F1 |La parabola di Perez: “Avevo bisogno di risultati ma non avevo aggiornamenti sulla mia auto”

Sergio Perez con un tweet ha ripercorso per punti il suo 2020, il miglior anno del messicano in F1, una parabola vincente attraverso momenti di buio pesto.

Una stagione che potrebbe diventare un film, per un pilota che ha superato mille difficoltà per trovare solo alla fine l meritate ricompense per quanto mostrato al volante, ovvero la prima vittoria in carriera e il sedile di un top team (la Red Bull).

Checo spiega come all’inizio sapeva di avere la vettura migliore mai guidata, ma i risultati non arrivavano. Poi ammette che pensava di aver perso tutto quando è risultato positivo la Covid e ha saltato due gare. E’ ritornato in gran forma ma, come se non bastasse, è stato silurato dalla Racing Point e si è trovato senza sedile per il 2021.

Qui ci sono i due punti più amari. “Avevo bisogno dei migliori risultati in pista ma gli aggiornamenti non erano disponibili per la mia monoposto”, una vera e propria bordata ad una squadra che pure ha tanto amato.

Perez poi continua: “Avevamo un podio a portata di mano (Imola ndr) abbiamo sbagliato strategia e il podio è sfumato. Poi finalmente è arrivato il podio (Turchia ndr). Avevo un altro podio a portata di mano che sarebbe stato importantissimo per il mio futuro ma il motore è scoppiato a pochi giri dal termine del GP (Bahrain ndr).

Tra mille difficoltà è arrivata poi la straordinaria vittoria di Sakhir – “la mia prima in carriera e ho portato il Messico al primo posto dopo mezzo secolo” – il contratto con la Red Bull, quel top team “per cui ho lavorato una vita intera”. 

Sforzi ripagati e mai come in questo caso l’adagio latino “Per aspera ad astra” è quanto mai azzeccato.

https://twitter.com/SChecoPerez/status/1344047166562643972?s=20