Pirelli Video 3D: Il circuito di Singapore dal punto di vista degli pneumatici
Inaugurata nel 2008, la gara si svolge nell’area del porto di Singapore, su un asfalto normalmente affollato dall’intenso traffico cittadino. Di conseguenza, la superficie è molto irregolare e offre scarsa aderenza, oltre a includere il consueto arredo urbano, tra cui strisce bianche e tombini che rappresentano un rischio ulteriore per gli pneumatici.
Le due mescole che Pirelli porta a Singapore sono la P Zero Yellow soft e la P Zero Red supersoft: la stessa combinazione impiegata sui circuiti stradali di Monaco e Canada, oltre che in Ungheria. Le caratteristiche di Singapore indicano che la velocità media si colloca tra queste due piste ma, proprio come a Monaco e in Canada, il tracciato tende progressivamente a gommarsi e diventa sempre più veloce nel corso del weekend. Quello di Singapore, però, è anche uno dei circuiti stradali più caldi e sicuramente più umidi della stagione, con temperature minime sui 28 gradi centigradi e umidità tra il 75 e il 90% durante la gara. Ciò nonostante, nelle tre edizioni precedenti non ha mai piovuto.
Su questo circuito, ingegneri e tecnici degli pneumatici si trovano ad affrontare un problema opposto rispetto al solito, dato che le temperature della pista tendono a scendere drammaticamente durante ogni sessione, anziché aumentare.
Con 23 curve, due delle quali si affrontano a oltre 160 km/h, Singapore è il secondo circuito in calendario per numero di curve (Valencia è il primo, con 25). Questo lo rende impegnativo tanto per gli pneumatici quanto per i piloti, specie nell’ultimo settore del giro, uno dei più tecnici dell’intera stagione.
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