F1 | Leclerc, in Olanda una prestazione alla Gilles
Il pilota monegasco a Zandvoort ha confermato di avere un talento più unico che raro
La faccia di Charles Leclerc dopo le qualifiche del GP d’Olanda era certamente scura, rabbuiata, per una macchina che soffre oltremodo le curve lunghe, quelle che rappresentano la cartina tornasole del concetto di monoposto efficiente. Ovvero ciò che la SF-24 proprio non è.
La domenica però è stata diversa, addolcita insperabilmente ed inaspettatamente da un passo gara superiore a quanto gli stessi uomini in rosso si potevano attendere, e nobilitata da una prestazione di Leclerc da fuoriclasse autentico, una delle gare più belle dell’alfiere ferrarista da quanto veste la tuta del Cavallino.
Un terzo posto non è un risultato che la Rossa può permettersi di festeggiare, ma i podi, le performance, non vanno soltanto giudicati secondo la logica risultatista, ma vanno pesati, ponderati, giudicati anche in base alle emozioni. E quelle regalate da Charles a Zandvoort sono state di altissima intensità.
Cattiva e decisa la partenza, per scavalcare subito la Red Bull di Perez, deciso e incisivo il ritmo nel primo stint. Una bella gara, che s’è trasformata rapidamente in un piccolo capolavoro di guida. Leclerc ha sorpassato con doppio undercut Russell e Piastri, ma la vera impresa è arrivata dopo: Charles ha coniugato una gestione esemplare delle gomme dure ad una guida spettacolare ed efficace, riuscendo a tirare fuori più del dovuto dalla SF-24.
La McLaren in Olanda era la monoposto dominante, lo ha dimostrando Lando Norris che ha battuto con impressionante facilità Verstappen, rifilando al padrone di casa un distacco al quale in casa Red Bull non sono abituati. Ciononostante Oscar Piastri, arrivato di gran carriera dietro Leclerc, e con gomme più fresche, non è riuscito ad impensierire il pilota di Maranello.
Leclerc ha guidato in modo funambolico, con sovrasterzi, scodate, dando tutto e al contempo rispettando le gomme. Cose che si vedono raramente; una prestazione che gli è valsa il gradino più basso del podio ma ha lasciato l’ennesima traccia indelebile nel cuore dei tifosi, in molti increduli per una prestazione da fenomeno. Non la prima al volante della Ferrari. Non la prima volta che per generosità, spettacolarità, istinto, ed emozioni Leclerc ricorda da vicinissimo Gilles Villeneuve. Su una pista storica e romantica come Zandvoort, poi, ancora più bello.
Antonino Rendina
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