Formula 1 | Wolff: “La Ferrari non troverà nessuno migliore di Vasseur”

"Se non ci fossi io in Mercedes lo prenderei: Todt ci ha messo otto anni prima di vincere, è così che si costruiscono i cicli", ha aggiunto

Formula 1 | Wolff: “La Ferrari non troverà nessuno migliore di Vasseur”

Il momento della Ferrari è piuttosto delicato. La squadra di Maranello sta affrontando una stagione ben al di sotto le aspettative, e nonostante la buona prestazione di Zeltweg, il divario dalla McLaren resta molto ampio. La posizione di Frederic Vasseur sembra essere in bilico da qualche settimana, con il team principal in scadenza di contratto alla fine dell’anno e un rinnovo non ancora arrivato. I vertici della Scuderia non si sono ancora espressi dopo le recenti voci, e tutto fa pensare che il francese non continuerà la sua esperienza alla guida del muretto rosso. Toto Wolff, capo della Mercedes e grande amico di Fred, ha voluto spezzare una lancia nei suoi confronti.

“Sembra che le squadre, in generale, siano diventate un po’ come delle porte girevoli – ha commentato l’austriaco. Credo che ormai io e Christian Horner siamo gli unici ‘dinosauri’ rimasti. Se non sbaglio, Jean Todt entrò in Ferrari nel 1993 e vinse il primo titolo solo nel 2000. Otto anni. È così che funzionano i cicli. Anche per noi non è semplice: siamo al terzo anno consecutivo senza lottare per un titolo, ma non per questo diventiamo inutili. Alcuni weekend vanno molto bene, vinciamo delle gare. E quando le cose non funzionano, non significa necessariamente che chi guida il team stia sbagliando. Bisogna dare fiducia e tempo”.

Wolff ha rivolto parole di stima nei confronti di Vasseur, sottolineando l’importanza di lasciargli piena autonomia nella gestione del team di Maranello: “Bisogna dargli la possibilità di costruire un’organizzazione solida. Loic Serra è in Ferrari da sei o sette mesi: serve tempo. Fred è uno dei migliori manager che conosca. Se non fossi io alla guida della Mercedes, prenderei lui. Lo rispetto molto: è diretto, non fa politica, non dice bugie e ha competenze solide. Deve solo essere messo nelle condizioni di lavorare”.

Infine, un riferimento alla pressione che comporta la guida della Ferrari, soprattutto in un contesto come quello italiano: “Fred sa bene che in Italia gestire la Ferrari è come allenare la nazionale di calcio. I media ti osservano da vicino. Forse su questo deve ancora abituarsi: in Italia se vinci sei un eroe, se perdi sei un fallito. È il bello dell’Italia, è la passione. Bisogna accoglierla e capirla. Magari deve ancora costruirsi una pelle un po’ più spessa, ma per il resto è la persona giusta. Non credo possano trovare qualcuno di migliore per quel ruolo”.

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