Ferrari, Arrivabene: “Abbiamo sbagliato, ci serva da lezione”
Il team principal del Cavallino non cerca scuse per l'errore di strategia del muretto
Il terzo posto di Sebastian Vettel è un risultato che non può non andare stretto, dopo una partenza al semaforo che ha fatto saltare sul divano una nazione sveglia all’alba per supportare la Ferrari. L’uno-due delle SF16-H al verde sembrava il preludio per una grande storia da raccontare, una prima piccola impresa che potesse inaspettatamente incanalare su binari rossi un mondiale ancora molto “argentato”.
“Ma i conti si fanno alla fine della gara – ammonisce severo Maurizio Arrivabene – Abbiamo fatto una buona prima parte di gara, poi c’è stata la bandiera rossa, ma non dobbiamo prenderla come una scusa. Questo ci insegna che i conti si fanno alla fine”.
Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto per la Ferrari? Il team principal non ha dubbi: “Ad inizio gara lo vedevo tutto pieno…”. E’ da lì che la Rossa deve ripartire, da una grande partenza e da una velocità quasi sorprendente, con un livello di prestazioni molto più vicino alla Mercedes rispetto alle attese.
Poi è arrivato l’errore al muretto, una strategia definita “aggressiva” dal Cavallino, ma che in realtà è stata fin troppo conservativa, perché forse bisognava avere il coraggio di osare e marcare a uomo la scelta di Rosberg ed Hamilton, mettendo le gomme medie e provando a difendere la prima posizione. In più non può passare in secondo piano il ritiro di Raikkonen per un problema al turbo, quanto mai allarmante sotto il punto di vista dell’affidabilità.
“Quanto è successo oggi deve servirci come lezione per fare ancora meglio – ha continuato Arrivabene – Ad iniziare dal Bahrain, dobbiamo avere un approccio al lavoro ancora più umile e determinato”.
Antonino Rendina
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