F1| Toro Rosso e Acronis insieme nello sviluppo
Alla vigilia dell'ItalianGP a Monza si celebra un anno di partnership all'insegna di velocità e protezione dati
Ieri sera al Cosmo Hotel Torri di Vimercate (MB) siamo stati ospiti di Acronis, azienda americana leader mondiale nella produzione di software dedicati alla protezione ibrida dei dati cloud, che nei giorni immediatamente precedenti all’attesissimo Gran Premio d’Italia a Monza, ha voluto festeggiare un anno di partnership con Toro Rosso, scuderia italiana in orbita Red Bull che si appresta a correre la gara di casa.
Punto di forza dei prodotti di Acronis è la creazione di immagini disco di backup e ripristino, partizione e gestione, di avvio e gestione, migrazione dei dati e interi sistemi, decuplicazione dei dati.
La gestione della immensa quantità di dati che viene prodotta, elaborata e gestita da un tema di F1 in un normale fine settimana di gara, parliamo di circa 700 GB, è fondamentale per consentire ai piloti di correre al meglio e per pianificare il lavoro di sviluppo della vettura.
Dall’esigenza di gestire e conservare in sicurezza i dati, nasce la partnership tra la scuderia italiana e Acronis, che nel corso della serata ha presentato il suo nuovo software Acronis True Image 2018: la nuova release include importanti aggiornamenti delle funzionalità di backup e ripristino del programma ed è il primo software di backup personale che incorpora una tecnologia basata su intelligenza artificiale per proteggere attivamente i dati contro il ransomware.
Esattamente come una vettura di F1 ha il costante obiettivo di sviluppare il suo potenziale e incrementare le prestazioni, anche la versione 2018 è stata concepita con questo intento: la caratteristica più evidente è quella di essere ben tre volte più veloce della precedente.
Un plus non da poco per dei partner che si trovano a dover scambiare e scaricare tanti GB di dati in pochissimo tempo.
Carlos Sainz e Daniil Kvyat, presenti all’evento in rappresentanza della Scuderia Toro Rosso, sanno bene quanto sia importante avere a disposizione tutti i dati necessari senza correre il rischio di perdere qualche elemento: “Correre senza dati è possibile, quello che non si può fare è lo sviluppo”, ha ammesso il pilota spagnolo.
Durante l’incontro John Zanni, Chief Marketing Officer di Acronis, ha chiesto ai piloti come utilizzano i dati durante un weekend di gara come lo scorso che si è svolto al Circuito di Spa-Francorchamps, in Belgio.
“Di solito non guardiamo i dati di giri specifici, ma ci rivolgiamo a dati macro per rivedere la gara con gli ingegneri, per vedere cosa si può migliorare nel set up o nella prestazione della macchina” – ha detto Carlos Sainz – “In generale, ma molto spesso, i dati più importanti arrivano in vista del weekend di gara successivo, quindi li abbiamo avuto adesso, prima di Monza”.
Riferendosi sempre alla gestione dei dati ricavati dalle vetture in pista, Daniil Kvyat nel corso delle FP3 a Spa ha rischiato di dover sostituire la Power Unit a seguito di un improvviso calo di potenza della sua STR12.
La gestione di una simile evenienza, come una P.U. compromessa a poche ore dalle qualifiche, comporta un grande scambio di informazioni tra la scuderia e la fabbrica, che deve essere gestito velocemente e in totalmente protetto da attacchi esterni.
Dal punto di vista del pilota invece si tratta solo di: “Andare nella tua stanza e pregare” – ha ammesso Daniil ripensando all’episodio.
I dati ricavati dal sabato, in cui si svolgono FP3 e qualifiche, aiutano molto a raggiungere il risultato in gara.
“Sicuramente. Senza dati sarebbe molto difficile analizzare le sessioni e provare a migliorare” – ha detto <strong>Carlo Sainz</strong> – “Non si potrebbe vedere dove tu e la macchina andate forte o dove invece c’è un calo nelle prestazioni, perché come piloti miglioriamo guardando i dati”.
Tornando invece alla pista pura, per entrambi è difficile scegliere un tracciato preferito.
“E’ difficile dirne uno solo” – ha esordito Daniil Kvyat – ” perché ci sono tante sezioni, tante curve con caratteristiche differenti. Singapore è molto bello, in generale tutti i tracciati veloci come Spa e Monza, il Red Bull Ring”.
“Anche per me è così” – ha detto Carlos Sainz – “Spa e Silverstone sono i miei preferiti, poi ci sono dei tracciati con delle caratteristiche che mi piacciono come Monza, Suzuka. In generale i tracciati storici (<em>old school tracks</em>)”.
Facendo un confronto con la scorsa stagione, è stato chiesto ai piloti, se per il 2018 vorrebbero la P.U. Renault o vorrebbero tornare a quella Ferrari, montata nel 2016.
“E’ difficile giudicare. Lo scorso anno con la P.U. Ferrari abbiamo sacrificato un po’ la velocità di punta” – ha detto <strong>Daniil Kvyat </strong>- “quest’anno Reanult era ok all’inizio, ma a essere onesti c’è un gap di sviluppo con Mercedes e Ferrari”.
Infine una battuta sempre con Daniil Kvyatt sulla biografia che ha appena pubblicato in Russia, riguardo ad episodi particolari della sua carriera (il “declassamento” in Toro Rosso a favore di Max Verstappen, <em>ndr</em>): “Non l’ho scritto proprio io ma l’idea è quella di tradurlo anche in italiano e in inglese. Ci sono dei dettagli sulla mia carriera, ma niente di particolare. Mi sono tenuto delle storie per altri libri”.
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