Le 10 Pillole del Rally d’India 2011
Nuovo appuntamento Pillolesco per la prima edizione del Rally d’India 2011.
Senza ricordare chi ha vinto, la gara degli “altri” è stata a favore dell’inglese buono Jenson Button, che rafforza così la sua seconda posizione in classifica e rafforza, anche, i problemi al fegato di qualcuno.
Foto di copertina seria, questa volta, dedicata all’omaggio di Jarno Trulli che ha indossato, in questo weekend, un casco con gli stessi colori di quello del nostro Marco Simoncelli. Un gesto sincero e sentito come quelli di tutti gli altri piloti che, sui caschi o sulle vetture, hanno ricordato la scomparsa del nostro ragazzo oltre a quella di Dan Wheldon. Ciao SuperSic!
Partiamo con le Pillole, per quanto non sia facile vista l’ultima settimana.
1 – Lewis Hamilton e 2 – Felipe Massa
Ric e Gian, Gianni e Pinotto, Don Camillo e Peppone. Come ogni coppia che si rispetti, approfittano di qualsiasi occasione per dare spettacolo. A questo giro, però, hanno decisamente fracassato gli zebedei. Magari scopriremo che nel loro contratto c’è scritto di scontrarsi con l’altro almeno 5 volte all’anno, però i due hanno bisogno di una lavata di cervello. Curioso, poi, che quando è Hamilton quello davanti, “deve vedere negli specchietti e sentire le macchine al suo fianco”, quando è Felipe davanti “eh, poverino, ci sono le protezioni laterali, gli specchietti sono piccoli, la nonna confezionava la cioccolata”..Qui manchiamo totalmente di oggettività, signori. Mettiamo qualsiasi mister-x al posto di Hamilton, e metà delle situazioni vengono completamente riviste. Fate qualcosa, chiudeteli in una stanza e lasciate che chiariscano le incomprensioni da soli, prima che le cose peggiorino in pista. Non è proprio il momento di prendersi a sportellate in gara, questo.
3 – Sebastian Vettel
La preoccupante psicosi del casco diverso ad ogni gara colpisce anche questa volta, con un Revival delle foto dei suoi meccanici. Ormai non interessa più a nessuno che vinca praticamente tutte le gare del Mondiale, i bookmakers lanciano scommesse sui caschi portati dal Seb in giro per il mondo. Si attende tutta la dinastia Disney per l’appuntamento di Abu Dhabi.
4 – Jenson Button
Tutti si preoccupano di Hamilton, Massa, Webber, Alonso, e il biondo intanto è l’unico che riesce a vedere con i propri occhi gli scarichi della Red Bull n°1, mentre agli altri viene consegnato un modellino 1/18 (Webber compreso). Primo degli umani e felice.
5 – Fernando Alonso
Appena rientrato ai box, dopo essersi preso l’ennesimo mezzo minuto dell’anno da Vettel, ha inviato un sms a Maranello: “Vi ringrazio per il tentativo dell’ala anteriore, ma temo che qui per migliorare le cose ci voglia la Lampada di Aladino”.
6 – Mark Webber
Le ultime parole famose dell’anno saranno quelle post secondo Mondiale di Seb: “da adesso in poi sarò libero di correre”. Come a dire che veniva quasi ‘bloccato’ per favorire il tedesco. Beh, sta dimostrando che era libero di correre anche prima.
7 – Michael Schumacher
Un tempo l’avrebbero definito un Benzina. Con la vecchiaia (!) è diventato un meraviglioso Diesel. Il sabato dorme, la domenica si sveglia con calma, dopo metà gara ingrana l’ottava, recupera e passa il compagno mostrandosi fiero e allegro alle interviste del dopo GP. A volte viene il dubbio su chi sia il più vecchio, tra lo Zio e Nico. E per quest’ultimo la cosa è preoccupante.
8 – La pista Indiana
Niente da fare. Si spendono milioni di €, con cui si potrebbe sfamare mezza India, per costruire il solito Tilkodromo con un rettilineo da 12km, seguito da una parte mista dove è impossibile avvicinarsi a chi sta davanti. Impossibile per tutti tranne uno, scusate.
9 – I cordoli e la sicurezza
Bella storia, quella di costruire cordoli a livello asfalto e dei panettoni simil parcheggio a ridosso di essi. Vie di fuga chilometriche per poi piazzare trappole del genere in giro per il tracciato. A nessuno è venuto in mente che preso lateralmente, magari per un testacoda, un oggetto del genere possa essere molto pericoloso? Poi vabbè, che lo vada a centrare proprio Massa e, due volte su due, si disfi le sospensioni, dà da pensare. Siamo sicuri che in tre giorni nessuno tranne lui sia passato in quel modo?
10 – Il potere dei soldi
Lo schiavismo imposto dai luridi bigliettoni di carta fa sì che, per costruire il solito kartodromo anonimo in mezzo al deserto, vengano espropriati terreni a dei poveri contadini e ci siano persone che muoiono di fame a poche centinaia di metri dal circuito. Se non è uno schifo questo, come lo vogliamo chiamare?
Fuori Concorso – Bernd Maylander
Nessuno l’ha visto in quel dell’India, ma noi vi possiamo svelare il perchè. Il Nostro si è offeso perchè, giovedì, gli è stato proposto di girare per qualche ora sul tracciato. Capito il tentativo di sfruttamento per eliminare quella sottile patina di 50 cm di sabbia depositata sulla pista, Bernd se n’è andato furioso. “E se abbiamo bisogno una Safety Car?” – “Arrangiatevi, avete le HRT a disposizione”.
MENZIONI SPECIALI
Lo smog Indiano
Il sindaco di Milano Pisapia, appena notata la coltre di smog avvolgere il circuito Indiano (con tanto di piloti costretti ad accendere i fendinebbia), ha prontamente indetto una riunione per verificare la fattibilità dell’introduzione dell’Ecopass anche a Nuova Delhi. I risultati verranno inviati al governo locale appena pronti, con i proventi verrà finanziata una cura mentale per lo Zio Bernie.
Kimi Raikkonen
Per agevolare il suo rientro in Formula 1, si è deciso di rendergli l’ambiente familiare. Cominciando, per esempio, dal costruire tracciati dove la concentrazione di sabbia in pista fa sembrare il tutto un Rally. Cosa non si fa, per far tornare a correre un Campione del Mondo.
L’ala anteriore Ferrari
Le cose o si fanno bene o non si fanno. “Voi fate l’ala che arriva vicina a terra? Noi facciamo quella che raschia via l’asfalto, perchè siamo più fighi.” Certo, la resa scenica è spettacolare, con le scintille che partono a destra e a manca, ma siamo sicuri che prestazionalmente questo lavoretto renda bene?
Mr.Bean
Data la situazione ormai comica, con Lewis che ad ogni gara rischia la galera, si è scelto di portare un comico vero ai box Mclaren per stemperare la tensione. Cosa di meglio dell’inglesissimo Rowan Atkinson, in arte Mr.Bean, che al momento dell’ingroppata tra Lewis e Felipe lancia una delle sue famose smorfie? Il momento più esilarante del weekend.
“In quella curva non si può sorpassare”
Questa nuova teoria viene ripetuta ultimamente tutte le volte che qualcuno commette un errore in un tentativo di sorpasso. Da che Mondo è Mondo, non esiste curva dove non si possa sorpassare, o per lo meno noi non abbiamo ancora trovato segnali strani in giro per le piste. Speriamo non ci ascoltino, non vorremmo che dall’anno prossimo venissero approvati solo i sorpassi sotto la DRS ZONE…
Arrivederci alle Pillole di Abu Dhabi.
Alessandro Secchi
F1Grandprix.it
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