Massa: Giornate intense alla vigilia di Monza
Sono giorni intensi questi che precedono il Gran Premio d’Italia, tappa fondamentale per le chance della Ferrari di lottare per il titolo iridato.
Lo scorso fine settimana sono tornato a Budapest per un evento che si teneva all’Hungaroring, che è stato molto divertente. E’ una strana sensazione: benché sia brasiliano e viva a Monaco, l’Ungheria sarà per sempre parte della mia vita dopo quello che è accaduto lì lo scorso anno. Anche la gente del posto sembra accogliermi ancora con più affetto ogni volta che mi trovo in quel Paese, il che mi piace molto. Durante il fine settimana ho fatto alcuni giri dimostrativi con la vettura dello scorso anno, la F60, e con la Ferrari California: mi ha fatto piacere poter offrire al medico che mi ha curato in ospedale dopo l’incidente la possibilità di fare un bel giro di pista con questa fantastica macchina.
La settimana scorsa sono stato a Maranello dove ho avuto lunghe riunioni con i miei tecnici per preparare l’appuntamento di Monza e ho anche lavorato un po’ al simulatore. La quattordicesima gara della stagione sarà molto importante per la Scuderia non soltanto perché è quella di casa ma anche per l’attuale situazione in campionato. A Spa, considerato tutto quello che è successo in gara, il quarto posto arrivato dopo essere partito sesto è stato un buon risultato ma, in termini di punti, avevamo bisogno di qualcosa in più. Pertanto, è chiaro che in questo fine settimana ci sarà un po’ di pressione in più anche se a Monza quando si corre con la Ferrari si è sempre al centro dell’attenzione: è sempre bello quando si esce dai box vedere tanta gente con le bandiere della Ferrari, le magliette e i cappellini con il Cavallino Rampante. Personalmente, l’Italia è la mia seconda patria dopo il Brasile, visto che mio nonno emigrò in Sudamerica proprio da lì, tanto è vero che ho anche il passaporto italiano.
Non ho mai raccolto grandi risultati in questo Gran Premio: il mio miglior piazzamento è il sesto posto del 2008 al termine di una gara sul bagnato. Peraltro, mi piace guidare su questo tracciato anche se non mi ha mai portato molta fortuna: nel 2007, ad esempio, ero fra i primi tre ma non riuscii a finire la gara. Ho vinto a Monza in altre categorie: due volte in Formula Renault e una in Formula 3000. E’ rimasta l’unica pista nel calendario iridato a richiedere un carico aerodinamico così basso: qui la macchina è molto diversa rispetto ad ogni altro circuito, visto che si gira con ali molto piccole che comportano la necessità di avere una buona aderenza meccanica e di affrontare bene i cordoli. Credo che la nostra macchina potrà essere competitiva, almeno è quello che spero: di solito la F10 è andata bene quest’anno sui tracciati che presentano brusche frenate alla fine dei rettilinei e che poi portano in curve lente, come in Bahrain, a Hockenheim e in Canada. Sarà bello chiudere la stagione europea in una pista così particolare e ricca di fascino e di storia come quella di Monza.
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