Intervista a Vladimir Rys: dalle sue lenti, un punto di vista anti-convenzionale sulla Formula 1

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Intervista a Vladimir Rys: dalle sue lenti, un punto di vista anti-convenzionale sulla Formula 1

BARCELLONA – Il Circus della Formula 1 è un microcosmo itinerante composto da una incredibile moltitudine di professionisti: specializzati ai massimi livelli nel proprio settore, svolgono le attività più disparate, a partire da quelle di base all’interno di un team, al curare l’organizzazione di ogni weekend di gara, permettendo il corretto svolgimento dell’evento, passando per gli organi di stampa.

In questa ultima categoria, troviamo, tra gli altri, un ristretto gruppo di fotografi, élite del settore motorsport, che regalano al Mondo immagini suggestive di ogni particolare nei weekend di gara: uno dei più anticonformisti ed apprezzati è Vladimir Rys.

Nato a Praga da padre Ceco e madre Greca, collabora a stretto contatto con il team Red Bull ed è ormai da oltre un decennio presenza fissa nel Circus, con i suoi scatti decisamente particolari, uno stile inconfondibile, che lo ha portato ad essere uno dei fotografi più influenti dell’attuale Formula 1.

 

ADM: Come hai iniziato a lavorare in Formula 1?

VR: “Ho iniziato a scattare nel basket e nel calcio, grazie alla mia grande passione per questi sport, e nel 2005 il mio capo mi chiese di seguire una gara di Formula 1, pensando che il mio stile potesse adattarsi a quel tipo di sport.

Accettai senza esserne troppo entusiasta perché, oltre a qualche immagine in tv, non mi ero mai interessato al motorsport: conoscevo i miti come Ayrton Senna o Michael Schumacher, ma non seguivo da vicino.”

 

ADM: Ed ora sei una presenza fissa da oltre un decennio in Formula 1: cosa ti ha conquistato?

VR: “Melbourne 2005 la mia prima gara: il sound dei motori, la potenza, l’odore della benzina: è bastato pochissimo per innamorarmene.

Mi piace lavorare in F1 perché ci sono tanti tipi di scatti possibili: ritratti, dettagli, panorami, il tutto condito da una grande varietà di condizioni climatiche e quindi di luce.

Inoltre, con gli anni impari ogni segreto dei circuiti, conoscere da dove scattare ed in che orari, lavori sempre meglio: il rovescio della medaglia è il forte rischio della ripetitività, quindi ogni volta la sfida è pensare a qualcosa di nuovo e tradurlo in immagini differenti anno per anno.”

 

ADM: Quali circuiti preferisci?

VR: “Adoro scattare a Monza: è un circuito storico e spero tanto che risolva i problemi con Ecclestone!
Poi ci sono tanti tracciati che offrono grandi occasioni per realizzare belle immagini, come Montecarlo, Singapore e Spa; forse una pista che offre pochi spunti è Silverstone, dove mancano essenzialmente elementi caratteristici, salvo la nuova struttura costruita di recente: ad ogni modo, lì si è fatta la storia della F1 quindi è sempre un piacere tornarci.”

 GUARDA LE FOTO DI VLADIMIR RYS

ADM: Ce ne sono altri fuori dal calendario attuale?

VR: “Senza dubbio direi Imola! Lì è tutto molto bello: la pista, le variazioni altimetriche, elementi naturalistici intorno, la città a due passi, la grande passione dei tifosi.

So che potrei trovare condizioni simili anche al Mugello, ma non ho ancora avuto occasione lavorare su quel tracciato, spero di poterlo fare presto.”

 

ADM: Parliamo del tuo lavoro con Red Bull Racing

VR: “Ho iniziato nel 2007: Getty Image era l’agenzia ufficiale del team Red Bull e sono stato inserito nel loro gruppo di lavoro in F1: ho cercato di rappresentare la Formula 1 cosi come appariva ai miei occhi e da Milton Keynes hanno apprezzato il mio stile e da lì è cominciato tutto.”

 

ADM: Non a caso il tuo stile, così particolare, si combina perfettamente con la politica d’immagine della Red Bull, non solo in F1 ma in tutte le categorie in cui è impegnata.

VR: “Si è possibile. Guardando alla RB12 che è qui davanti a noi (vista dalla sala stampa del circuito di Montmelo, ndr) mi piace molto questa nuova vernice opaca e non vedo l’ora di poter provare differenti condizioni di luce: chissà come apparirà a Singapore con l’illuminazione artificiale!”

 

ADM: Che rapporti hai ed hai avuto con i piloti RB? Hai qualche aneddoto su Sebastian Vettel?

VR: “Si, tante storie e piccoli avvenimenti, ma non so se posso raccontarli! (sorride, ndr)

Sicuramente, oltre alle evidenti doti alla guida, è un bravo ragazzo, con un carattere molto forte e sa come interagire con il team per massimizzare il rendimento di tutto il suo gruppo di lavoro: un vero leader che ti conquista.

È arrivato in F1 quand’era giovanissimo e ricordo che quando andavo a fotografarlo era sempre sorridente e disponibile, scherzava con tutti: abbiamo lavorato gomito a gomito, ognuno per il suo settore, molto a lungo, ma ho preferito non varcare mai la “linea rossa” con lui. Non c’è contatto fisico, pacche sulle spalle o cose del genere, ci lega un grande rispetto ma non c’è amicizia: credo che questo sia importante perché potrebbe condizionare poi il mio lavoro, quindi preferisco che tutto rimanga così.”

 

ADM: E parlando degli attuali?

VR: “Gli attuali piloti, Daniel e Daniil, sono due ragazzi molto sorridenti: conoscete bene questo lato di Ricciardo, ma vi assicuro che anche Kvyat sa divertirsi nei momenti giusti.

In generale, il mio rapporto con i piloti è finalizzato sempre e solo ad un’immagine ed in questo modo c’è rispetto dei ruoli e nessuna interferenza nel lavoro di entrambi.”

 

 GUARDA LE FOTO DI VLADIMIR RYS

 

ADM: Per chiudere, c’è un personaggio particolare nel Circus con cui hai, o potresti avere in futuro, un rapporto al di fuori della F1? Qualcosa che potrebbe avvicinarsi ad un amico?

VR: “La F1 è un mondo molto competitivo, a tutti i livelli e mansioni, e l’Ego dei protagonisti spesso impedisce la nascita di rapporti veri e sinceri d’amicizia: inoltre, l’alto ricambio che c’è per piloti, meccanici, operatori e media, spesso non offre abbastanza tempo per apprezzare le doti delle persone, oltre che dei professionisti.
Ad ogni modo, se dovessi pensare ad una persona in particolare, credo che Sebastian Vettel potrebbe essere uno di questi, fermo restando quanto detto precedentemente, quindi magari in un momento in cui non ci troveremo più a lavorare nello stesso ambiente.”

 

Ringraziamo Vladimir Rys per la disponibilità mostrataci

Per dare un’occhiata ai suoi scatti…  www.vladimirrys.com

 

 

Alessio De Marco


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