F1 | McLaren, Brown: “I nuovi regolamenti finanziari permettono una competizione più equa”

L'americano contrario alle squadre clienti: "Non è Formula 1"

F1 | McLaren, Brown: “I nuovi regolamenti finanziari permettono una competizione più equa”

In una lunga analisi pubblicata sul sito ufficiale della McLaren, Zak Brown ha discusso di vari temi tra cui quello relativo all’aspetto economico e con esso l’introduzione del budget cap che ha come scopo la riduzione dei costi. A tal proposito il CEO di Woking ha sottolineato l’importante di tale soluzione che ha permesso alla scuderia britannica di mantenere un elevato grado di competitività in questi ultimi campionati. Da parte di Brown non è mancata stilettata, neppure velata, nei confronti di alcuni top team che invece non erano favorevoli all’abbassamento del tetto di spesa.

La nostra opportunità di essere competitivi è stata rafforzata dall’introduzione del budget cap in F1 – ha dichiarato Brown – Con il budget cap che si riduce a $ 140 milioni quest’anno e $ 135 milioni il prossimo, i nuovi regolamenti finanziari presentano un quadro più equo per competere riducendo l’inevitabile vantaggio delle squadre con le spese maggiori e con le migliori risorse. Alcune squadre cercano scuse per aumentare il tetto dei costi e vincere i campionati del mondo con i libretti degli assegni. Le continue pressioni da parte di alcune squadre per aumentare il tetto dei costi per i danni della corsa sprint sono un esempio. L’attuale struttura di governance dello sport consente una situazione in cui alcune squadre, per proteggere il proprio vantaggio competitivo, tengono effettivamente lo sport in ostaggio da ciò che è meglio per i tifosi e quindi lo sport in generale”.

Da parte di Brown non è mancato anche un appunto per quel che riguarda la questione dei team clienti che, a detta del manager americano, alternano il DNA della stessa Formula 1 e che si riflette a cascate sulle varie scelte politiche: “La minaccia delle squadre A e B non è scomparsa ed è fondamentale che la governance di questo sport venga rafforzata per prevenirla. La F1 deve essere composta da 10 veri costruttori, in cui ogni squadra, oltre a condividere la PU e potenzialmente gli interni del cambio, deve progettare e produrre tutte le parti rilevanti per le prestazioni. In questo momento c’è troppa diversità nei modelli di business tra i team. La situazione attuale consente alle squadre B di essere ipercompetitive rispetto ai costruttori e alle squadre A di essere eccessivamente competitive avendo il vantaggio di una squadra B. Senza modifiche, per come stanno le cose, significa che qualsiasi squadra che ambisca al campionato deve avere una squadra B e semplicemente non è la Formula 1. Inoltre la pressione di voto esercitata dalle squadre A sulle squadre B non è coerente con la promozione di uno sport equo basato sul merito individuale della squadra. Ci sono momenti in cui alcune squadre più piccole votano contro i propri interessi per soddisfare l’agenda della loro squadra A”.

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