Ryan Hunter-Reay: “I piloti di IndyCar sarebbero competitivi in F1”

Il campione americano ha parlato del rapporto complicato tra Formula 1 e Stati Uniti

Ryan Hunter-Reay: “I piloti di IndyCar sarebbero competitivi in F1”

La IndyCar, importante categoria del Motorsport che annovera tra le sue gare anche la leggendaria 500 miglia di Indianapolis, in passato ha lanciato piloti che si sono poi fatti valere in Formula 1. Basti citare i nomi di Jacques Villeneuve (campione del mondo con la Williams) e Juan Pablo Montoya (sette vittorie in F1 tra Williams e McLaren).

Il campionato di monoposto a stelle e strisce ha un buon seguito anche in Italia, e quest’anno ha visto protagonista anche il nostro Luca Filippi, splendido secondo nel Grand Prix di Toronto e in top ten in altre tre occasioni.

Il campione 2012 della serie, l’americano Ryan Hunter-Reay, vincitore tra l’altro della 500 miglia di Indianapolis, ha rilasciato un intervista a Sky Sports nella quale ha difeso il livello dei piloti della IndyCar, asserendo che molti di loro potrebbero tranquillamente correre in Formula 1.

“La IndyCar non è mai stata così competitiva, credo si possa notare anche dal livello delle gare che vediamo ogni settimana – ha spiegato Hunter-ReayI giovani piloti oggi sono messi davanti ad un bivio: percorrere la strada Europea con le sue categorie, per puntare alla F1, o quella americana, per arrivate in Indy. Ma in passato le serie non erano così lontane e molti piloti vincenti qui hanno vinto anche in Formula 1″.

L’ultimo pilota a fare il “salto” dalla Indy alla F1 fu Sebastien Bourdais, pluri vincitore dell’allora serie CART e ingaggiato nel 2008 dalla Toro Rosso. L’avventura del francese non fu però fortunatissima, con solo quattro arrivi in zona punti in una stagione e mezzo. Molti di più sono i piloti “europei” passati oltreoceano. Dallo sfortunato e compianto Justin Wilson, in F1 con Minardi e Jaguar, a Takuma Sato, idolo nipponico e pilota Honda in F1 e anche in America. Di estrazione europea, con ottimi risultati in GP2 e collaudatore in F1, anche il già citato Luca Filippi, così come il monegasco Stefano Coletti.

“Credo che un pilota di IndyCar abbia tutte le carte in regola per ben figurare in F1, e non lo dico perché corro io in America ha continuato Hunter-ReayA me piacerebbe se la F1 avesse successo negli Stati Uniti, non credo basti avere una sola squadra che poi avrà sede in Inghilterra. Il mercato americano dello sport è saturo, c’è l’NBA, il baseball, il football, tante categorie di Motorsport, non è facile sfondare. La F1 dovrebbe essere più presente, sia come gare che come piloti”.

Antonino Rendina

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