Bianchi, il dolore dei colleghi e delle scuderie
Messaggi sentiti da parte dei piloti e delle squadre per un ragazzo amato da tutti
Jules Bianchi se n’è andato troppo presto, lasciando un vuoto enorme nel Circus, un ambiente che aveva saputo conquistare grazie ad un carattere semplice e ad un sorriso contagioso. La F1, parliamo di squadre e piloti, si è svegliata con la peggiore notizia possibile, immediato lo sgomento generale ed il relativo cordoglio da parte di tutti i protagonisti.
Fernando Alonso, uno dei piloti più legati a Jules, ha scritto “Amico, compagno, talento, sorriso. In eterno. Riposa in pace Jules, sempre con noi”. Un altro grande amico, Felipe Massa, scrive: “Riposa in pace fratello mio, un abbraccio alla tua famiglia, mi manchi”. “Vola in alto Jules” pubblica Pastor Maldonado, con il connazionale di Bianchi Romain Grosjean che scrive: “Se n’è andato uno dei ragazzi migliori e dei piloti migliori che io abbia mai incontrato, mi mancherai tanto amico mio”. Il campione del mondo di Rally, Sebastien Ogier, anche lui francese: “Troppo triste sentire che Jules se n’è andato”. Mentre Alain Prost, quattro volte campione del mondo transalpino scrive: “Ti pensiamo sempre Jules, un abbraccio affettuoso a tutta la famiglia e agli amici”.
“Oggi abbiamo perso un incredibile talento e una bellissima persona. Le parole non possono descrivere i nostri sentimenti. Tutti sentiremo la mancanza di Jules” dice Daniel Ricciardo. Poi ci sono i messaggi di Button, Bottas, Verstappen e più o meno tutti i piloti, non solo di Formula 1.
Stesso tenore di parole per le scuderie, in primis la Ferrari, “squadra madre” di Bianchi: “#CiaoJules per sempre nei cuori Ferrari”. E poi c’è la Marussia-Manor, quella Marussia, portata sino al nono posto nel GP di Monaco, la piccola “vittoria” Bianchi, la perla che ne risaltò bravura e talento: “Siamo devastati dalla scomparsa di Jules dopo una battaglia così dura. E’ stato un vero privilegio averlo nella nostra squadra”. Seguono messaggi di condoglianze da parte di McLaren, Red Bull, Williams e pian piano tutte le altre. La F1 non ha mai avuto risveglio tanto triste.
Antonino Rendina
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