Formula 1 | Le pagelle del GP di Francia

Max Verstappen 10 In altri tempi l’errore in partenza sarebbe stato fatale, non per questo Max che come una furia cieca inanella giri record e va a sverniciare di forza il sette volte campione del mondo, rafforzando così la sua leadership in campionato. Strategia perfetta della Red Bull (9), lui corre con il piglio del campione. Terza vittoria stagionale, tredicesima in carriera, adesso la Mercedes trema davvero.

Lewis Hamilton 9 Stavolta il muretto Mercedes la legge davvero male, con la scelta di puntate su una sola sosta. Lui si rimbocca le maniche e gestisce la gomma, limitando i danni da fuoriclasse qual è. Ma da solo non può battere la Red Bull e un Max indiavolato.

Sergio Perez 8,5 E’ bravo a gestire le gomme, ed è veloce. E vince la sfida tra seconde guide portando un altro po’ di colore blu sul podio e punti nel Costruttori. Ormai è una garanzia.

Valtteri Bottas 7,5 Al Ricard il finlandese ci mette cattiveria e voglia, non sembra il pilota demotivato di Baku. Ma come Cassandra con i troiani il suo grido di allarme non viene recepito dalla squadra. Valtteri è il miglior stratega di giornata della Mercedes, avverte il team dell’impossibilità di vincere con un solo pit stop. Non gli credono, non si fidano, fanno male.

Lando Norris 9 Quinto al traguardo con la solita gara brillante e vivace, ed è il sesto piazzamento in top five su sette gare. Velocissimo, intelligente, bravo a leggere le fasi della gara e implacabile nei sorpassi. McLaren sta coltivando un campioncino.

Daniel Ricciardo 8 Norris ancora una spanna sopra per passo e convinzione, ma Daniel finalmente fa capolino e ci mette sostanza e velocità, contribuendo ad un grande risultato di squadra per la McLaren.

Pierre Gasly 8,5 La facilità con cui sublima l’AlphaTauri tenendola costantemente tra i grandi e la cartina tornasole di un talento esploso. Solo un miope non se ne accorgerebbe. Classe ’96, chi lo prende fa un affare.

Fernando Alonso 8 Soffre terribilmente con le gomme medie, crollando giro dopo giro nel primo stint; dopo il pit stop si adatta in modo egregio alle gomme dure, risalendo la china con ritmo e aggressività. Fine settimana da leone.

Sebastian Vettel 8 E’ un professore nel gestire le gomme, allungando in modo innaturale il primo stint, un capolavoro. La Aston Martin è una degna cattedra per insegnare la materia, visto che a Silverstone sono maestri in questa strategia, applicata in fotocopia anche ad un ottimo Lance Stroll (8). Il canadese sfortunato a restare fuori dal Q1, risale fino al decimo posto. Aston Martin (7) viva e brillante, e la coppia piloti funziona.

Charles Leclerc e Carlos Sainz 6 a entrambi Voto di ufficio, perché i due alfieri del Cavallino più che piloti sono passeggeri di una monoposto capricciosa e affamata di caucciù, che divora gomme come mai visto prima d’ora. Impossibile per i due “Carlo” difendersi o inventarsi qualcosa. Preoccupano in vista dell’estate le difficoltà di usura all’anteriore di una Ferrari (4) irriconoscibile.

Yuki Tsunoda 5 Prosegue il difficile percorso di crescita di un talento catapultato in F1 e sul quale si sono create troppe aspettative, sovente disattese da improvvidi botti in qualifica e gare anonime.

George Russell 7 Tredicesimo in qualifica, dodicesimo al traguardo. Velocità e sostanza, ma tutto in sordina, nelle paludi del basso midfield, totalmente sprecato al volante della Williams.

Esteban Ocon 4,5 Fresco di rinnovo fino al 2024 reagisce nel modo peggiore, surclassato da Fernando.

Mick Schumacher 6,5 Porta la Haas in Q2 e, nonostante vada a sbattere subito dopo, questo è davvero un “numero” niente male. Il primo in F1.

Antonio Giovinazzi 6 Al volante di un’Alfa Romeo plafonata e senza velocità fa quello che deve fare: vincere il confronto interno con Kimi.

Kimi Raikkonen 5 L’Alfa Romeo è piantata a terra, la monoposto lamenta mancanza di ritmo sui long run, lui però non fa molto per metterci del suo. Non brilla, neanche in qualifica.

Altri: Nikita Mazepin (5), Nicholas Latifi (4,5)