Gran Premio d’Austria 2014, Spielberg: Anteprima e Orari del Weekend
Orari
Venerdì 20 Giugno
Libere 1: 10:00-11:30 (Sky Sport F1 HD – RaiSport 2)
Libere 2: 14:00-15:30 (Sky Sport F1 HD – RaiSport 2)
Sabato 21 Giugno
Libere 3: 11:00-12:00 (Sky Sport F1 HD – RaiSport 2)
Qualifiche: 14:00 (Sky Sport F1 HD – Rai 2)
Domenica 22 Giugno
Gara: 14:00 ̶ 71 giri ̶ 307,146 km (Sky Sport F1 HD – Rai 1)
Gara Precedente
Podio:
Daniel Ricciardo: e in Canada arriva, così come per Lewis Hamilton nel 2007 e Robert Kubica nel 2006, la prima vittoria dell’australiano in Formula 1. Dopo una qualifica abbastanza deludente che lo porta a partire solamente in senta posizione, alle spalle di un ritrovato Vettel, in gara con una strategia diversa dal suo compagno di squadra riesce a ritrovarvisi davanti in gara, ma rimane bloccato alcuni giri alle spalle di Perez che lo trattiene dall’andare a prendere subito la Mercedes di Rosberg in difficoltà. Ben venga per lo spettacolo: solamente negli ultimi giri l’australiano riesce a superare il pilota della Force india e con una progressione strepitosa va a passare la Mercedes di Rosberg prima dell’ultima chicane. Pochi giri dopo è grande festa con la prima vittoria “non Mercedes” dell’anno. Un sorriso più abbagliante di quanto non si era mai visto sul viso di Ricciardo. E ne ha il diritto dato che ha ancora una volta tenuto dietro di sé il suo compagno di squadra, che sembrava essere tornato all’attacco dopo il sabato pomeriggio.
Nico Rosberg: il leader del mondiale tutto sommato non se la passa neanche tanto male. Riesce a prendere un’altra pole position che gli vale oro in gara. Al via stringe un po’ troppo il compagno alla seconda curva e questa mossa fa storcere il naso ai fan di Lewis. Successivamente ancora taglia amabilmente l’ultima chicane avvantaggiandosi di due buoni secondi e non riceve neanche una penalizzazione. Poi all’improvviso la svolta della gara. “Toto, abbiamo un problema”. Entrambe le macchine cominciano a girare ben 2/3 secondi più lente di tutti gli altri, e la gara che sembrava finita da tempo si riapre clamorosamente. Nico vede il suo compagno di squadra ritirarsi per un cedimento dei freni e allora decide di tirare i remi in barca, si fa per dire. In realtà cerca di spingere il più possibile, nonostante la sua macchina sul dritto andasse 20km/h più lenta del resto del gruppo. Cerca di mettere insieme tanti giri da qualifica, ma non può nulla contro la rimonta di Ricciardo. Un secondo posto che però, lo porta quasi a +30 dal suo diretto rivale, Lewis Hamilton.
Sebastian Vettel: Sabato dal leoni, domenica … un po’ meno. Tutto sommato è stato il miglior weekend della stagione quello canadese. E per la Redbull, e per Sebastian Vettel. Tuttavia l’unica macchiolina nera sono quei giri, tantissimi, passati dietro a Perez, senza riuscire a superarlo, nemmeno con il DRS attivato in rettilineo. La sensazione è quella di una gara in cui il campione tedesco avrebbe sicuramente potuto dare di più, ma è mancato il guizzo. Da sottolineare come abbia rischiato la pelle alla fine quando si vede sfiorare dalla vettura incontrollata di Massa. Le Formula 1 sono molto sicure, ma una botta del genere non avrebbe sicuramente fatto bene alle gambe e al collo del tedesco.
1 Top:
Jenson Button: premesso che al di fuori del podio di top ce ne sono stati ben pochi, la nostra scelta è ricaduta su Jenson. È stata proprio una gara alla Jenson Button: mai inquadrato, mai nominato durante le telecronache, qualche azione di rilievo si, ma niente di che. Eppure alla fine lo ritroviamo ai piedi del podio. Non è possibile. O meglio lo è se pensiamo all’incidente tra Perez e Massa all’ultimo giro. Direte, ha solamente sfruttato i ritiri altrui. Già, ma la Formula 1 è anche questo: portare la macchina al traguardo, e in questo campo l’inglese è maestro.
1 Flop:
Kimi Raikkonen: alla mancanza di top, compensa la presenza di numerosi flop. Il più grandioso tra questi è Kimi Raikkonen. Più volte gli abbiamo concesso il beneficio del dubbio in altre occasioni quest’anno. Tuttavia la prestazione del gp del Canada è stata tutt’altro che impressionante. In qualifica ottiene la decima piazza, e ci sta visto l’ottavo posto di Alonso. In gara però da il peggio di sé. Rimane sempre nelle retrovie, è vero, anche penalizzato dalla strategia Ferrari che punta tutto su Alonso, ma Kimi finisce anche in testacoda facendo tutto da solo. Un errore banale non da campione del mondo. Alla fine chiude tredicesimo un weekend estremamente deludente.
Circuito
Nome: Red Bull Ring
Luogo: Spielberg, Stiria, Austria
Costruzione: L’inaugurazione risale al 1970, e la prima gara di Formula 1 si disputò sul circuito lungo 5,911 km l’anno successivo. Nel corso degli anni la pista subì qualche modifica, ma le più importanti avvennero nel 1988, quando venne modificata la larghezza del rettilineo principale e modificata la curva Bosch. Il tracciato come lo conosciamo ora risale però al 1997, dopo numerose modifiche e un nuovo progetto che fece nascere una nuova pista all’interno della vecchia. Dopo l’ultima edizione del 2003, il tracciato è stato rilevato dalla Redbull che ha finanziato i lavori per un riammodernamento della struttura del paddock avvenuti nel 2010, senza modifiche alla pista.
Distanza a giro: 4,326km
Numero di curve: 10
Senso di marcia: orario
3 Migliori Parti: Curva 2: curva Remus: un tornante da affrontare dopo un lungo rettilineo in salita, ottimo per sfruttare la scia e per sferrare un attacco in frenata. Curva 6 e 7: Wurt Kurve, una lunga piega verso sinistra seguita da una leggera curva verso destra. È un punto in cui le vetture sviluppano un’alta forza G laterale e il cambio di direzione può causare instabilità al retrotreno. Curva 9: ultima curva prima di buttarsi sul rettilineo di partenza. È fondamentale affrontare questa piega verso destra prendendo il punto di corda per avere un’ottima accelerazione in uscita, e per difendersi da eventuali attacchi, e per preparare manovre di sorpasso.
Stress Meccanico: –
Scelta Gomme: PZERO RED SUPERSOFT e PZERO YELLOW SOFT
Zona DRS: non ci sono ancora dati ufficiali della FIA, tuttavia presumibilmente se le zone DRS saranno due, verranno collocate una sul rettilineo principale tra la curva 9 e la curva 1 e la seconda nel rettilineo tra la curva 1 e la curva 2
Edizioni Precedenti
Ultime 3 Edizioni:
Edizione 2001: sin dalle prime prove libere del venerdì mattina si evince che sono le McLaren motorizzate Mercedes le monoposto da battere, con Häkkinen primo e Coulthard secondo; posizioni che si invertono nella seconda sessione del pomeriggio, mentre il sabato mattina leader è ancora l’inglese inseguito dalle due Ferrari di Barrichello e Schumacher. In qualifica però entrambi i piloti di Woking finiscono nelle retrovie, non riuscendo a trovare un assetto adatto: Coulthard è soltanto settimo a precedere di una sola posizione il compagno di scuderia. La pole position è firmata Michael Schumacher con il tempo di 1’09’’562, il quale si impone di 0.124 secondi sulla Williams – BMW di Juan Pablo Montoya, terzo Ralf Schumacher sempre su Williams e quarto Barrichello. Nel warm-up della domenica mattina tornano competitive le due McLaren con Häkkinen che fa segnare il giro veloce in 1’11’’647. Gara: alla partenza il finlandese viene tradito da problemi al cambio ed è costretto all’immediato ritiro, lo stesso per Frentzen (Jordan), mentre altri due piloti fermi anche loro inizialmente in griglia (Trulli ed Heidfeld) riescono a ripartire, questa volta dai box. Nel frattempo le Williams si dimostrano essere le più veloci, sorpassando la Ferrari di Schumacher e portandosi in testa al gruppo. Da segnalare anche l’ottimo start di Jos Verstappen su Arrows: partito 16° e con poco carburante a bordo riuscì ad infilarsi alle spalle di Schumacher, cioè 4°. Col passare dei giri le Williams perdono competitività, con Ralf costretto al ritiro dopo undici tornate per problemi all’impianto frenante, mentre Montoya vede il suo vantaggio diminuire giro dopo giro. Quando Schumacher lo raggiunge tenta l’attacco, ma il colombiano stacca forte mandando entrambi nelle vie di fuga: rientrano in gara in 6a e 7a posizione. Prende così il comando Barrichello che si ferma poco dopo per la sosta ai box, lo stesso per Verstappen, lasciando il comando della corsa a Coulthard, il quale non la cede fino alla fine, andando a vincere. Secondo Schumacher che prende di forza la posizione sul compagno di squadra Barrichello, terzo.
Edizione 2002: le maggiori scuderie portano aggiornamenti importanti soprattutto all’anteriore, con nuove prese d’aria per l’impianto frenante e musetti riadattati alle conformità del tracciato. Prove libere: in tutte e tre le sessioni di venerdì e sabato mattina è la Ferrari a far da padrona in Austria, con Michael Schumacher primo nella prima e terza fase, Barrichello in quella centrale. La pole position è fatta segnare proprio dal brasiliano, in splendida forma lungo l’arco di tutto il weekend, con il tempo di 1’08’’082, precedendo sì Schumacher, bensì non Michael che giunse terzo, ma Ralf (Williams – BMW). Gara: alla partenza Barrichello mantiene la testa della corsa, mentre il compagno di squadra si sbarazza velocemente delle due Williams. Così al comando della corsa i piloti della Ferrari mantengono un ritmo inavvicinabile per i rivali. Dopo dieci giri il distacco tra Barrichello e Ralf Schumacher è di 17 secondi. Nel frattempo si ritirano Kimi Räikkönen (McLaren – Mercedes) e Felipe Massa (Sauber – Petronas) . Al 23° passaggio Panis si ferma sul rettilineo principale a causa di un guasto al propulsore: la direzione gara decide di far entrare in pista la Safety Car . La corsa riparte quattro giri più tardi ma alla prima frenata Heidfeld perde il controllo della vettura. La Sauber a piena velocità travolge la Jordan del doppiato Sato, il quale fortunatamente ne esce indenne. Nove giri ancora in stato di SC e la gara riprende, con Barrichello ancora in testa. Non ci sono ulteriori cambiamenti nelle prime posizioni anche dopo il secondo pit-stop, salvo che negli ultimi giri, per via di un ordine di squadra, Barrichello rallenta, lasciando avvicinare Schumacher e facendolo passare sul rettilineo d’arrivo.
Edizione 2003: non è riconfermato il Gp d’Austria a causa del divieto che sarebbe divenuto attivo l’anno seguente riguardo la proibizione ad esibire marchi di sigarette. Dal punto di vista dell’aspetto tecnico la Renault è l’unica a portare novità con un motore più potente, oltre ad un alettone anteriore completamente riprogettato; entrambi gli aggiornamenti vengono testati in una sessione privata tenutasi il venerdì. Prove libere: nell’unica sessione del venerdì il più veloce è David Coulthard (McLaren – Mercedes), davanti a Jarno Trulli (Renault) ed Antonio Pizzonia (Jaguar – Cosworth). Nella sessione del sabato mattina Rubens Barrichello stampa il giro veloce davanti a Montoya (Williams – BMW) ed al compagno di squadra Michael Schumacher. Qualifiche: il tedesco ottiene l’ennesima pole position con il tempo di 1’09’’150, precedendo di soli 39 millesimi di secondo un arrembante Kimi Räikkönen (McLaren – Mercedes), seguono in seconda fila Montoya ed un sorprendente Heidfeld su Sauber – Petronas. Gara: per ben due volte di seguito la procedura di partenza deve essere ripetuta a causa di Da Matta, sulla cui vettura si verificò un problema al launch control che causò lo spegnimento del motore. Al terzo tentativo la partenza si svolge regolarmente: Schumacher mantiene la testa del gruppo mentre dietro Montoya si porta alle sue spalle. In fondo allo schieramento Verstappen ha un problema e rimane fermo sul rettilineo principale:la direzione gara fa entrare in pista la Safety Car. La vettura viene rimossa e la gara riparte al 5° giro, quando alcune gocce di pioggia cominciano a cadere sul circuito senza causare, fortunatamente, particolari imprevisti. Michael Schumacher continua a condurre primo sino al pit stop previsto per il 23° passaggio, quando si verificano problemi con il bocchettone della benzina, cosa accaduta poco prima anche con Barrichello: della benzina fuoriesce e causa un piccolo incendio, spento quasi subito. Di tutto ciò se ne avvantaggia Montoya, che passa in testa davanti a Räikkönen e Michael Schumacher. Il colombiano è poi costretto al ritiro per il cedimento del propulsore BMW . Intanto Schumacher si porta di nuovo in testa alla corsa; nel frattempo Barrichello sopravanza Button e conquista la terza posizione. Le prime tre posizioni rimangono invariate e così Schumacher vince per la seconda volta consecutiva il Gp d’Austria.
Migliore Edizione Per Gli Autori:
Edizione 1975: alla vigilia del Gran Premio il clima si fa teso, in quanto Niki Lauda su Ferrari potrebbe laurearsi campione del mondo per la prima volta qualora arrivasse a punti davanti ad Emerson Fittipaldi e Carlos Reutmann. Tra il venerdì ed il sabato si verificano diversi incidenti tra cui quelli di Wilson Fittipaldi, Carlos Pace ed Brian Henton. La pole position è firmata da Niki Lauda in 1’34’’850, in prima fila con lui c’è James Hunt su Hesket – Cosworth, terzo Fittipaldi; i tempi presi in considerazione sono quelli del venerdì, poiché a causa di una persistente pioggia il sabato non fu possibile compiere giri veloci. Domenica, nel corso, del warm up, si verifica il tragico incidente di Mark Donohue: a causa di una gomma esplosa in piena curva il pilota nulla può fare per controllare la usa Penske, che esce dalla pista finendo contro dei tabelloni pubblicitari. Il pilota ancora cosciente morirà tre giorni più tardi dopo un’operazione per esportare un grumo di sangue dalla testa; nell’incidente muoiono anche due addetti alla pista. Gara: Al via Lauda è davanti ad Hunt e Patrick Depailler, autore di un’ottima partenza. Dietro al pilota della Tyrrell si posero Fittipaldi, Stuck, Regazzoni, Pace e Vittorio Brambilla. Nel corso del primo giro Pace viene passato dall’italiano. Brambilla poco dopo passa anche Regazzoni, afflitto da noie al cambio,ed il giro seguente Fittipaldi, che è stato superato anche da Stuck poco prima. Il pilota della March sponsorizzata “Beta” tra quinto e sesto giro passa anche Stuck e Depailler, ponendosi alle spalle del duo Lauda-Hunt. Al 15° giro Lauda viene passato sia da Hunt che da Vittorio, mentre la pioggia intanto aumenta di intensità. Al giro 19 Brambilla prende il comando, sfruttando un’indecisione di Hunt in una fase di doppiaggio. Le condizioni meteorologiche sono tali però che la direzione di gara decide per la sospensione del Gran Premio. Vince Vittorio Brambilla per la prima volta in carriera, facendo segnare anche il giro più veloce. Vista la breve durata vennero assegnati solo metà dei punti previsti ai primi sei piloti. Lauda arriva sesto con mezzo punto guadagnato, il che non gli permette di vincere il titolo mondiale, che giungerà comunque di lì a poco.
Migliore Edizione Per I Lettori:
Con il 24% dei voti ecco l’edizione da voi scelta.
Edizione 1999: a causa dell’incidente di Silverstone, la Ferrari sostituisce l’infortunato Michael Schumacher con il finlandese Mika Salo, mentre le aspettative di portare a casa il mondiale piloti si concentrano tutte sul secondo pilota, Eddie Irvine, ufficialmente in lotta con Mika Häkkinen (McLaren – Mercedes). Il sabato al termine delle qualifiche sembra non esserci speranza per la scuderia di Maranello: le due McLaren sono davanti a tutti con Mika primo, davanti al compagno Coulthard, mentre Irvine è terzo staccato di un secondo. Gara: succede l’inaspettato. Al via Häkkinen viene affiancato da Coulthard: i due procedono appaiati fino alla seconda curva, quando lo scozzese tenta un attacco sul compagno di squadra finendo però col toccarlo. Il finlandese va in testacoda, ripartendo in ultima posizione, mentre Coulthard prosegue indisturbato in testa alla corsa. Contemporaneamente più indietro Salo (partente 9°) tampona Johnny Herbert (Stewart – Ford): come risultato il pilota della Ferrari deve sostituire il musetto della sua vettura, mentre l’inglese perde l’alettone posteriore, ripartendo dai box con diversi giri di svantaggio. Giro dopo giro Coulthard mantiene la testa della corsa fino al suo pit stop, attorno a metà gara, quando passa in prima posizione Irvine, che spinge al massimo fino al suo rifornimento, avvenuto al 42° giro. Quando il pilota della Ferrari torna in pista è davanti al rivale: Coulthard tenta di sorpassarlo fino al traguardo, ma deve accontentarsi del secondo posto. Irvine conquista così la seconda vittoria stagionale e in carriera, davanti a Coulthard e Mika Häkkinen, autore di una gran rimonta dal fondo del gruppo. In ottica mondiale il finlandese è primo con 44 punti, secondo il nordirlandese che con l’insperata vittoria si riporta a due sole lunghezze, lasciando il titolo ancora tutto da decidersi.
Pronostici di F1GrandPrix.it
Qualcuno ha proposto di far correre le Mercedes senza Power Unit per rendere più divertenti le gare, non sarebbe un’idea così malvagia aggiungiamo noi. Si torna a correre dopo anni in Austria, le Red Bull giocano in casa e chissà che con la vittoria in Canada le motivazioni a far bene non siano ancor di più. Per cui una sfida tutta austriaco-tedesca, mentre dietro le Williams potrebbero dare qualche “noia” ai protagonisti appena citati e le Force India regalarci ancora gare con pochi pit-stop ed alquanto sostanziose.
RECORD
Giro prova: 1:07.908 – M Schumacher – Ferrari – 2003
Giro gara: 1:08.337 – M Schumacher – Ferrari – 2003
Distanza: 1h24:04.888 – M Schumacher – Ferrari – 2003
Vittorie pilota: 3 – A Prost
Vittorie team: 6 – McLaren
Pole pilota: 3 – N Piquet/ N Lauda/ R Arnoux
Pole team: 7 – Ferrari
Migliori giri pilota: 3 – D Coulthard
Migliori giri team: 8 – McLaren
Podi pilota: 5 – D Coulthard
Podi team: 20 – Ferrari
Albo d’oro
- 1964 L Bandini – Ferrari
- 1970 J Ickx – Ferrari
- 1971 J Siffert – BRM
- 1972 E Fittipaldi – Lotus-Ford Cosworth
- 1973 R Peterson – Lotus-Ford Cosworth
- 1974 C Reutemann – Brabham-Ford Cosworth
- 1975 V Brambilla – March-Ford Cosworth
- 1976 J Watson – Penske-Ford Cosworth
- 1977 A Jones – Shadow-Ford Cosworth
- 1978 R Peterson – Lotus -Ford Cosworth
- 1979 A Jones – Williams -Ford Cosworth
- 1980 J-P Jabouille – Renault
- 1981 J Laffite – Ligier -Matra
- 1982 E de Angelis – Lotus-Ford Cosworth
- 1983 A Prost – Renault
- 1984 N Lauda – McLaren-TAG Porsche
- 1985 A Prost – McLaren-TAG Porsche
- 1986 A Prost – McLaren-TAG Porsche
- 1987 N Mansell – Williams-Honda
- 1997 J Villeneuve – Williams-Renault
- 1998 M Häkkinen – McLaren-Mercedes
- 1999 E Irvine – Ferrari
- 2000 M Häkkinen – McLaren-Mercedes
- 2001 D Coulthard – McLaren-Mercedes
- 2002 M Schumacher – Ferrari
- 2003 M Schumacher – Ferrari
Andrea Villa, Matteo Bramati.
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