Formula 1 | Pat Fry: “In Alpine mancano ambizioni”
"Non c'era la motivazione per fare meglio del quarto posto", ha detto l'ingegnere britannico, nuovo direttore tecnico della Williams
La stagione dell’Alpine è stata molto anonima. La squadra francese non è mai riuscita a lottare per una posizione importane per quanto concerne il campionato costruttori, chiudendo al sesto posto, praticamente congelato sin dalle prime gare. Nel corso dell’anno all’interno del sodalizio transalpino c’è stato un vero e proprio rimpasto, l’ennesimo degli ultimi anni, e Otmar Szafnauer è stato sollevato dall’incarico di team principal, e Pat Fry, tornato nel 2020, ha deciso di passare alla Williams come direttore tecnico, ruolo che ricopre da qualche settimana. L’ingegnere inglese ha parlato recentemente del clima vissuto negli ultimi tempi in Alpine, spendendo parole non proprio al miele, riferendosi quantomeno all’ultimo periodo.
“Ripenso ai primi tre anni lì – ha detto Fry su Autosport. Abbiamo migliorato sensibilmente Enstone, costruendo auto migliori. Se mettevi le tre vetture l’una accanto all’altra, ognuna rappresentava un passo enorme ed era merito di tutti i presenti, perché si collaborava molto bene tra i vari reparti, e tutti dovrebbero essere orgogliosi di ciò che abbiamo ottenuto in quelle stagioni. Sono tornato là per provare a ricostruire tutto, e dal quinto posto risicato siamo riusciti ad arrivare al quarto in modo molto solito, ma sentivo come se non ci fosse la spinta necessaria per fare meglio, di raggiungere le prime posizioni. Credo che Otmar avesse le mani legate. Se fosse dipeso da me, avrei fatto il possibile per portare la squadra più in alto, ma era giunto il momento per me di cambiare aria”.
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