Formula 1 | Ferrari, in Messico attenzione al fattore “altitudine”

Nonostante i rettilinei, a Città del Messico si utilizzano dei set-up ad alto carico aerodinamico

Formula 1 | Ferrari, in Messico attenzione al fattore “altitudine”

Tramite le colonne del sito ufficiale della Ferrari, Thomas Bouché (Head of Aerodynamic Track Performance Group) ha raccontato la preparazione del prossimo Gran Premio del Messico, terzultima prova del mondiale 2022 di Formula 1, evidenziando come il fine settimana di Città del Messico sia una vera e propria sfida per gli ingegneri.

A causa dell’altitudine, ben 2.238 metri sopra il livello del mare, l’Autodromo Hermanos Rodrguez presenta delle caratteristiche assolutamente uniche, aspetto che dovrà spingere la Rossa a ottimizzare non solo il set-up (nonostante i rettilinei si corre con un carico aerodinamico elevato), ma anche il raffreddamento della power unit e la gestione del turbo.

Ci puoi raccontare da dove viene la tua passione per il motorsport e come sei entrato a far parte della Scuderia Ferrari?
“La mia passione per il motorsport è iniziata davvero in tenera età, alimentata dal duello fra Alain Prost e Ayrton Senna. Sono diventato tifoso ferrarista negli anni Novanta, quando per la Scuderia hanno iniziato a correre vari piloti francesi (lo stesso Prost ma anche Jean Alesi). Al contempo sentivo crescere l’interesse per l’innovazione tecnologica ed ero attratto in particolar modo dallo sviluppo che c’era in Formula 1, qualcosa di davvero unico al mondo. Ho trascorso qualche anno ad occuparmi di formule addestrative e nel frattempo frequentavo un Master in Ingegneria Aerospaziale. Ho continuato a fare esperienza nelle serie minori e poi sono diventato ingegnere di corsa nel campionato Sportscar, giungendo in Formula 1 nel 2007 come responsabile dello sviluppo aerodinamico. Come ingegnere e appassionato di questo sport, entrare alla Scuderia Ferrari è sempre è sempre stato un forte obiettivo, che si è finalmente concretizzato a inizio 2018″.

Ci racconti la pista di Città del Messico, quali sono le sue caratteristiche più distintive?
“L’aspetto veramente unico del circuito di Città del Messico è l’altitudine: si trova a 2.238 metri sul livello del mare e questo significa che la densità dell’aria è ridotta del 20%. Si tratta di un giro breve, uno dei più corti dell’intero calendario, ma nonostante questo propone un rettilineo lungo quasi 1,3 km, in fondo al quale avvengono quasi tutti i sorpassi. L’attuale layout, in uso dal 2015, non propone curve particolarmente difficili da affrontare ad alta velocità, specie da quando l’ultima, la gloriosa Peraltada, è stata sostituita con la tortuosa sezione dell’Arena. Le curve da bassa velocità, dunque, la fanno da padrone e per questo è la trazione la qualità fondamentale che devono avere le vetture competitive”.

Si corre a oltre 2.000 metri di quota, e nonostante la pista presenti dei lunghi rettilinei le vetture girano con una configurazione da massimo carico. Ci spieghi cosa significa gareggiare in area rarefatta?
“La riduzione della densità dell’aria, dovuta alla rilevante altitudine cui si trova il tracciato, costituisce per le squadre una delle più grosse sfide tecniche della stagione: le forze aerodinamiche sono considerevolmente ridotte e per questo ci ritroviamo con valori di carico paragonabili a quelli di Monza nonostante si utilizzi la configurazione di Monaco! I motori turbo sono meno condizionati rispetto ai vecchi propulsori aspirati e questo fa sì che accelerazione e velocità di punta siano tra le più elevate della stagione. Questo quadro porta con sé alcune insidie non indifferenti per il raffreddamento di motore e freni: le vetture di Formula 1 attuali nono sono state disegnate e ottimizzate per girare in condizioni così particolari, per questo tutti i parametri verranno continuamente curati e analizzati nell’arco di tutto il weekend. L’aria rarefatta potrebbe anche incidere nei duelli ruota a ruota perché chi insegue potrebbe ritrovarsi presto in difficoltà per il fatto di guidare nell’aria sporcata dalla vettura che lo precede”.

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