Formula 1 | Presto la rotazione dei circuiti europei in calendario

Ad annunciarlo è Stefano Domenicali, che aggiunge: "Al momento non vogliamo andare oltre le 24 gare l'anno"

Formula 1 | Presto la rotazione dei circuiti europei in calendario

La Formula 1 continua ad attirare l’interesse di tantissimi paesi che al momento non sono presenti in calendario. Con 24 gare l’anno al momento, la speranza è che il numero non aumenti per una serie di ragioni: tra le tante, il massacrante tour de force al quale sono costretti i team, e ci riferiamo a tutti i componenti, dai meccanici agli addetti ai catering, fino ad arrivare ovviamente ai piloti. Queste ultime trasferte di questa stagione, per esempio, ci dicono come sia incredibile gestire dei viaggi in così breve tempo tra un continente e l’altro alla fine di un campionato lungo e devastante sia sotto l’aspetto fisico che per quello mentale.

Sin dall’anno scorso premiamo sul fatto di come un back to back tra Las Vegas e i paesi arabi, in questo caso Qatar, sia assolutamente indecente, specialmente considerando come in Nevada si corra in notturna per tutto il weekend, salvo poi sgomberare tutto e andare a Losail, e dopo correre di fretta e furia verso Abu Dhabi. Un’autentica follia, che a quanto pare a chi gestisce questa baracca poco importa. Stefano Domenicali, capo della Formula 1 ha recentemente dichiarato come ci siano tante richieste per entrare in calendario, ma fortunatamente ci ha fatto sapere come 24 gare l’anno siano sufficienti, e la soluzione potrebbe essere quella di far ruotare alcuni eventi europei.

Tra le gare blindate nel vecchio continente abbiamo sicuramente Silverstone, Madrid, Budapest e Zeltweg, le quali hanno contratti che vanno fino al 2030 e più, ma anche altre tappe come le due italiane, quindi Monza e Imola, oltre che Spa, alla fine della fiera riusciranno a strappare un prolungamento anche oltre la scadenza che va da uno a due anni. Monaco, pur avendo il 2025 come termine ultimo, difficilmente verrà tolta dal calendario, e restano quindi in ballo Zandvoort e Barcellona, le quali potrebbero entrare in una sorta di rotazione, anche se dall’Olanda non sembrano proprio contenti di questa situazione, mentre in Catalogna sono convinti di poter rinnovare ancora per molti anni nonostante la presenza di Madrid a partire dal 2026. Chiaramente non stiamo considerando sedi come Hockenheim, ormai fuori dal giro ma sempre lì alla finestra nel caso in cui volesse/potesse rientrare. Il tutto si rende necessario per le tante richieste arrivate da Africa e paesi arabi, ma anche l’Argentina vorrebbe riproporre il vecchio tracciato di Buenos Aires, laddove si corse l’ultima volta nel 1998, sfruttando il fattore Colapinto. Insomma, c’è tanta carne al fuoco per il prossimo futuro.

“Abbiamo alcune novità da annunciare molto presto riguardo alla possibilità di introdurre a medio termine una rotazione per alcuni Gran Premi europei e altre opzioni che arriveranno successivamente – ha affermato Domenicali. Chiariremo tutto a tempo debito. È vero che riceviamo molte richieste da nuove sedi interessate a entrare in calendario. La nostra scelta sarà sempre bilanciata, puntando a massimizzare i benefici economici e a sfruttare il potenziale di crescita nei mercati che possono contribuire allo sviluppo del nostro sport”.

“Pensiamo che il numero attuale di gare, 24, rappresenti il giusto equilibrio. Le proposte che riceviamo ci offrono l’opportunità di fare scelte ancora più strategiche per il futuro. Come sempre, dobbiamo mantenere un approccio bilanciato, sapendo che non possiamo basarci solo sul guadagno economico immediato, che varia da regione a regione, ma dobbiamo proporre ai nostri stakeholder soluzioni adeguate. Crediamo che questo sia un ottimo momento per rafforzare la nostra strategia, e siamo fiduciosi che queste novità renderanno la piattaforma della Formula 1 più solida, sia dal punto di vista sociale che aziendale”.

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