentano linee e dimensioni simili tra loro, con l’aggiunta due piccoli elementi di forma triangolare per la creazione di vortici nella zona della regolazione dell’incidenza dell’ultimo elemento. Gli endplate sono squadrati, differenti alle linee tondeggianti delle altre macchine. Nel render della vettura dell’anno passato, AlphaTauri aveva nascosto il nuovo muso fino al momento dello shakedown, per cui non dovrebbe sorprendere se il team italiano si presentasse ai test con una soluzione differente da quella visibile nelle immagini ufficiali, esattamente come fatto da McLaren durante la presentazione della MCL36.

Per quanto riguarda la sospensione anteriore, gli ingegneri hanno deciso di confermare lo schema push rod, in linea con quanto si era già potuto apprezzare sulla vettura che aveva conquistato il sesto posto nella classifica costruttori nello scorso campionato, tranne per qualche leggera modifica per adattarsi ai cerchi dal 18 pollici. Le prese dei condotti di raffreddamento dei freni sono di dimensioni piuttosto generose, in linea con quelli dell’Aston Martin, e nella parte posteriori si può notare lo sfogo per far uscire l’aria calda proveniente dall’impianto frenante. Quest’ultimi sono inglobati nei deviatori di flusso standard, di disegno unico per tutte le squadre.

Centro vettura

Quattro presentazioni, quattro diverse interpretazioni. Con l’unveiling della AT03, la scuderia faentina ha fornito un’altra possibile lettura dei regolamenti, con un mix tra alcune soluzioni già viste nelle ultime settimane. Le bocche dei radiatori presentano una forma squadrata come quelle dell’Aston Martin e, come sulla AMR22, sono state avanzate lungo il cockpit portandole quasi al limite della posizione concessa dalla Federazione. Date le restrizioni a livello di volume prescritte dal regolamento, al fianco degli ingressi del sistema di raffreddamento vi è una zona piatta, seppur non così pronunciata come quella dell’Aston Martin. La posizione rialzata delle pance ha permesso di creare un grande undercut nella zona inferiore, che consente il passaggio d’aria intorno alle stesse complice la posizione dei radiatori revisionata. Se in questa zona della vettura i designer dei due team hanno optato per una filosofia molto simile, differente è l’approccio per quanto riguarda la parte superiore della carrozzeria, dove sulla AMR22 sono presenti le branchie per espellere il calore. Gli ingegneri della AlphaTauri, infatti, hanno optato per una soluzione che richiama al passato, con una sorta di scivolo verso il retrotreno della vettura, in modo da spingere il flusso nella zona coca cola e aumentare, di conseguenza, l’efficienza del diffusore. Flussi quindi ben separati, ma in maniera dissimile da quanto visto fino ad ora.

Il raffreddamento è affidato principalmente all’ampio sfogo finale, posto al termine del cofano motore in una posizione rialzata in modo da indirizzare quanto espulso verso i due profili della beam wing, come già visto sulla McLaren MCL36. Se in passato si tendeva a privilegiare soluzioni quante più chiuse possibile, la differente collocazione dello sfogo e il ritorno dei due elementi aggiuntivi al retrotreno ha portato un cambio di filosofia per alcuni team. L’airbox mantiene le forme dell’anno passato con due canali interni che interagiscono con la Power Unit Honda, adattata per i nuovi carburanti E10.

Retrotreno

Al posteriore molte soluzioni saranno condivise con Red Bull, dal quale AlphaTauri acquista sospensione posteriore, cambio e parte idraulica. La novità più importante è che la squadra italiana quest’anno potrà contare sull’ultima specifica, mentre in passato doveva accontentarsi di soluzioni vecchie di una stagione: “Per il 2022, le aree di sinergia sono nella parte posteriore – cambio, l’idraulica, la sospensione posteriore, che è una disposizione abbastanza simile a quello che abbiamo avuto in passato. La differenza è che con il cambio regolamentare, entrambi i team useranno la stessa specifica nel 2022, mentre prima utilizzavamo parte disegnate dalla Red Bull vecchie di un anno”, ha spiegato il diretto tecnico.

L’ala posteriore riprende la forma a cucchiaio come prevedono i nuovi regolamenti, con il doppio pilone di supporto che si collega al mainplane. Il comando del DRS mostra un doppio supporto, uno per rialzare il flap, uno per evitare che rimanga aperto, esattamente come nella scorsa stagione. Il disegno dell’estrattore sembra molto simile a quello della showcar che era stata presentata dalla FOM a Silverstone, con un raggio ampio in prossima dell’estremità superiore, in controtendenza con le linee spigolose viste sulle altre vetture per sfruttare il massimo volume consentito. Un dettaglio che vale la pena menzionare, tuttavia, sono i generatori di vortici posti nella parte inferiore, elementi già presenti negli scorsi campionati. Non rimane che attendere per vederla (davvero) in pista, dove non potrà più nascondere le sue forme.

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