F1 | Le pagelle della stagione 2022

I voti e i giudizi a tutti i protagonisti del 2022

F1 | Le pagelle della stagione 2022

RED BULL 10 

La magia RB18 è firmata Adrian Newey, interprete magistrale dell’effetto suolo, e Milton Keynes fa 17 su 22 lasciando agli avversari le briciole. Monoposto strepitosa.

Max Verstappen 10 e lode Non un errore, un’esitazione, un passo falso. Domina con autorevolezza, vince quasi sempre lui, rende nuovamente la F1 “noiosa” dopo il tiratissimo 2021. Sembra l’inizio di un dominio. Per come approccia alle gare, forte della sua superiorità, senza scomporsi, rimontando con ferocia o gestendo la macchina a seconda delle circostanze, ricorda molto da vicino Michael Schumacher.

Sergio Perez 6,5 Sufficienza piena e tonda per il messicano altalenante che incanta a Montecarlo e Singapore, si fa forte tra i muretti ma si perde un po’ quando la strada si allarga. Alla fine è terzo in classifica Piloti, più che un podio iridato è una piazza d’onore persa, considerando la superiorità della sua monoposto. Un comprimario.

FERRARI 6,5

C’è chi in slanci di incomprensibile entusiasmo dà 8 alla Ferrari, forse perché fa rima con il proprio cognome, o perché Ogne scarrafone è bell’ a mamma soja (Ogni scarafaggio sembra bello alla propria madre) ma vedere una Ferrari che parte con quella spinta, che vince, convince e che poi si arena (ancora) inspiegabilmente a metà stagione, perdendo totalmente ritmo in gara, è una immagine che intristisce per il presente e preoccupa per il futuro. Quattro vittorie, 12 pole position, secondo posto nel Costruttori. Giudizio poco più che sufficiente perché ricordiamo che questo doveva essere l’anno del grande riscatto, mentre abbiamo assistito ad una involuzione tecnica accompagnata da scarsa affidabilità, errori di strategia (anche marchiani, come in Brasile in qualifica) e una gestione dei piloti alquanto rivedibile. 

Charles Leclerc 9 Personalmente la reputo la stagione della consacrazione del talento del predestinato, che quando ha avuto una Ferrari vincente ha dimostrato numeri al volante di alta scuola e la maturità giusta per vincere, basti pensare all’intelligenza nei duelli con Verstappen in Bahrein o a Jeddah o al GP di Australia. Due errori grossi, Imola e Paul Ricard, compensati però dalla capacità di spingere la monoposto oltre i limiti, dalla fantasia di guida, dalla spettacolarità, dalle emozioni che sa regalare. Merita ben altro, innanzitutto una squadra che lo metta al centro del progetto, e ovviamente un’auto veloce.

Carlos Sainz 7- Tra una sufficienza tonda e il sette, perché di buono ci sono la crescita dimostrata durante l’anno, le pole e la prima vittoria in carriera. Ma cronometro alla mano non è all’altezza di Leclerc, abbisogna di troppo tempo per adattarsi alla F1-75 e ha velleità da prima guida finanche ingiustificate, con il timore però che siano avallate da una scuderia che non gli ha mai fatto mancare il proprio incondizionato supporto, trattandolo sempre al pari di Leclerc. Sempre, anche quando Charles era in lotta per il titolo…

MERCEDES 6-

La Mercedes non muore mai. Porta in pista una macchina esteticamente stramba, saltellante come un canguro impazzito, lenta e finisce la stagione in crescendo, abbonandosi al podio, e vincendo il GP del Brasile. Il trend è chiaro, nel 2023 li vedremo di nuovo in alto.

George Russell 9 E qui siamo davanti a qualcosa di bello, rompiballe nel modo giusto, perché spariglia le carte, fa della continuità di rendimento la sua arma migliore, coglie al volo l’opportunità brasiliana per vincere il primo meritato GP, vince il confronto interno con Lewis Hamilton. Poche storie: stagione favolosa.

Lewis Hamilton 7,5 Cinque secondi posti, un podio in più rispetto all’incredibile Russell. La sostanza è ancora quella di un fuoriclasse indomito, battuto ma non sconfitto, pronto a rinascere, che ha provato in tutti i modi a vincere. E’ aggrappato alla F1 con artigli affilati. Va rispettato.

ALPINE 7

Non si avvera El Plan che tanto si aspettavano a Enstone, ma viene fuori una stagione di inaspettata solidità, una presenza fissa in zona punti, e quarto posto Costruttori.

Esteban Ocon 7,5 Costante, regolare, quasi sempre a punti, poco incline all’errore, molto incline ad essere urticante verso Alonso, una spina nel fianco, più per il team mate che per i rivali. Ma è una stagione certamente positiva.

Fernando Alonso 7 Teatrale, istrionico, carismatico; aggressivo in pista, corrosivo verso un team che lo scarica troppo presto. Dà il suo contributo alla Alpine, peccato per i troppi ritiri. Ma è un gladiatore che fa divertire ed esaltare soprattutto il pubblico che aspetta i suoi team radio più che i suoi sorpassi.

MCLAREN 5

Una mesta macchia arancione che non incide, un “progetto” che sembra più un tirare a campare che qualcosa di pensato o ricercato, perché il nuovo regolamento la butta un passo indietro, e più che una crescita è un gioco dell’oca per una nobile decaduta che in dieci anni ha vinto solo un GP.

Lando Norris 8,5 L’eccellenza sta nell’ergersi a primo degli altri con una macchina che non è la prima delle altre, e ci riesce perché ha un talento inversamente proporzionale alla finta simpatia.

Daniel Ricciardo 4 Malinconica e anonima controfigura del pilota spettacolare che è stato, ha perso definitivamente il sorriso e la retrocessione a terzo pilota Red Bull suona come un contrappasso dantesco.

ALFA ROMEO SAUBER 6,5

La sfavillante e fulgida prima parte di stagione è utile alla piccola squadra di Hinwill ad assicurarsi un bel sesto posto Costruttori. Risultato di grande valore. Peccato che la scuderia sparisca dal Canada in poi…

Valtteri Bottas 7 Lui, ex scudiero di Hamilton sempre un po’ compassato in gara, arriva finanche ad emozionare nei duelli, complice una sinergia speciale nelle prime gare con la C42. Regala spettacolo e fa tanti tanti punti, andando poi un po’ in letargo per troppe gare. Ma dà un contributo fondamentale all’Alfa Romeo.

Guanyu Zhou 6 Due soli piazzamenti a punti, ma è un pilota che dimostra di poter stare in F1 ed è autore di buone gare, smentendo i tanti dubbi della vigilia.

ASTON MARTIN 6

Parte malissimo, dà l’idea di essere quasi la cenerentola del nuovo regolamento, invece pian piano trova un ottimo passo. Il problema è la qualifica, ma per poco la squadra guidata da Krack non arriva sesta nel Costruttori.

Sebastian Vettel 7,5 Il talento intatto, sorprende la voglia che ha di spingere sul pedale, l’aggressività, l’abnegazione fino all’ultimo. Eccelle nella lettura delle gare e nella gestione delle gomme. Suzuka e Austin sono prove da campione. Pilota superiore, uomo di grande spessore. Mancherà in un ambiente fin troppo finto.

Lance Stroll 6,5 Non può essere all’altezza di Vettel, ma sarebbe intellettualmente disonesto asserire che demeriti.

HAAS 6

Il ripescaggio di Magnussen, il riscatto rispetto al brutto 2021, ma anche gli errori e la pessima gestione di Mick Schumacher. L’ottavo posto Costruttori è un risultato più che discreto.

Kevin Magnussen 7 Ritorna dopo un anno e ricorda a tutti di essere un grande corridore, cattivo come al solito, veloce. Esalta la Haas, e corona la sua favola personale con la pole position su pista umida a Interlagos.

Mick Schumacher 6,5 Due bellissimi GP a Silverstone e Spielberg, dove lo abbiamo visto lottare alla pari con Verstappen e Hamilton. Tanti errori anche, perché è un giovane pilota che necessita(va) del suo tempo per crescere ed adattarsi alla massima categoria. E Steiner, proprio quando Mick nella seconda parte di stagione è costantemente alla pari o superiore a Magnussen, decide di voltarsi dall’altra parte e prendere Nico Hulkenberg (al quale do 6 perché anche se nessuno lo ricorda ha corso le prime due gare del 2022 in Aston Martin al posto di Vettel, potendo fare ben poco però) per il 2023. Bruciato da una Haas che doveva assolutamente dargli molto più supporto.

ALPHATAURI 4

Presenza anonima, non mette e non toglie.

Pierre Gasly 5 Stagione mediocre – eccetto un bell’acuto a Baku – che fa da contraltare ai due precedenti anni. Era davvero ora di cambiare aria, lo rivedremo protagonista in Alpine perché la qualità del pilota è fuori discussione.

Yuki Tsunoda 4,5 Spesso e volentieri spaesato in pista, dobbiamo ancora capire quale sia il ruolo di Tsunoda in F1.

WILLIAMS 3

Si vociferava che la nuova proprietà stesse costruendo un team armonioso e pronto al rilancio: progetto cannato e nuovamente cenerentola della F1. A Grove dovrebbero guardare la bacheca e provare vergogna.

Alex Albon 7 Overperforma e va a punti tre volte con la peggior vetture del lotto. E se non può arrivare ai punti è comunque protagonista di ottime gare, lottando a centro gruppo alla pari con auto migliori, come in Messico. Buon pilota.

Nicholas Latifi 3 Errori su errori, per un ragazzo che si è perso ad Abu Dhabi e non s’è mai più ritrovato. Chiude mestamente la sua carriera in Formula 1.

Nyck De Vries 7 L’impressionante gara di Monza finita in zona punti al suo esordio in F1 e con la Williams gli vale la chiamata dell’AlphaTauri. L’olandese sfrutta al meglio l’occasione.

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