Intervista a Kimi Raikkonen

Intervista a Kimi Raikkonen

Grazie alla collaborazione di Sky Italia, vi forniamo in versione integrale l'intervista realizzata da Carlo Vanzini con Kimi Raikkonen, andata in onda nel corso dell'ultimo weekend sui canali sportivi dell'emittente satellitare. Per la prima volta dopo essere diventato Campione del Mondo, il riservato e schivo ferrarista si confessa a 360°, raccontando i suoi stati d'animo piu' nascosti, i ricordi della sua carriera e della sua giovinezza e i suoi obiettivi per il futuro. Un'intervista da non perdere per tutti i tifosi del pilota finlandese… e per quelli che, magari, lo diventeranno dopo averla letta.

Chi e' ‘Iceman il pilota’? … e chi ‘Kimi Matias Raikkonen l’uomo’?
Sono la stessa persona, anche se devo dire che sono diverso quando lavoro rispetto a quando sono a casa, con la famiglia o gli amici. Sono situazioni diverse. Con ogni probabilita' tutti cambiano leggermente sul lavoro rispetto a quando si rilassano.

La gente ti vede timido, riservato e serio. Ma il team dice che scherzi, ridi e sei un chiacchierone. Perché quando fai un’intervista o parli con la gente nel paddock, sembri una persona chiusa e timida?
Forse parlo molto quando non ho molto da fare… Scherzi a parte, non saprei. Sono sempre stato cosi' e con ogni probabilita' lo saro' sempre. E’ cosi' che lavoro … Funziona, quindi non vedo motivi per cambiare.

Cosa hai pensato quando sei arrivato in Formula 1, quando sei approdato in un team prestigioso come la McLaren e quando sei passato da un grande team a un altro con l’arrivo in Ferrari? Cosa ti sei detto?
Non ricordo granche' dei primi test e della prima esperienza. Era tutto elettrizzante e nuovo. E’ stato un anno divertente. Certo, ci sono state anche delle delusioni, ma sono inevitabili quando si affronta un’esperienza nuova. Ci provi, ma a volte non sai con esattezza cosa devi e non devi fare. E’ stata una stagione piu' che positiva per il team. Mi sono trovato bene alla Sauber. Subito dopo sono passato alla McLaren, dove sono rimasto per diversi anni. E’ stato un bel periodo, anche se ci aspettavamo risultati migliori. Infine, il passaggio alla Ferrari. E’ stata la miglior chance che abbia avuto finora. Ho vinto la prima gara, con sei successi a fine stagione e il mondiale. Inoltre, mi piace lavorare in Ferrari. Come ho detto prima, c’e' una bella atmosfera. Mi fanno fare quello che voglio e lavoriamo bene insieme. Mi trovo bene in Ferrari. E’ senza dubbio l’esperienza migliore tra quelle che ho fatto in Formula 1. Da questo punto di vista, riesco a godermi la Formula 1 piu' di quanto abbia fatto in precedenza.

Cosa hai pensato la prima volta che ti sei ritrovato solo dopo aver vinto il mondiale? Magari davanti allo specchio…
Non ero davanti allo specchio, ma ero molto contento perché finalmente avevo ottenuto quello che sognavo da sempre. E’ stata una sensazione stupenda. Li' da solo pensi a tutti gli anni che ci hai messo per arrivare a quel punto. E’ stata una sensazione unica intensa, visto anche il modo in cui ho vinto.

Cosa era la Formula 1 per te da bambino o cose e' ora da campione del mondo? Ti piace questo tipo di Formula 1?
Da bambino guardavo i Gran Premi. Tutti sognavano di diventare pilota, io invece ho iniziato a pensarci a 18-19 anni. E’ a quell’eta' che ho cominciato a pensare di fare davvero questo mestiere. Prima di allora, cambiavo da un secondo all’altro sognando di diventare questo o quel personaggio, anche di altri sport. Ora la Formula 1 e' il mio lavoro, ed e' anche quello che amo fare. Adesso me la sto godendo piu' di prima perché ho vinto. Mi piace guidare e gareggiare. Certo, in Formula 1 non si fanno solo cose stupende, ma fa parte del gioco.

C’e' chi ha detto che sei un pilota sfortunato perché hai perso due mondiali. Cosa ne pensi ora? Hai mai pensato di essere sfortunato?
In alcuni momenti la fortuna non e' stata dalla mia parte, ma c’erano anche molti altri motivi. Le cose avrebbero potuto andare diversamente qualche anno fa, ma per lo meno ho vinto l’anno scorso. Inoltre, quando si perde, si impara sempre qualcosa. Non e' il modo piu' piacevole per imparare, ma da un certo punto di vista, aiuta. Ora sono contento e non penso molto alla fortuna. Se lavori sodo, ottieni quello che vuoi.

Come sono i rapporti con il presidente Montezemolo? Ha detto che la frase piu' lunga che ti ha sentito pronunciare e' stata: ‘Sono molto contento di guidare una Ferrari’.
No, non e' proprio cosi'. Credo ce ne siano state di piu' lunghe. Siamo in ottimi rapporti. E’ una persona molto alla mano. Sa essere duro quando e' necessario, ma e' anche molto amichevole e giusto con tutti. E’ molto gentile, come tutti in Formula 1… o meglio in Ferrari. E’ una brava persona.

Pensi di piacere alla gente?
Non saprei. Chiedetelo a loro. Non mi interessa in modo particolare. Sicuramente ci saranno persone alle quali piaccio… e persone alle quali non piaccio, ma non credo si possa per forza essere simpatici a tutti, quindi faccio quello che voglio e se non piaccio alle gente, pazienza. Non e' un problema mio.

Quali sono i tuoi obiettivi? Vincere tanti mondiali quanti ne ha vinti Schumacher? Oppure diventare il pilota piu' ‘vecchio della Formula 1?
Di certo non voglio diventare il pilota piu' vecchio della Formula 1 mi fermero' prima. Voglio ottenere buoni risultati e vincere il maggior numero possibile di gare e mondiali. Non mi sono prefisso di infrangere il record di altri piloti o di restare in Formula 1 piu' di chiunque altro. Lo faro' finche' sara' una bella esperienza … e mi piacera'. Il giorno in cui non dovessi piu' divertirmi, mi fermero'.

Eri serio anche da bambino, quando correvi sui kart?
Chi? Io? Ero un bambino, quindi era tutto piu' divertente. Non era tutto cosi' serio. In Formula 1 si fa molto sul serio. Sono situazioni diverse. Allora era un gioco era molto piu' divertente.

La cosa piu' pazzesca che hai fatto da bambino? … Magari con tuo padre che urlava: ‘Basta Kimi… vieni qui!’…
Non saprei. Ce ne sono state parecchie. Ne ho combinate troppe per ricordarne una in particolare…

Che tipo di bambino eri?
Ero piuttosto scatenato, sempre a fare quello che non dovevo. E’ sempre stato cosi'.

C’e’ una cosa che non rifaresti? Qualcosa di pazzesco …
No. Per ora no.

Vorresti una famiglia numerosa?
Non so. Voglio avere dei figli, ma non ora perche' sono troppo impegnato… Quando si hanno dei figli, e' bello anche poterli vedere. Dovremo aspettare qualche anno.

Pensi di poter essere un bravo padre?
Non saprei. Vedremo… penso di potermela cavare.

Non ci avevi mai pensato? Pensi di essere ‘figo’?
Sono quello che sono … e sono contento di me stesso. Tutto qui.

E sei sempre te stesso?
Si'. Non vedo perché si debba cambiare. Se cerchi di essere quello che non sei, la vita non e' piu' diventente e piacevole.

Sky Italia

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