Gran Premio di Australia, Melbourne: Anteprima ed orari del weekend

Il prossimo weekend riparte il campionato del mondo di Formula 1

Gran Premio di Australia, Melbourne: Anteprima ed orari del weekend

Pronti? Via! Si ricomincia! Ebbene sì, il prossimo weekend riparte il campionato del mondo di Formula 1. Il mondiale 2012 sarà il sessantatreesimo ad assegnare il titolo piloti e il cinquantacinquesimo ad assegnare il titolo costruttori. Nella migliore delle tradizioni, sarà il Gran Premio d’Australia sul circuito dell’Albert Park di Melbourne ad aprire le danze.

Prima di addentrarci nell’analisi della stagione che sta per cominciare, vale la pena ricordare per sommi capi gli avvenimenti dello scorso anno. Il mondiale 2011 è stato monopolizzato da Sebastian Vettel e dalla Red Bull, agli altri sono rimaste appena le briciole. Su diciannove gare, la Red Bull ha sempre ottenuto la pole position tranne che in Corea, dove a partire dal palo fu Hamilton; il team austriaco ha conquistato la vittoria ben dodici volte, sei gare sono state vinte dalla McLaren e solo una dalla Ferrari che ha eguagliato la prestazione negativa del 2009.

Quella del 2011 è, insomma, stata una sinfonia Red Bull. Il team di Mateschitz, gestito in modo perfetto dal duo Horner-Newey, ha messo in pista una vettura eccezionale che ha costruito molte delle vittorie sulle pole position ottenute al sabato. L’annata 2011 è stata in chiaroscuro per le McLaren che comunque sono riuscite a vincere qualche gara e a salire spesso sul podio. Del tutto negativa invece l’avventura della Ferrari.

La stagione che si appresta a cominciare non vede moltissime novità a livello regolamentare, anche se le poche introdotte sono abbastanza importanti. Innanzitutto sono stati rivisti gli scarichi. Il regolamento prevede che gli effetti aerodinamici garantiti dai gas emessi dagli scarichi siano ridotti al minimo. La polemica sugli scarichi scoppiò a metà dello scorso mondiale e raggiunse l’apice durante il Gran Premio di Gran Bretagna.

Una polemica prima ancora dell’inizio del mondiale si è avuta nel mese di Gennaio sui cosiddetti correttori di assetto. In parole semplici, la Renault fin dalla stagione 2010 stava studiando un congegno di cilindri idraulici posti nel sistema frenante e nelle sospensioni, che avrebbero permesso aggiustamenti sull’altezza della vettura dal suolo durante la gara, offrendo così stabilità maggiore in frenata. Tale dispositivo era stato dichiarato legale dalla FIA, che però solo una settimana più tardi ha fatto una totale retromarcia dichiarando assolutamente illecito il dispositivo in quanto aveva effetti aerodinamici.

Sempre per quanto riguarda il regolamento tecnico, la novità più evidente riguarda il musetto. Fino allo scorso anno l’altezza dal suolo non poteva superare i 62,5 cm, quest’anno l’altezza è stata abbassata a 55 cm per motivi di sicurezza. Questa modifica ha imposto ai team di schierare vetture contraddistinte da un vistoso scalino sulla parte anteriore. L’unico team che non ha adottato questa soluzione, preferendo abbassare l’intero muso è stata la McLaren.

Sul versante penumatici non è cambiato molto: la Pirelli, fornitrice unica anche per questa stagione, continuerà ad offrire per ogni gara due tipi diversi di gomme d’asciutto, per un totale di quattro differenti mescole: supersoft, soft, medium e hard. Le mescole sono state tutte ammorbidite, tranne che per le gomme supersoft in modo da garantire una migliore prestazione e un minor divario tra le differenti tipologie di gomme.

Tre importanti novità si registrano nel regolamento sportivo. È stata reintrodotta la regola sulla Safety Car in vigore fino a qualche anno fa. In pratica quando la Safety Car si trova sul tracciato, prima che questa rientri ai box i piloti doppiati dovranno sdoppiarsi e riaccodarsi al gruppo lasciando così i piloti a pieni giri liberi di lottare.

La FIA ha inoltre imposto un limite massimo di durata delle gare di quattro ore in caso di interruzione per evitare quanto accaduto durante il Gran Premio del Canada 2011. Resta il limite di due ore in caso di gara che si svolga regolarmente.

La novità di maggior rilievo riguarda però i sorpassi. Confermata la presenza del DRS anche in questa stagione, un pilota che per difendere la posizione abbandoni la linea di guida, può tornarci, ma è tenuto a lasciare uno spazio pari alla larghezza di una vettura tra sé e il bordo della pista nell’avvicinarsi alla curva successiva. Si tratta della novità che più ha suscitato polemiche reazioni negative. In tutta sincerità l’esigenza di una simile regola non si vedeva assolutamente, e siamo pronti a scommettere tutto ciò non farà altro che alimentare ulteriore chaos.

La stagione 2012 prevede novità anche per quanto riguarda i team, i piloti e i circuiti.
Il 2012 preve un calendario di ben 20 Gran Premi! Record assoluto. Si parte il prossimo 18 Marzo e si termina il 25 Novembre in Brasile. Le gare dovevano essere venti anche lo scorso anno, ma all’ultimo momento a causa delle rivolte della popolazione contro il governo, il Gran Premio del Bahrain saltò. Ritornato quest’anno, salta invece il Gran Premio di Turchia ed entra il Gran Premio degli Stati Uniti a Novembre sul nuovissimo Circuit of the Americas presso Austin in Texas.

Sul versante team, da questa stagione il Team Lotus diventa Caterham F1 Team, mentre la Lotus Renault diventa Lotus F1 Team. La Virgin, a seguito dell’ingresso nel capitale azionario della Marussia Motors, diventa Marussia F1 Team. Ma è sul versante piloti che si registra un’autentica bomba! Dopo due anni di pausa, dedicati ai rally, il finlandese Kimi Raikkonen torna nella massima serie ingaggiato dalla Lotus, ancora orfana di Robert Kubica sempre convalescente dopo il tremendo incidente di Febbraio 2011. Ad affiancare Raikkonen ci sarà il francese Romain Grosjean.

Torna nel circus anche Nico Hulkenberg, il tedesco già terzo pilota della Force India lo scorso anno, è stato promosso titolare. In casa Toro Rosso sia Alguersuari che Buemi sono stati sotituiti con l’australiano Ricciardo e lo svizzero Vergne. Torna in Formula 1 anche il brasiliano Bruno Senna, il nipote dell’indimenticato Ayrton, affiancherà Pastor Maldonado alla Williams, sostituendo così Barrichello, che dopo diciannove stagioni, lascia la categoria regina per le gare americane. Nessuna novità invece per i quattro top team. Red Bull, McLaren, Ferrari e Mercedes schierano gli stessi piloti dello scorso anno.

Brutte notizie per quanto riguarda i piloti di casa nostra. Dopo ben quarantadue anni, per la prima volta, nessun pilota italiano prenderà il via in un Gran Premio di Formula 1. L’ultimo dei Mohicani, è il caso di dirlo, Trulli è stato appiedato dalla Caterham per far posto al russo Petrov e ai petrorubli dei suoi munifici sponsor.

Anche quest’anno i team hanno condotto i test precampionato in sessioni comuni, imposte della FIA per cercare di ridurre le spese. Come sempre, è piuttosto difficile trarre conclusioni dalle prove svoltesi sui circuiti di Jerez e Barcellona, poiché le squadre e in particolar modo i top team di rado guardano alla prestazione, preferendo concentrarsi sullo sviluppo, la ricerca dell’affidabilità e del miglior setup in vista delle gare.

Le prime due classificate del 2011 restano le maggiori candidate al titolo. La Red Bull campione del mondo è subito apparsa una vettura composta e veloce, con un ottimo passo nei long run; un rilevante pacchetto di aggiornamenti portato negli ultimi giorni non è stato analizzato a dovere, a causa di alcuni problemi di affidabilità che hanno impedito a Vettel di girare, tuttavia si è concordi nel valutare la nuova monoposto come ben riuscita.

Se la Red Bull si conferma al top, non sembra da meno la McLaren, che in pista si è distinta per l’equilibrio e il degrado degli pneumatici contenuto. Il team inglese potrebbe essere molto vicino e giocarsela più dell’anno scorso.

Giunta a Jerez con una monoposto innovativa allo scopo di tornare alla vittoria con un cambio di rotta, la Ferrari si è dovuta presto ricredere. Dalle stesse parole di tecnici e piloti, la F2012 ha solo in parte confermato in pista i buoni dati delle simulazioni, risultando piuttosto complessa da comprendere per gli ingegneri di Maranello, costretti a molte prove e modifiche per cercare i migliori compromessi. L’aspirazione di poter combattere da subito per il titolo è molto labile, e probabilmente la Rossa si troverà a lottare nuovamente per il ruolo di terza piazza nelle prime gare.

Brawn e i suoi piloti si sono detti soddisfatti della nuova Mercedes, convinti dai riscontri su circuito di poter avvicinarsi alla conquista di podi che nel 2011 sono mancati. Rosberg e Schumacher si sono concentrati unicamente su long run e simulazioni di gara con tempi interessanti, anche se la monoposto tedesca sembra soffrire di un degrado delle gomme più marcato di altre scuderie. È probabile che continueranno a lottare come terza-quarta squadra, alle spalle di Red Bull e McLaren.

La Lotus, invece, è risultata la sorpresa dell’inverno: Räikkönen e Grosjean sembrano avere tra le mani un progetto riuscito e potrebbero essere con Ferrari e Mercedes, in un revival delle prime gare del 2011. Pur essendo stati fermati da un grave problema allo chassis, che ha costretto la squadra a saltare una intera sessione a Barcellona, gli osservatori sono rimasti ben impressionati dalla E20.

Nel gruppetto delle inseguitrici, particolarmente compatto, la Force India è quella che si è mostrata più spesso ai piani alti della classifica dei tempi, seguita dalla Sauber. Queste due squadre dovrebbero contendersi l’accesso alla top ten, come già si era visto l’anno passato. La Williams ha macinato più kilometri di tutti, ma è improbabile che possano fare un grosso balzo in avanti, più facilmente saranno a metà gruppo con la Toro Rosso dei giovani Ricciardo e Vergne.

La speranza della Catheram di fare un sostanziale passo in avanti verso il gruppone sarà probabilmente vanificata in Australia, anche se è lecito aspettarsi un netto distacco da HRT e Marussia. Entrambe le squadre hanno infatti saltato tutte le sessioni di test e sono riuscite a completare solo pochi giri con le nuove monoposto prima dell’inizio della stagione.

Inoltre a proposito dei test, dopo essere stati vietati nel 2009, la FIA ha deciso il ritorno dei test stagionali, seppur con forti limitazioni. Infatti ci sarà un’unica sessione collettiva sul circuito del Mugello prima dell’inizio della stagione europea. Poca cosa per chi si batte per riavere a tutti gli effetti i test privati, ma è comunque un passo in avanti.

Come già detto il Gran Premio d’Australia si svolge sul circuito dell’Albert Park di Melbourne. Un parco cittadino situato in una zona residenziale a sud della città proprio vicino all’oceano. Il tracciato è ricavato unendo le strade che circondano il lago dell’omonimo parco. Si tratta quindi a tutti gli effetti di un tracciato cittadino. Tuttavia è un cittadino piuttosto anomalo: la media oraria è abbastanza alta e la sede stradale di larghezza media. I sorpassi non sono agevoli, ma ciò nonostante, l’Albert Park offre spesso delle gare belle e combattute, con possibile ingresso anche della Safety Car che mischia le carte in tavola. La storia del Gran Premio d’Australia e la storia delle corse in Australia non sono comunque legate al solo Albert Park.

La tradizione automobilistica nella terra dei canguri affonda le sue remote radici addirittura negli anni venti, quando si cominciò a correre il Gran Premio locale, che fu poi inserito nel Mondiale di Formula 1 a partire dal 1985. Il Gran Premio d’Australia è stato per decenni l’appuntamento più prestigioso dell’altrettanto blasonata ”Tasman Cup”, un campionato per monoposto simili alle Formula 1 (e a volte più potenti) che si disputava in inverno su piste neozelandesi e australiane, durante la pausa della stagione agonistica europea. È proprio in questo fecondo contesto che maturano idee, uomini e macchine che influenzeranno la Formula 1 stessa.

Jack Brabham, pilota locale e fine collaudatore esperto di meccanica, negli anni cinquanta diventa l’uomo di spicco della rivoluzione del motore posteriore introdotta da John Cooper, prima di diventare Costruttore a sua volta, assommando in tutto ben tre titoli mondiali, e vince tre volte il Gran Premio locale, ma una veloce occhiata all’albo d’oro ci dimostra che “Black Jack” è in buona compagnia, fra piloti che rispondono al nome di Stirling Moss, Jim Clark, Bruce McLaren, Chris Amon, Graham Hill e Jackie Stewart. Dopo il declino della Tasman Cup, la gara australiana diventa un appuntamento fisso della F5000, ma torna ad avere un’importanza prevalentemente locale.

Bisogna aspettare l’alba degli anni ottanta, anni in cui l’Australia dà alla Formula 1 un altro campione del mondo, l’iridato 1980 Alan Jones, per rivedere nomi blasonati (come lo stesso Jones, il francese Alain Prost e il brasiliano Moreno) nell’albo d’oro della competizione che ormai è matura per il grande salto nel calendario del mondiale di Formula 1: infatti nel 1985, l’Australia debutta nella massima serie sul circuito cittadino di Adelaide, che per un decennio costituirà l’appuntamento finale della stagione e dove per due volte si deciderà il Campionato.

La prima nel 1986 con l’emozionante finalissima a tre fra Mansell, Piquet (entrambi su Williams Honda) e Prost (McLaren Porsche) che darà a quest’ultimo il secondo titolo mondiale consecutivo (per la cronaca, erano 25 anni, dalla doppietta 1959-1960 di Brabham, che nessuno faceva il bis iridato di fila), mentre nel 1994 le polemiche si sprecano per l’urto tra Michael Schumacher e Damon Hill che segnerà il primo titolo per il tedesco, il quale a tutt’oggi è il pilota con il maggior numero di successi nel Gran Premio australiano iridato (quattro vittorie dal 2000 al 2004, il suo periodo magico al volante della Ferrari).

Damon Hill, a sua volta, vince nel 1995 l’ultima edizione ad Adelaide, e l’anno successivo inaugura con una nuova vittoria l’attuale circuito di Albert Park, quando la gara, da ultima passa invece ad essere il primo appuntamento stagionale. Damon non è il solo a vantare nel suo palmares una doppietta nel Gran Premio d’Australia, infatti anche Prost, Berger, Senna e Coulthard hanno concesso applauditi bis nella terra dei canguri.

L’affermazione di Prost nel 1988 rappresenta quella che a tutt’oggi è l’ultima vittoria per un motore turbo in F1. Cinque anni più tardi, l’abbraccio sul podio tra il francese e Ayrton Senna segna un momento storico: il brasiliano è alla sua ultima vittoria, mentre Prost è al suo ultimo Gran Premio prima del ritiro. La loro acerrima rivalità, che ha segnato un’epoca, ha il suo epilogo. Entrambi non saliranno mai più sul podio. L’anno successivo tocca al “Leone” Mansell chiudere virtualmente la sua carriera in F1 con una vittoria alla bella età di 41 anni.

L’ultimo pilota a ottenere una doppietta in Australia è Jenson Button (una vittoria su Brawn e una su McLaren), mentre l’anno scorso Vettel cominciò proprio qui a Melbourne l’irresistibile cavalcata verso tanti record, compreso quello di più giovane bicampione del mondo della storia.

La gara australiana rappresenta senza ombra di dubbio la trasferta più impegnativa per tutte le squadre che disputano il campionato che hanno le loro sedi operative nella vecchia Europa. E al termine del weekend australiano, team e piloti partiranno direttamente alla volta della Malesia dove appena sette giorni dopo già si disputerà il secondo Gran Premio stagionale.

I risultati di questa gara possono sì dare delle indicazioni, senza dubbio interessanti, e anche in parte veritiere, basti pensare che da quando il Gran Premio d’Australia si corre all’Albert Park per undici volte il vincitore della gara ha poi vinto il titolo alla fine dell’anno. Ma è bene comunque prendere le risposte che fornirà la pista con le molle. Solo successivamente, su circuiti ben più tecnici si capiranno quali saranno i veri valori in campo.

Chiudiamo ricordando che anche per questa stagione le qualifiche e le gare del mondiale saranno trasmesse dalla RAI anche sul canale in HD presente sulla piattaforma digitale terrestre. E non mancate di consultare F1GrandPrix.it che vi terrà aggiornati minuto per minuto sulla stagione 2012 di Formula 1!

Domenico Della Valle – Francesco Ferrandino – Gabriele Russo

INFO
Lunghezza del circuito: 5,303 km
Giri da percorrere: 58
Distanza totale: 307,574 km
Numero di curve: 16
Senso di marcia: orario
Mescole Pirelli: morbide/medie
Apertura farfalla: 65% della percorrenza

RECORD
Giro prova: 1:23.529 – S Vettel – Red Bull Renault – 2011
Giro gara: 1:24.125 – M Schumacher – Ferrari – 2004
Distanza: 1h24:15.757 – M Schumacher – Ferrari – 2004
Vittorie pilota: 4 – M Schumacher
Vittorie team: 10 – McLaren
Pole pilota: 6 – A Senna
Pole team: 9 – McLaren
Km in testa pilota: 1.190 – M Schumacher
Km in testa team: 2.708 – McLaren
Migliori giri pilota: 5 – M Schumacher
Migliori giri team: 8 – Ferrari
Podi pilota: 6 – M Schumacher
Podi team: 22 – McLaren
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Albo d’oro

01. 1985 K Rosberg – Williams Honda
02. 1986 A Prost – McLaren TAG
03. 1987 G Berger – Ferrari
04. 1988 A Prost – McLaren Honda
05. 1989 T Boutsen – Williams Renault
06. 1990 N Piquet – Benetton Ford
07. 1991 A Senna – McLaren Honda
08. 1992 G Berger – McLaren Honda
09. 1993 A Senna – McLaren Ford
10. 1994 N Mansell – Williams Renault
11. 1995 D Hill – Williams Renault
12. 1996 D Hill – Williams Renault
13. 1997 D Coulthard – McLaren Mercedes
14. 1998 M Hakkinen – McLaren Mercedes
15. 1999 E Irvine – Ferrari
16. 2000 M Schumacher – Ferrari
17. 2001 M Schumacher – Ferrari
18. 2002 M Schumacher – Ferrari
19. 2003 D Coulthard – McLaren Mercedes
20. 2004 M Schumacher – Ferrari
21. 2005 G Fisichella – Renault
22. 2006 F Alonso – Renault
23. 2007 K Raikkonen – Ferrari
24. 2008 L Hamilton – McLaren Mercedes
25. 2009 J Button – Brawn Mercedes
26. 2010 J Button – McLaren Mercedes
27. 2011 S Vettel – Red Bull Renault
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Orari del Gran Premio d’Australia

Venerdì 16 Marzo
12:30-14:00 (02:30-04:00) Prove Libere 1
16:30-18:00 (06:30-08:00) Prove Libere 2

Sabato 17 Marzo
14:00-15:00 (04:00-05:00) Prove Libere 3
17:00-18:00 (07:00-08:00) Qualifiche – Rai Due/Rai HD

Domenica 18 Marzo
17:00 (07:00) Gara – Rai Uno/Rai HD

Tra parentesi gli orari italiani.

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