Formula 1 | Ferrari, spallata ai rimasugli della gestione Binotto

SF-23 più competitiva e mercato tecnici all'orizzonte, la strada sembra tracciata ma ci vuole pazienza

Formula 1 | Ferrari, spallata ai rimasugli della gestione Binotto

Il 2023 della Ferrari è nato evidentemente malissimo. La SF-23 presentata a San Valentino tra l’entusiasmo generale è stata un vero e proprio flop tecnico, l’ultima eredità della gestione di Mattia Binotto, andato via il 31 dicembre 2022 già con la vettura di fatto pronta. Con l’addio dell’ingegnere reggiano anche altre figure hanno lasciato Maranello nei primi mesi del nuovo campionato, in particolare il capo dell’aerodinamica David Sanchez, mentre altre sono andate via un po’ più nel silenzio generale, e altre ancora sono state spostate di ruolo, vedi Inaki Rueda, lontano dalle operazioni in pista dopo i disastri strategici dell’ultimo lustro, oppure Laurent Mekies, prossimo a diventare team principal dell’AlphaTauri. Figure tecniche e non che stanno cambiando, ma alcune entreranno in Ferrari nei prossimi anni.

FERRARI SF-23: UNA VETTURA INCONSISTENTE

La monoposto di questa stagione non è certamente entrata nei cuori dei tifosi. Poco affidabile all’inizio, assolutamente inconsistente in gara, l’unico suo punto di forza restava il giro secco in qualifica, un qualcosa che può darti prestigio solo se tramuti quella prestazione anche la domenica, visto che di punti al sabato se ne fanno solo nei weekend con quello scempio di Sprint Race. Stando alle parole del neo team principal Frederic Vasseur, il quale non ha certamente preso una facile eredità, si è capito sin da subito come la SF-23 sia nata con tantissimi problemi, uno su tutti l’elevatissimo degrado gomme con il pieno di carburante, un qualcosa che ha limitato e non poco le performance in gara di Leclerc e Sainz. Per correggere una vettura mal funzionante, inutile nasconderlo, ci vogliono mesi di duro lavoro, ma anche una capacità di cambiare rotta non indifferente, e qui va dato merito alla Ferrari, che a Barcellona ha portato degli aggiornamenti molto importanti sulla vettura tali da suscitare la curiosità di tutto il paddock, addetti ai lavori e tecnici avversari, anche importanti. Poi, in Spagna le cose non sono andate benissimo, ma ci può stare quando si intraprende una strada totalmente inedita in termini tecnici.

Paul Monaghan, ingegnere capo della Red Bull, controlla la Ferrari a Barcellona prima della gara

CAMBIO DI ROTTA: CANADA E AUSTRIA FANNO SPERARE

Il risultato del Gran Premio del Canada ha fatto subito balzare all’occhio il fatto che la Ferrari sia stata l’unica a fare una sola sosta, questo perché non ha praticamente mai sofferto il degrado gomme su una pista solitamente molto aggressiva con gli pneumatici. Forse quest’anno lo è stata di meno, ma se consideriamo i problemi di questo tipo avuti dalla SF-23 persino a Monte Carlo qualche settimana prima, è logico capire come la direzione intrapresa a Barcellona sia quella giusta, e ricordiamo come sia totalmente diversa rispetto a quella pianificata, quindi immaginate il tipo di lavoro svolto a Maranello quanto debba essere stato certosino. I tecnici non sono cambiati molto, il mercato c’è ed è intenso, ma vedremo gli effetti nei prossimi mesi se non anni. Sulla vettura 2024 di fatto stanno lavorando sì quelle persone che hanno partorito la SF-23 sotto la gestione Binotto, ma sono anche coloro che la stanno correggendo da quando è arrivato Frederic Vasseur, e in più avranno una “mano d’aiuto” da quei colleghi che la Ferrari sta ingaggiando, ma che ancora non può vedere all’opera per via del gardening, si parla anche di nomi importanti provenienti dalla Red Bull.

Charles Leclerc in Canada con la “nuova” SF-23

FERRARI VINCENTE: CI VUOLE PAZIENZA

Capiamo che chiedere pazienza ai tifosi della Ferrari sia davvero difficile dopo più di un decennio di cocenti delusioni, ma pensare di poter prendere la Red Bull nel breve periodo è fantascienza: la RB19 e Max Verstappen sono di un’altra categoria, in condizioni normali e senza fattori esterni a incidere, l’olandese le vincerà tutte quest’anno, c’è poco da fare. Leggiamo i commenti degli appassionati sotto i nostri articoli dell’ultimo weekend, e alle parole di positività da parte di Leclerc, Vasseur, Elkann e Sainz ci sono tanti tifosi delusi. Siamo d’accordo in linea di massima, ma la Formula 1 non può cambiare dall’oggi al domani: il progetto della Rossa, che sapete benissimo non abbiamo mai risparmiato di criticare nelle ultime stagioni quando reputavamo giusto farlo, potete tranquillamente fare una rapida ricerca nel nostro sito per avere la controprova, è per forza a medio/lungo termine. Sono stati fatti evidentemente dei danni nel mettere insieme i pezzi della SF-23 e niente di questo può essere imputato a Frederic Vasseur, è logico. Adesso sembra esserci più tranquillità, pur avendo anche gli stessi uomini a mettere mani sugli aggiornamenti che stiamo vedendo in queste settimane. La squadra lavora anche sotto pressione e finora lo ha fatto bene per correggere la monoposto. Silverstone sarà la prova del nove probabilmente, quantomeno per mettere un segno di presenza continuo nella lotta al secondo posto costruttori con Mercedes e Aston Martin.

Frederic Vasseur sta provando a cambiare la gestione della Scuderia Ferrari

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