F1 | AlphaTauri, Tsunoda: “Non ho paura di commettere errori”
"Fuori dalla pista sono un ragazzo normale di 20 anni"
Il pilota giapponese sta lavorando duramente per il suo debutto in Formula 1, al volante dell’AlphaTauri. Durante la due giorni di test privati sul circuito di Imola, Yuki Tsunoda ha rilasciato un’intervista per il sito ufficiale del team nella quale ha parlato di sé e dei suoi obiettivi per il 2021. Vi riportiamo le parti più salienti.
Sei passato rapidamente tra le categorie junior per arrivare in F1: come descriveresti i passaggi che hai fatto per arrivare qui?
“Ogni anno miglioro un po’ e sono riuscito a vincere in tutte le categorie nelle quali ho gareggiato. Quelle vittorie non sono state facili e hanno rafforzato la mia fiducia. Anche in Formula 3, non mi aspettavo di vincere, dato che era la prima volta che vivevo in Europa e quattro piste erano completamente nuove per me. Non è stato facile perché molti dei piloti in Europa avevano molta esperienza su quelle piste. Mi sono concentrato sull’adattamento alla pista, al team e alla cultura, ma alla fine ho vinto a Monza in Formula 3 e il Dr. Marko ne è stato felice. Questo mi ha permesso di passare alla Formula 2. L’anno scorso ho fatto un grande miglioramento in tutti gli aspetti del mio lavoro. Prima di tutto per quanto riguarda la mia guida ma anche per la mia mentalità in merito al mio approccio alle gare. Penso di essere migliorato molto durante la Formula 2, è stata una stagione di grandi successi, una delle migliori della mia carriera agonistica. All’inizio della stagione avevo già un buon ritmo e ho potuto competere con avversari forti, ma mi è mancata la costanza fino a metà stagione. Questo non mi ha fatto ottenere punti importanti nelle prime gare. Successivamente, da metà stagione in poi, ho lavorato con un mental coach e abbiamo parlato molto delle mie gare, di come mi preparo e del mio atteggiamento durante la gara, così come di altri fattori. Questo ha contributo a migliorare la mia mentalità, a fine stagione non ero ancora dove volevo essere ma sento di essere migliorato tanto così come i miei risultati in pista”.
Quest’anno sarai il pilota più giovane in griglia e l’unico a rappresentare il Giappone. Senti pressione?
“No, non proprio, questa sarà la mia stagione da rookie e spingerò al massimo fin dall’inizio per adattarmi il più possibile alla macchina. Tuttavia, non ho paura di commettere errori, cercherò ovviamente di limitarli ma all’inizio sono inevitabili. Sono fiducioso di poter imparare dai miei errori, come ho dimostrato lo scorso anno in Formula 2. Sono davvero felice di avere il supporto dei fan giapponesi e sono orgoglioso di essere quello che porterà il Giappone sulla griglia di partenza, dopo Kamui Kobayashi nel 2014. Per quanto riguarda la pressione, l’ho messa su me stesso, quindi non cambia nulla per me, voglio sforzarmi per avere successo”.
Torniamo agli inizi e ai tuoi anni di kart in Giappone, quando tuo padre era il tuo meccanico…
“Mio padre è stato il mio meccanico fino a quando avevo circa 14 o 15 anni. Devo ringraziarlo per tutto il successo che ho ottenuto finora, mi ha aiutato a diventare un pilota migliore. La frenata è stata una delle cose che mi ha insegnato di più, in particolare come e quando frenare. Mi ha insegnato che frenare è molto importante in entrata di curva e che se riesci a far girare la macchina più degli altri, puoi premere nuovamente l’acceleratore prima degli altri. Mi sono allenato molto nel karting. Mi ha dato molta fiducia e sfrutto ancora oggi quello che ho imparato”.
Chi è Yuki Tsunoda fuori dalla pista?
“Sono un ragazzo normale di 20 anni. Mi piace giocare: quando non corro, gioco con i miei amici in Giappone. Mi piacciono i giochi sparatutto, come Apex Legends e Call of Duty e a volte quando ci gioco, immagino di sparare a qualcuno che odio, funziona, mi stimola! Inoltre, mi piace stare all’aperto facendo cose come il wakeboard e lo snowboard. C’è un posto a Milton Keynes dove puoi fare snowboard al coperto, mi piace fare esercizi fisici in generale. Trovo che lo sport e il gioco mi aiutino a resettare la mia mente perché mi sento rigenerato. Tuttavia, non mi piacciono i giochi di corse perché non li trovo realistici”.
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