Ferrari | Vasseur netto sulla penalità di Norris: “Regolamento chiaro, non ci sono interpretazioni”
Sullo specchietto: "Sarebbe stato meglio se la FIA fosse intervenuta con la Virtual Safety Car"
Il Gran Premio del Qatar verrà ricordato non solo per la straordinaria prestazione di Max Verstappen, ma anche per una gestione alquanto discutibile della FIA, la quale non è intervenuta, incredibilmente, per rimuovere un pezzo di una vettura finito in pieno rettilineo. Parliamo dello specchietto perso da Alexander Albon: dapprima, il direttore di gara Rui Marques ha deciso di mettere una bandiera gialla per qualche giro, non permettendo i sorpassi e traendo in inganno Lando Norris, il quale non ha alzato il piede prendendo addirittura dieci secondi di Stop&Go. Una sanzione che ai più sembra esagerata, ma che stando ai precedenti pare essere ineccepibile. Fa storcere il naso il perché si sia arrivati a questa decisione, appunto per una mancanza della Federazione. Lo specchietto poi è andato distrutto da Bottas, e a farne le spese sono stati Sainz e Hamilton, i quali hanno forato, cambiando anche le dinamiche della gara.
“La questione della penalità non è discutibile: il regolamento è chiaro, si applica la sanzione prevista senza margine di interpretazione – ha detto con fermezza Frederic Vasseur, team principal della Ferrari. Per quanto riguarda lo specchietto in mezzo alla pista, col senno di poi si può immaginare che sarebbe stato opportuno far entrare subito la Virtual Safety Car per rimuovere il detrito. Sarebbe stato più sicuro e meno rischioso per tutti. L’episodio è avvenuto quando Charles si è avvicinato a Bottas: lui si è spostato sulla destra e ha distrutto lo specchietto, che si è rivelato un potenziale pericolo. È stato un peccato per noi, quindi per Carlos, ma anche per Lewis”.
“È facile giudicare dopo, ma sarebbe stato decisamente meglio neutralizzare la gara con una VSC. Forse non si aspettavano che il pezzo potesse diventare un problema, essendo inizialmente fuori traiettoria. Nel momento in cui qualcuno tenta un sorpasso in curva 1, quel detrito finisce inevitabilmente nella linea di percorrenza, e a quel punto era evidente che la neutralizzazione fosse necessaria”.
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