Kimi Raikkonen e la Williams: a volte ritornano?

Kimi Raikkonen e la Williams: a volte ritornano?

E’ da tempo che se ne parla, e le voci si stanno facendo sempre più insistenti.
Parliamo di un ritorno che, fino a poco fa, pareva impossibile. Vale a dire quello di Kimi Raikkonen al volante di una F1.

Da qualche settimana si susseguono notizie che vorrebbero il Campione del Mondo 2007 in trattativa con la Williams. Kimi ha (avrebbe) già visitato la fabbrica di Grove, ora si parla di sponsorizzazioni milionarie in arrivo dal Qatar per permettere al team inglese di pagare l’ingaggio (elevato) del Finlandese.

Quanto di vero in tutto questo? Non possiamo saperlo. Questo è uno dei periodi ‘caldi’ per la definizione della griglia 2012. I top team sono già ‘sistemati’. Red Bull, Mclaren (oggi Button ha rinnovato), Ferrari e Mercedes hanno già confermato i piloti per il nuovo anno. Gli altri si stanno organizzando.

Il nome di Raikkonen era già stato accostato, ad inizio anno, alla Renault, che l’avrebbe contattato per sondare la disponibilità a sostituire lo sfortunato Robert Kubica. Nulla di vero, con addirittura qualche accusa di sfruttamento del nome del finlandese da parte della casa francese per attirare nuovi sponsor.

E’ trascorso, così, anche il secondo anno di lontananza dalla F1. Kimi è fuori dal giro dalla fine del 2009, ultimo anno anticipato con la Ferrari (il contratto scadeva nel 2010) per far posto a Fernando Alonso. Durante questa assenza si è cimentato nel WRC (il Mondiale Rally) senza risultati esaltanti e con qualche incidente di troppo. Ha anche tentato la fortuna nella serie Nascar, senza ottenere molto.

Nonostante questo, almeno a parole, si è sempre mostrato non interessato alla F1 e ad un suo eventuale ritorno. Kimi ha sempre mal digerito il background del Circus, fatto di impegni, interviste, sponsor, media.
Soprattutto per questo ‘ripudio’ lasciano qualche dubbio le notizie che lo vorrebbero ancora al volante in F1. Si tratterebbe di un vero e proprio pentimento per la scelta di lasciare di due anni fa.

Ma, nella vita, tutto può succedere, e quindi ci domandiamo: E’ verosimile un matrimonio del genere? Quali sarebbero, nel caso, le prospettive per la Williams e per Raikkonen?

Iniziamo da Kimi: ammesso che si sia stancato dei Rally e voglia tornare in F1, dovrebbe fare i conti con due anni di assenza. Dovrebbe mettere, cioè, in conto un periodo di riambientamento alle vetture e ad un weekend di gara di qualche mese. L’esempio lampante di Michael Schumacher, in tal senso, potrebbe essere utile. Il tedesco, dopo tre anni di assenza e con vetture completamente stravolte rispetto al ritiro, ha faticato al primo anno per poi migliorare in questa stagione,soprattutto sul passo di gara. Per Kimi il rientro potrebbe essere più soft. La differenza tra le monoposto 2009 e quelle del 2012 non sarebbe esagerata come quella tra le vetture 2006 e 2010. Kimi ritroverebbe il KERS, dovrebbe assimilare il DRS e imparare a convivere con le gomme Pirelli. Aerodinamicamente le vetture sono pressochè identiche.

Con quanta voglia e quali motivazioni tornerebbe in F1? Su Kimi più volte si è discusso riguardo il suo carattere. Come dicevamo e sappiamo, non è mai stato un affezionato delle Public Relations. Fosse per lui, l’attività del pilota dovrebbe limitarsi al salire in auto e premere l’acceleratore. Cosa, se vogliamo, anche condivisibile, se non fossimo in uno sport che fa della comunicazione e dei diritti TV il suo punto forte, forse più dello sport stesso.
Inoltre, molti appassionati ritengono che il Mondiale 2007 abbia appagato così tanto il finlandese da renderlo più ‘molle’. Motivo che spiegherebbe, secondo tanti, le prestazioni della seconda metà del 2008 e del 2009.

Anche se in realtà, a difesa di Kimi, dovremmo ricordare come fino a metà del Campionato 2008 fosse saldamente in corsa per il titolo prima di alcuni episodi particolarmente iellati, come il tamponamento subìto da Hamilton (guarda caso, viene un po’ da sorridere..) in Canada e lo scarico rotto in Francia. Mentre, nel 2009, dalla gara successiva all’incidente di Felipe sono arrivati dei bei risultati (vittoria di Spa su tutti) nonostante la mediocrità della F60.

Dubitiamo che Kimi abbia un qualche desiderio di rivalsa nei confronti della Ferrari, che di fatto lo ha pensionato anticipatamente. Non pensiamo sia nell’indole del ragazzo portare rancore, dato l’alto tasso di menefreghismo.

Di certo un Campione del Mondo in più in pista renderebbe ancora più importante e prestigiosa la griglia di partenza. Ma, al giorno d’oggi, e come vediamo proprio con Schumi, non basta (più?) il pilota a rendere una vettura vincente, se questa di base non è competitiva.

E qui passiamo al capitolo Williams. Nel 2012 il team inglese monterà sulle proprie vetture i motori Renault.
Williams-Renault, appunto. Il nome è suggestivo, porta a ricordi di domìni targati Mansell (1992), Prost (1993), Hill (1996), J.Villeneuve (1997).
Ma l’attuale situazione è, purtroppo, diversa da allora. La Williams non vince una gara dal 2004, un titolo dal 1997. Quest’anno naviga a centro classifica con Barrichello e Maldonado, senza mai dare l’impressione di migliorare le sue prestazioni. Non è facile immaginare come possa fare un salto di qualità così ampio da portarsi tra le migliori scuderie. Anche in considerazione del fatto che il regolamento 2012 non si discosterà troppo da quello attuale.

Non basta il nome per vincere. Le voci di sponsorizzazioni dal Qatar devono essere verificate. Insomma, la Williams 2012 è, attualmente, un’incognita. L’unica certezza, appunto, è la motorizzazione, un punto di partenza se vogliamo, ma non una garanzia di miglioramento. Anche perchè non basta il motore, non basta la meccanica, ma in questa F1 è l’aerodinamica a farla da padrone. Basti vedere il Team-Lotus, motorizzato Renault e dotato di retrotreno Red Bull.

Ovviamente, tutto questo è parte di una considerazione basata su voci che si rincorrono. Nulla è ancora certo o confermato. Un binomio Williams-Raikkonen sarebbe certamente interessante da valutare. Parliamo comunque di un Campione del Mondo dotato di uno straordinario talento. Ma siamo ancora ad Ottobre, con un Mondiale 2011 da terminare (nel senso che mancano poche gare, nessuno mette in dubbio che Vettel abbia problemi a portarlo a casa), e ora di Marzo 2012 c’è davvero molto tempo per smentite, conferme e quant’altro.

E’ proprio il caso di dire ‘Wait and see‘.

Alessandro Secchi
F1Grandprix.it

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