F1 | Alfa Romeo Sauber, Vasseur cauto: “Guardate Red Bull e Mercedes, ci hanno messo anni a vincere”

Il team principal prudente sugli sviluppi del progetto italo-svizzero: "Tornare a metà classifica? Non avverrà tra un anno o due anni"

F1 | Alfa Romeo Sauber, Vasseur cauto: “Guardate Red Bull e Mercedes, ci hanno messo anni a vincere”

Solo il tempo e il lavoro sapranno dire qualcosa di reale sul progetto Alfa Romeo Sauber. Il team principal Frederic Vasseur, dopo due annate disastrose, non vuole riporre troppe aspettative sul 2018 della scuderia svizzera: “Sicuramente Alfa Romeo non può aspettarsi di essere in questo tipo di situazione. L’obiettivo per noi è tornare al passo (dei team di metà classifica, ndr) – riporta Crash.net. “Siamo lontani, siamo stati molto lontani l’anno scorso. Il primo passo per noi sarebbe quello di raggiungere la metà classifica. (Quando recupereremo, ndr) saremo sempre più attraenti per gli ingegneri, per i piloti, per tutti. Abbiamo iniziato alle spalle, da molto lontano. Dobbiamo essere realistici: so perfettamente che ci vorrà del tempo per ottenere dei risultati e migliorare. Non voglio dire che non dobbiamo ottenere dei risultati la prossima settimana. Dobbiamo migliorare la prossima settimana rispetto a oggi, dobbiamo migliorare in Bahrain rispetto a Melbourne”.

A tal proposito, Vasseur ha citato degli esempi di team vittoriosi nel tempo: “Non puoi costruire una squadra (immediatamente, ndr). Se guardi altri progetti come la Red Bull dieci anni fa, la Mercedes sette anni fa, ci volle del tempo per essere in grado di lottare per i campionati e vincere. Nel caso della Mercedes, ereditarono la Brawn, che era campione del mondo. Ci sono voluti cinque anni per diventare nuovamente campione del mondo. Sarà un progetto a medio termine tornare a metà classifica, non avverrà tra un anno o due anni. Guarda anche la Force India, è un buon riferimento e un buon progetto. Erano più che alle spalle ed hanno costruito qualcosa di molto forte. Sono stati costantemente quinti, quarti nelle ultime due o tre stagioni, ma ci sono voluti dieci anni perché arrivassero a questo ritmo”.

Federico Martino

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