Marussia: ancora possibile il salvataggio in extremis

Le prossime settimane saranno di fondamentale importanza

Marussia: ancora possibile il salvataggio in extremis

Anche se dopo l’asta fallimentare, dove la sede della Marussia è finita nelle mani di Gene Haas, e i quaranta milioni di debiti, John Booth, fondatore della Manor ed ex Team Principal della Marussia, ha sottolineato che il team anglo-russo abbia ancora buone possibilità per salvarsi ed essere presente sulla griglia di partenza 2015 di Formula 1. Il britannico, nel corso di un’intervista rilasciata al Yorkshire Post, ha sottolineato che le possibilità di ritornare in pista sono minime, ma ci sono: “Abbiamo due settimane per farcela, c’è ancora una chanche. Stiamo parlando con dei potenziali investitori e le trattative stanno andando bene. Stiamo lavorando duramente, ci sono ottime persone in questo team e stiamo cercando di mantenere più dipendenti possibili”, ha evidenziato Booth.

Dei quaranta milioni di debiti accumulati dalla Marussia, 16 spettano alla Ferrari per la fornitura dei motori, 9 alla McLaren per l’utilizzo del simulatore e della galleria del vento, 1 alla Pirelli per gli pneumatici, 600 mila andrebbero all’ex pilota Timo Glock senza dimenticare i soldi che devono ad altre società come la FIA o la FOM.

“Il 18 novembre ho ricevuto da un investitore la volontà di fornire il denaro necessario per gareggiare ad Abu Dhabi. Così, in ventiquattro ore, abbiamo reclutato il personale e organizzato la trasferta, ma all’ultimo l’investitore non ha raccolto la somma richiesta – ha confidato al magazine statunitense Forbes, Geoff Rowley, uno degli attuali amministratori della Marussia – Nonostante si sia impegnato a pagare i costi di questa operazione, ad oggi non sono ancora stati pagati circa trenta mila sterline“, ha concluso.

Eleonora Ottonello

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