F1 | Vettel: “Sono abbastanza felice della mia vita”
"Amo correre, ma se qualcuno me lo chiedesse risponderei che sono il marito di Hanna e il padre dei miei figli", ha detto il tedesco ad Autoweek
È un’intervista a tutto campo quella rilasciata da Sebastian Vettel ad Autoweek. Il tedesco della Ferrari ha infatti tracciato un bilancio della propria vita tra passato e presente, rammentando anche com’è nato il suo amore per il motorsport.
“Non ricordo il giorno preciso – ha ammesso il quattro volte campione del mondo -. Deve essere stato in TV. Mio padre faceva hillclimbing e correva a livello amatoriale con una Volkswagen Golf. La nostra famiglia viaggiava sempre insieme. Sin da piccolo ho avuto a che fare con gli sport motoristici. Poi a tre/quattro anni ho avuto un go kart. L’ho provato e credevo che mi sarebbe piaciuto, ma non avevamo idea di cosa stessimo facendo. Quindi inizi a correre, corri con altri bambini e poi cominci a capirlo”.
Da parte di Vettel non è mancato un ricordo sul suo idolo, nonché connazionale, Michael Schumacher: “Ho avuto la possibilità di incontrarlo e da allora in poi è stato il mio eroe. È lì che mi sono innamorato della Formula 1, a metà degli anni ’90”.
Seb ha poi svelato un retroscena: “Penso che sia stato nel 1992, mio padre mi ha portato a vedere le libere a Hockenheim. (…) Pioveva a dirotto, nessuno usciva dai box perché c’era l’aquaplaning. Poi alla fine i piloti hanno fatto un giro di installazione, a quel tempo il suolo inizia a vibrare senti solo questa cosa e ti passa davanti come un siluro con questo getto d’acqua dietro. Non lo dimenticherò mai: il giorno, la pioggia, il suono, le vibrazioni. Ecco perché sono un fan dei vecchi tempi”.
Vettel ha anche discusso della sua sfera privata, argomento tenuto il più delle volte top secret, dove ha esternato la sua umanità: “Sono abbastanza felice della mia vita. Sono contento di quello che ho. Se puoi scegliere, pensi sempre un po’ a questo e un po’ a quello. Ovviamente correre è anche la mia vita, ma se qualcuno mi chiedesse chi sei allora la risposta che mi piacerebbe sentire da me stesso è che sono marito di Hanna e padre dei miei figli. Questo è quello che sono”.
Parlando invece degli aspetti relativi al suo essere pilota e al concetto di sportività ha detto: “Non sono sempre paziente in gara, ma hai la passione ed emozioni che ti guidano – ha sottolineato Vettel -. In pista combatti per te stesso. Vuoi solamente essere competitivo. Ma ciò non significa che devi essere un asino quando esci dalla macchina. Apprezzo molto se qualcuno viene da me dopo averlo battuto, mi stringe la mano, mi guarda negli occhi e dice “ben fatto”. Cerco di farlo anche io, anche se mi piacerebbe scappare e nascondermi, ma penso che dovrebbe essere così”.
Piero Ladisa
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