Formula 1 | Perez, in Qatar il pesante avvertimento della Red Bull
"Nonostante il duro lavoro non riuscivo a superare le difficoltà", ha detto Checo
La stagione di Sergio Perez è stata un vero e proprio calvario. Nonostante il secondo posto mondiale, questo risultato è il minimo indispensabile avendo a disposizione una vettura stellare come la RB19, guidata alla grande da Max Verstappen, molto meno da Checo, il quale evidentemente ha sofferto e non poco il divario incredibile con il più talentuoso compagno di squadra. La stagione del messicano, comunque, si è conclusa in crescendo in termini di risultati, nonostante i sorpassi subiti da Alonso e Leclerc in volata prima in Brasile, dallo spagnolo, e poi a Las Vegas dal pilota della Ferrari. Perez individua il momento in cui ha capito che la Red Bull si è fatta sentire con decisione, esigendo di fatto il secondo posto nel mondiale piloti, dopo il pessimo weekend di Losail, nel quale ha conquistato un solo punto la domenica, mentre nella Sprint si è ritirato dopo un contatto con Ocon.
“In Qatar ho ricevuto un avvertimento pesante – ha ammesso Checo. Dopo quel weekend sono tornato in fabbrica per una settimana circa e ho analizzato tutto nel dettaglio con gli ingegneri. Abbiamo capito tante cose che non stavano andando, non riuscivamo a compensare le difficoltà che avevamo. Probabilmente stavamo adottando un approccio sbagliato con la vettura, cercando di estremizzare troppo l’assetto, e alla fine ci siamo persi settimana dopo settimana. Avevo bisogno di tempo, ma ci sono davvero tanti impegni di contorno durante i Gran Premi, e in quel momento sentivo che stavamo perdendo tanto tempo. Era importante fare un passo indietro e guardare nei dettagli, e la stagione alla fine si è trasformata”.
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