La FIA sbaglia in comunicazione e gestione: in Qatar una direzione gara (e non solo) imbarazzante
Rui Marques crea il panico in pista, mentre Ben Sulayem si scaglia contro i piloti
Il Gran Premio del Qatar ci ha consegnato l’ennesima gestione imbarazzante da parte della FIA. La direzione di gara è stata affidata a Rui Marques, promosso dalla Formula 2 dopo il licenziamento (tra i tanti) di Niels Wittich. Il portoghese, dopo che a Las Vegas non era stato chiamato per decisioni importanti, ha avuto molto da fare a Losail, non intervenendo quando doveva. Dall’altra parte abbiamo gli steward, che per la gara di ieri erano Garry Connelly, Mathieu Remmerie, Derek Warwick e Amro Al Hamad. Tutti, loro malgrado, sono stati protagonisti in negativo di vari fatti accaduti durante la corsa, ma non solo.
In primis, la penalità che ha privato Max Verstappen della pole position ha fatto insorgere il quattro volte campione del mondo, il quale se l’è presa non solo con la Federazione, per l’ennesima volta in questa stagione, ma anche con George Russell, non mandandogliele a dire. Per quanto riguarda Rui Marques, fa storcere e non poco il naso la sua gestione dello specchietto presente in pieno rettilineo e perso da Alexander Albon durante la prima parte di gara: il pezzo è rimasto lì per diversi giri, e all’inizio c’era una doppia bandiera gialla esposta, poi però tolta, evidentemente perché il portoghese non ha ritenuto la situazione pericolosa. In un periodo storico dove anche per uno sputo viene addirittura chiamata la Safety Car o la sua controparte virtuale, insomma, ci sembra parecchio strano.
Rui Marques, nuovo direttore di gara della Formula 1
A quel punto Norris viene beccato dai commissari per non aver alzato il piede, in un contesto che però il direttore di gara della FIA non ha più valutato come pericoloso qualche momento dopo, avendo tolto le bandiere. E’ qui che nasce la grande incongruenza e che porterà poi Lando ad avere addirittura dieci secondi di penalità Stop&Go. Stando al regolamento, questa sanzione non è discutibile, perché per non aver alzato il piede in regime di doppia gialla, così come accaduto a Raikkonen nel 2017 a Spa e nel 2021 a Mazepin e Latifi, bisogna scontare questo tipo di penalità. Il problema nasce a monte, ovvero non aver tolto quel pezzo con trenta secondi e non di più di Virtual Safety Car per permettere a un commissario di entrare in pista in sicurezza e rimuovere lo specchietto di Albon.
FIA, disastro Rui Marques: Ben Sulayem va contro i piloti
Dopodiché, l’inevitabile: il pezzo viene preso in pieno da Bottas, spostatosi per farsi doppiare da Leclerc, e a farne le spese sono Sainz e Hamilton, i quali forano l’anteriore sinistra, già bella che usurata essendo a fine primo stint, e quindi molto fragile a qualsivoglia detrito. Un errore a prima vista banale ma che ha portato poi a una serie di situazioni, come il Drive Through impartito allo stesso Lewis per eccesso di velocità in pit-lane nel momento in cui tutti passavano dai box proprio per pulire la pista. Insomma, una caciara di dimensioni gigantesche che si sarebbe potuta evitare usando il buon senso.
Il tutto arriva dopo settimane di polemiche legate a Mohammed Ben Sulayem: il presidente della FIA sta licenziando tantissimi dipendenti a seguito dell’allontanamento dell’ex direttore di gara Niels Wittich, e se l’è presa anche con i piloti, dichiarando come non fosse affar loro il modo in cui viene gestita la Federazione. Quanto accaduto ieri in Qatar, volendo essere diffidenti e maliziosi, appare un po’ come una sorta di “Qui comando io, non voi!”. Speriamo ovviamente di ricrederci, ma per la FIA non è certamente un bel periodo, e il suo numero uno, comunicativamente parlando, sta facendo acqua da tutte le parti.
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