L'analisi tecnica del tracciato di Magny Cours dell'Ing. Gabriele Tredozi

L'analisi tecnica del tracciato di Magny Cours dell'Ing. Gabriele Tredozi

Dopo la prima e storica doppietta del team BMW Sauber F1 e del podio della Red Bull con lo scozzese David Coulthar nel gran premio di Canada, il circus della F.1 e' pronto a rianimare nuovamente il fine settimana di tutti i fans sparsi per il mondo: teatro dell’ottava tappa del Mondiale sara' la Francia e la scenografia il tracciato di Magny Cours.

L’ingegnere Gabriele Tredozi, colonna portante del Minardi Team, analizza il circuito della Nie'vre. “Il tracciato di Magny Cours presenta un asfalto molto liscio e questo ti permette di avere una macchina molto bassa, anche 2-3 mm in meno rispetto agli altri tracciati. Ancora una volta andiamo a correre su una pista in cui la trazione e' un aspetto molto importante in quanto ci sono diversi allunghi seguiti da curve lente. Ad esempio le curve 2 e 3 (Grande courbe e la Estoril) sono molto veloci e dopo il lungo rettilineo si arriva all’Adelaide, la curva piu' lenta di tutto il tracciato. Successivamente i piloti sono chiamati ad affrontare due “S” velocissime, la Nurburgring e Imola, spezzate da una sinistra medio-lenta. Proprio per questo e' fondamentale trovare il giusto compromesso tra i settori veloci e quelli lenti.

Altro aspetto da tenere in considerazione quando si studia il bilanciamento della macchina e' avere una vettura agile, che permetta al pilota di saltare sui cordoli, come potra' succedere proprio alla “Chicane”, l’ultima “S” prima della “Lycee” che immette sul rettilineo finale.

Rispetto al Canada, Magny Cours non e' un tracciato di freni, in quando sono poco sollecitati. In base a queste analisi si tende ad utilizzare un carico aerodinamico medio-alto e, a mio avviso, e' una pista molto difficile, sia per il pilota sia per i tecnici che devono studiare il bilanciamento ottimale. In aggiunta per questo fine settimana sono attese temperature molto alte.

Dopo sette gran premi il campionato piloti e costruttori e' tutt’altro che un capitolo chiuso, infatti per la prima volta dopo tanti anni troviamo al comando un pilota che indossa una casacca diversa da quella rosso Ferrari e argento McLaren: il leader e' un polacco al volante di una monoposto tedesca, Robert Kubica con la sua BMW numero 4.

Minardi.it

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