F1 | Wolff duro con la Red Bull: “Non bastano un paio di persone per creare una struttura competitiva”

"Non credo che 15 persone e una sede saranno sufficienti per essere competitivi in ​​tre anni con un nuovo propulsore", ha proseguito

Wolff ha analizzato il mercato ingegneri portato avanti da Red Bull nelle ultime settimane
F1 | Wolff duro con la Red Bull: “Non bastano un paio di persone per creare una struttura competitiva”

Intervistato da motorsport.com, Toto Wolff è tornato a parlare delle recenti “assunzioni” della Red Bull in casa Mercedes, sottolineando come un buon mercato ingegneri non basti per creare una struttura in grado di mettere insieme una power unit affidabile, veloce e competitiva in termini di potenza.

Secondo l’austriaco della Mercedes, i grandi costruttori ci hanno messo anni per rodare un sistema complesso, costellato da difficoltà e interruzioni. Si tratta di un percorso che Red Bull non potrà “accorciare” solo basandosi sull’esperienza di una manciata di persone prelevate da Mercedes o da altri costruttori impegnati nel Circus.

“Ci sono circa 900 persone che lavorano a Brixworth”, ha affermato Toto Wolff. “La Red Bull ne ha contattati un centinaio e ne hanno convinti tra i 10 e 15 a spostarsi da loro. Parliamo di persone per lo più in ruoli legati alla produzione, non alla performance. Se dovessi mettere in piedi una nuova fabbrica inizierei anche io in questo modo, ma tra l’assunzione di qualche persona e l’avere una fabbrica di motori completa, funzionante e competitiva, c’è una lunga strada da percorrere. Senza considerare che il percorso non può ritenersi così semplice”.

“Penso che la Red Bull possa riuscire nei suoi propositi”, ha proseguito. “Hanno le risorse per farlo, ma Mercedes, così come gli altri Costruttori di motori, sono qui da decenni che operano stagione dopo stagione per ottimizzare le proprie strutture. Non credo che 15 persone e una sede saranno sufficienti per essere competitivi in ​​tre anni con un nuovo propulsore. Detto questo, li stiamo prendendo molto sul serio perché sono una grande squadra e hanno le risorse finanze per farlo. Ma allo stesso tempo siamo convinti di una cosa. La Formula 1 richiede tempo e nessuna disponibilità di denaro può accelerare la curva d’apprendimento essenziale per questi progetti”.

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