F1 | GP Monaco, nella gara del Principato debutta la mescola C5

Mario Isola: “Monaco è unica e la sua assenza in calendario dal 2020 non fa che sottolinearne le peculiarità"

Pirelli ha svelato i motivi della scelta delle mescole C5 per Monaco
F1 | GP Monaco, nella gara del Principato debutta la mescola C5

Tutto pronto a Monte Carlo per il Gran Premio di Monaco, quinto appuntamento del mondiale 2021 di Formula 1. Dopo la pausa forzata dello scorso causa Covid19, la gara monegasca tornerà ad occupare il classico slot alla fine di maggio, deliziando tifosi e appassionati con le proprie “stradine” e curve strette che metteranno a dura prova il talento dei piloti.

Come da programma, Pirelli porterà la mescola più soffice della propria gamma, ovvero la C5, questo per aiutare al massimo piloti in termini di grip. Il consumo ridotto delle mescole dovrebbe aiutare le squadre, almeno sulla carta, ad effettuare la corsa con un solo pit stop. Ogni valutazione, in ogni caso, è rimandata a dopo le libere di giovedì pomeriggio.

I perché della mescola C5

* La mescola Pirelli più morbida della gamma (chiamata “C5”, che sta per “compound 5”) fa il suo debutto in un gran premio nel 2021. Quella per Monaco è anche la scelta mescole più morbida della gamma nominata per la prima volta quest’anno, con la P Zero White hard come C3, la P Zero Yellow medium come C4 e la P Zero Red appunto come C5.

* Monaco non è solo il gran premio che vanta il giro più corto dell’anno con la velocità media più bassa, ma anche quello con la curva più lenta. Per questo, i team utilizzano un pacchetto ad alto livello di downforce con delle ali anteriori e posteriori specifiche pensate per bilanciare i livelli di carico aerodinamico. Ci sono anche appendici aerodinamiche dedicate ed aggiustamenti allo sterzo per affrontare la Fairmont Hairpin.

* Monaco è un susseguirsi di curve e questo aiuta a portare in temperatura i pneumatici, soprattutto quelli nelle mescole più morbide, e a farli lavorare nel working range ideale.

Le caratteristiche del tracciato di Monaco

* Trattandosi di un circuito cittadino, la pista tende ad essere estremamente verde e scivolosa all’inizio del weekend ma poi gode di una rapida evoluzione. Il fine settimana di gara ha un format insolito perché la Formula 1 non scende in pista il venerdì e quest’ultima è aperta al traffico normale ogni sera (oltre che per la maggior parte del venerdì), quindi la superficie può spesso “resettarsi” prima di sabato. Il tracciato di Monaco ha inoltre uno dei livelli di macro rugosità più bassi della stagione.

* A causa dei bassi carichi di energia che interessano i pneumatici, quella di Monaco è tradizionalmente una gara ad una sola sosta e c’è una finestra per il pit stop piuttosto ampia durante la quale è possibile effettuarla.

* Nel 2019, quando si è svolta l’ultima gara, Lewis Hamilton ha vinto con una strategia ad una sosta da soft a medium dopo essersi fermato anticipatamente in regime di safety car all’11° giro e gestendo poi brillantemente la seconda mescola fino alla fine. Anche gli altri piloti sul podio si sono fermati durante la safety car ma hanno effettuato un cambio a favore dei pneumatici hard.

Mario Isola, responsabile F1 e Car Racing di Pirelli

“Monaco è unica e la sua assenza in calendario dal 2020 non fa che sottolinearne le peculiarità, e questo ci rende ancora più felici di tornare a correre su questo circuito. Il grip meccanico è la chiave del successo così come le qualifiche e la strategia vista la ben nota difficoltà nei sorpassi. Questo rende ancora più importante il mantenimento della posizione in pista, con i piloti che in qualifica sono chiamati a tirare fuori il massimo dai pneumatici in mescola morbida C5. La strategia tende ad essere reattiva perché le squadre effettuano le loro soste nel momento che dà loro il massimo vantaggio in pista, grazie anche ad un’ampia finestra di pit stop dovuta ai bassissimi livelli di usura e degrado dei pneumatici”.

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