F1 | Caro Ayrton, ti ricordo così

Oggi rendiamo omaggio alla leggenda della Formula 1

26 anni fa ci lasciava il campione del mondo brasiliano
F1 | Caro Ayrton, ti ricordo così

Caro Ayrton, oggi è un giorno che i tuoi tantissimi tifosi non possono dimenticare. Ventisei anni fa, perdevi la vita in un drammatico incidente durante il Gran Premio di Imola. Fu un giorno che inevitabilmente cambiò la storia della Formula 1 perché con te se ne andava uno, se non il pilota più forte della storia. Sai, purtroppo non ho nessun ricordo di te, ero piccola ma seguivo già le gare. Tuttavia, essendo un’appassionata di Formula 1 e grazie alla mia mamma, tua grande tifosa che ancora oggi si commuove al tuo ricordo, negli anni mi sono documentata su di te e ho capito con il tempo che persona grande SEI e quanto hai lasciato nel cuore di milioni di tifosi.

Sì, non amo parlare al passato perché ritengo che se una persona è speciale, deve essere ricordata al presente, come nel tuo caso. Ho visto i tuoi trionfi, le tue sconfitte, anche quelle più ingiuste, come la squalifica a Suzuka nel 1989 ma soprattutto, ho “conosciuto” l’uomo Ayrton.
Un uomo con gli occhi che avevano una luce particolare, un sorriso malinconico ma bello, puro e sincero e con il cuore grande. Tu, che hai sempre avuto un pensiero per i più deboli, fin da piccolo, quando regalavi le merendine ai bambini più bisognosi, poi, quando sei diventato grande, hai voluto ricompensare tutto l’affetto dei tuoi tifosi brasiliani con tanta beneficenza e con la tua fondazione che ancora oggi è un faro di speranza per i bambini in difficoltà.
Ho visto più volte i video su quel maledetto weekend di Imola del 1994, ti ho visto correre sul luogo dell’incidente del povero Roland Ratzenberger, ho visto la tua disperazione nel vedere le immagini alla TV. E la cosa che più mi è rimasta impressa è stato il tuo sguardo sulla linea di partenza il giorno dopo. Avevi gli occhi tristi e un sorriso velato, quasi rassegnato, come se sapevi che il tuo viaggio non sarebbe durato ancora molto. Lo avevi detto quattro mesi prima:

“Se un giorno dovessi avere un incidente che mi dovesse costare la vita vorrei che fosse sul colpo. Non vorrei passare ore a soffrire in ospedale o passare il resto della vita in una sedia a rotelle. Io voglio vivere intensamente perché io sono una persona intensa”.

E purtroppo, è successo davvero. Ho impressa l’immagine della bandiera austriaca macchiata di sangue, la volevi sventolare dopo la gara per rendere omaggio a Roland, scomparso il giorno prima. Lo hai raggiunto e sicuramente, l’avrete sventolata insieme con quella brasiliana.
Quella maledetta domenica di Imola, Ayrton non hai perso ma hai vinto. Sì, perché tu sei e rimarrai sempre nei cuori di tutti gli amanti di questo sport meraviglioso e questa è una vittoria che vale più di tutte.

Ti chiedo scusa se mi sono permessa di darti del tu ma nonostante non ricordi nulla di te, vedendo i tuoi trionfi e la tua umanità, alla fine posso ritenermi una tua tifosa.

Ciao Campione, continua a sorridere ovunque tu sia.

via Gfycat

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