F1: Le 10 Pillole del GP di Germania 2011
Torna l’appuntamento con le Pillole 2011, round 10, Germania.
Tutti attendono la pioggia e lei si nasconde nella foresta del Nordschleife, per poi perdersi e mancare clamorosamente l’appuntamento galante con l’uomo al quale, deluso, dedichiamo la nostra foto di copertina. Cuore spezzato.
Ma partiamo con le Pillole..
1 – Lewis Hamilton – Highlander
Facile vincere quando si ruba la Mercedes slim di Fangio (rodata in settimana da Rosberg sul vecchio Ring) e la si copre con la carrozzeria (solo quella, per carità, vista Silverstone) della Mp4/26. Così sono capaci di vincere tutti. Ma l’impresa sta nel farlo girando per tutta la gara in prima, mica hanno le leve al volante le macchine di sessant’anni fa. Una postilla per la tuta nera usata durante le qualifiche, Tamarrissima. Vogliamo vedere, però, la W196 come la portano a Budapest di nascosto.
2 – Fernando Alonso – Torero nella Foresta
Quanto costa la benzina! I rincari (maledetti, meno male che chi scrive viaggia a gasolio) colpiscono e tanto anche in Ferrari, dove si tira fortissimo la cinghia e per terminare la gara a Nando tocca riversare nel serbatoio gli integratori della borraccia tramite tubo supplementare. Si finisce con un passaggio ai box gentilmente offerto da Webber, revival Senna-Mansell dei tempi che furono. Appunto, erano altri tempi. Nando in formissima, comunque, e lui non ha camuffato nessuna macchina.
3 – Mark Webber – Da Canguro a Gambero
La maledizione della prima piazza. Quest’anno non c’è niente da fare, il lungo quando parte al palo, ci resta. Solo due settimane fa incornato dal compagno, questa volta da Hamilton e alla fine si deve anche accontentare del terzo posto. Non si parla più di problemi al Kers da qualche gara, e per assurdo Mark va peggio di quando ne aveva. Tra una settimana si è già deciso di mandarlo in pista solo con le marce dispari, vediamo se la tendenza si inverte di nuovo.
4 – Sebastian Vettel – Baby per un giorno.
Incredibile al Cibali! il Campioncino un tempo in erba oggi, sull’erba, rischia di lasciarci un po’ di punti. Arriva immeritatamente quarto dopo nove gare tra primo e secondo posto e questo, ne siamo sicuri, gli impedirà di lottare per il Mondiale. La Red Bull dovrebbe meditare la sostituzione a fine campionato, ormai non è più il Seb dei tempi migliori. Attendiamo fiocchi di 4 in pagella.
5 – Felipe Massa – Il dado è tratto..
Pensa, lui, di riuscire ad arrivare davanti a Vettel. Ma non ha fatto i conti con il suo ultimo cambio gomme, nel quale tentano di avvitare un dado del Monopoli invece che quello della sua ruota. Risultato: disastroso. Ennesima gara rovinata dalle soste, non se ne contano più quest’anno. A Budapest porterà di nascosto delle Pirelli d’annata 1991 per non fermarsi mai. Magari in direzione gara non se ne accorgono.
6 – Adrian Sutil – Redivivo
Il mercato dei pezzi sottobanco colpisce anche la Force India. Sutil, per levarsi di torno per una volta Di Resta, opta per togliere due cilindri dalla vettura del compagno e montarli sulla sua motorizzata Mercedes durante la notte. Risultato, arriva davanti alla Mercedes ufficiale ridicolizzandola, per giunta. Arriva sul podio dei piloti tedeschi, tra Vettel e Rosberg. Non male, con una caffettiera.
7 – Nico Rosberg – The day after
Quando torna al garage per rubare la W196 di Fangio, Hamilton gli schizza davanti facendogli ‘ciao ciao’ con la manina. Preso dallo sconforto, cerca una qualsiasi monoposto che possa andar meglio della sua Mercedes ma trova solo una Mp4/18, che lascia con galenteria (e furbizia) a Jenson Button. Morale, corre con la sua apecar a tre punte e il risultato è quello che è, comprese le sverniciate qua e là, con un giorno di ritardo.
8 – Michael Schumacher – Uber alles in ogni caso
Nel timore di un nuovo contatto, il nuovo aggiornamento tecnico Mercedes prevede un’ala anteriore in GHISA dal modico peso di 120 kg. Il risultato è che per tutto il weekend Michael ha ‘qualche’ problema di bilanciamento (intervistato dice ‘io non kapire un kazzen, makkina partito posteriore tutto kurve’) e in gara arriva un bel testacoda in frenata nel quale il Kaiser insegna a Sebastian come si piroetta con maestria alla curva 10. In questo caso, il Maestro supera ancora l’Allievo.
9 – Jenson Button – Kimiesco
Nelle ultime Pillole avevamo aggiornato il numero di ritiri nelle ultime gare. Forse gli abbiamo portato rogna, visto che arriva il secondo zero di fila. Ma, in questo caso, in parte è anche colpa sua. Perchè, per emulare Lewis, in mancanza di un’altra W196 tenta di camuffare una Mp4/18 lasciata da Rosberg incustodita. Memoria corta, visti i fasti della Mclaren più invisibile della storia (non corse mai).
10 – Nick Heidfeld – Tre metri sopra il cielo
Erano mesi che voleva provare l’ebbrezza del volo ed emulare Petrov in Malesia. Finalmente, dopo il maldestro tentativo di Montreal, arriva l’occasione della vita quando utilizza la posteriore destra di Buemi come trampolino per andare a 50 centimetri da terra. Adesso può ritirarsi felice, e ai nipoti potrà dire ‘Io ho messo le ali, e senza bere Red Bull’.
Fuori Concorso: Bernd Maylander
Per l’occasione della gara in casa ruba 4 full-wet alla HRT (una a caso), le adatta alla sua mitica SLS pronto a dirigere le operazioni per quasi tutta la corsa e poi, che succede? Che non scendono che quattro gocce di pioggia in croce. Il tutto ha dell’incredibile, e in questo momento ci dicono che il Nostro stia girando furiosamente lungo il tracciato del Nordschleife per raffreddare i bollenti spiriti. Tempo bislacco. Poi, magari, a Budapest diluvia.
MENZIONI SPECIALI
‘Taglieranno il traguardo dalla corsia box’
Per creare un po’ di suspance dalla Telecronaca ufficiale vogliono prospettarci un nuovo episodio in stile Schumacher 1998 a Silverstone, con Massa e Vettel protagonisti. Peccato che non sia più possibile farlo e che il sessantesimo giro fosse ancora da percorrere per intero. SVEGLIA!
La telecronaca SOPRA i Team Radio
BASTA. Già è difficile, per chi non ha dimistichezza con l’inglese, capire perfettamente le comunicazioni ingegnere-pilota (a meno che le parole non vengano scandite una per una). Se poi ci si parla sopra, è la fine. E’ così difficile attendere cinque-secondi-cinque?
Il giallo delle tute
Il weekend tedesco è stato anticipato da un pericolo irregolarità sulle cuciture delle etichette di omologazione delle tute di alcune squadre di F1. Per non rischiare una farsa tipo Silverstone, Ecclestone il venerdì notte è stato visto personalmente passare di box in box a ricucire le tute dei piloti. Oggi, stanco morto, non ha rilasciato interviste.
Arrivederci a tra sette giorni a Budapest, per l’ultimo round prima della pausa estiva.
Alessandro Secchi
F1Grandprix.it
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