Red Bull contro lo strapotere Mercedes

Helmut Marko: "Mateschitz potrebbe lasciare la F1"

Red Bull contro lo strapotere Mercedes

All’indomani della prima prova del Mondiale F1 2015, inaugurata con una doppietta Mercedes, i capi di Woking sono passati al contrattacco dopo l’immediata richiesta per un cambio del regolamento da parte di alcuni – leggi Red Bull.
Sono in molti a pensare che a Melbourne lo spettacolo fornito agli appassionati non abbia giovato all’immagine di una Formula 1 già pesantemente in crisi di ascolti e adrenalina.
Solo quindici le monoposto presenti sulla griglia di partenza – delle 20 regolarmente iscritte – ridotte a 11 allo sventolare della bandiera a scacchi. Nel Circus si è subito scatenato il “panico”, rincarato dal fatto che il dominio incontrastato delle Frecce d’Argento sembra già essersi assicurato un pass anche per la stagione 2015.

Il terzo gradino conquistato da Sebastian Vettel non è bastato dunque a calmare gli animi.
Il vantaggio di Lewis Hamilton in qualifica è stato di 1s4 sui rivali e il britannico è stato poi accusato di essersi volutamente nascosto in gara, nonostante la Ferrari di Vettel sia passata sotto la bandiera a scacchi ben 34 secondi dopo il leader della corsa.
“Quello di ieri non era il vero passo della Mercedes“, ha dichiarato domenica l’ingegnere della Williams Rob Smedley. “Il vero passo è quello visto in Qualifica al sabato”.

Toto Wolff ha categoricamente negato il fatto che Hamilton e Rosberg non abbiano volutamente spinto al massimo durante la gara, ammettendo però che risparmiare la benzina fosse una priorità.
“Nico non ha mai avuto le armi per combattere contro Lewis”, ha spiegato il boss di Mercedes, “visto che su questo tracciato devi preservare il carburante”.

Mentre la stampa australiana archiviava il primo appuntamento della stagione nella cartella “Formulanoia”, Christian Horner ed Helmut Marko se la prendevano con Renault, minacciando che il patron della Red Bull Dietrich Mateschitz potrebbe lasciare la F1 per protesta contro le attuali regole.
“Sì”, ha messo in guardia Marko, “c’è il pericolo che Mateschitz perda la sua passione per la F1. I regolamenti tecnici sono incomprensibili, troppo complicati e costosi. Stanno uccidendo la Formula 1!”

A questo punto, Wolff non c’ha più visto: “Penso che debbano solo abbassare quella cavolo di testa, lavorare sodo e cercare di venirne fuori”, ha tuonato l’austriaco, suggerendo inoltre a Marko e ad Horner di portare i propri lamenti fuori dal paddock, dirigendosi invece verso il Muro del pianto a Gerusalemme.

Dello stesso parere anche Niki Lauda, che in merito alle critiche mosse a Mercedes a fine gara ha così replicato: “Quelli che continuano a criticare non hanno la minima idea di che cosa stanno parlando”, ha dichiarato la leggenda della F1. “Siamo tutti qui per portare il massimo in termini di tecnologia innovativa, miglior macchina e miglior motore, nel tentativo di vincere un gran premio”, ha spiegato Lauda all’agenzia di stampa austriaca APA.

“Questo è l’obiettivo in F1. Se gli altri sono qui per motivi differenti, ripeto, non sanno di che cosa stanno parlando”, ha insistito il presidente di Mercedes, secondo il quale non c’è stato nulla di sbagliato nell’immagine trasmessa dalla F1 domenica. “La Ferrari è tornata sul podio, quindi cosa c’è che non va? Tutte le lamentele arrivano dalla Red Bull solo perché sono infastiditi dal fatto che la loro macchina non funziona”.

Nina Stefenelli

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