F1 | Red Bull, Perez schiavo dei track limits in Qatar

Il messicano guadagna 15 secondi di penalità: "Sono stati introdotti all'ultimo minuto: non credo sia giusto"

F1 | Red Bull, Perez schiavo dei track limits in Qatar

Solo un punto: è quanto porta a casa Sergio Perez dopo il faticosissimo weekend in Qatar. Il bilancio del messicano, ammettiamolo, non può essere certo definito positivo: nelle qualifiche di venerdì è tredicesimo, condannandosi ad una gara in salita. Nelle Shootout riesce a risalire in ottava posizione, ma gli sforzi di Checo sono vani, poiché nella Sprint Race finisce inevitabilmente in ghiaia, in un sandwich con Nico Hulkenberg ed Esteban Ocon, e consegnando di fatto il titolo mondiale al compagno di squadra ancora prima della bandiera a scacchi. In gara Perez non riesce a fare poi meglio: i track limits hanno continuato a mietere vittime, tanto che Checo si porta a casa ben 15s di penalità, tagliando comunque il traguardo in decima posizione – grazie anche alle innumerevoli penalità conquistate dagli avversari.

“E’ stato un pomeriggio difficile, e le hard nel primo stint hanno complicato le cose, specialmente con la prima Safety Car. Non riuscivo a riscaldare le gomme e così ho cominciato a perdere posizioni, senza poterle recuperare velocemente quando avrei dovuto. Quando sono riuscito a rimettere temperatura nelle gomme era arrivato il momento del pit-stop obbligatorio – ha spiegato Checo – sabato abbiamo perso la vettura con l’incidente nella Sprint e avevamo una vettura completamente nuova per la gara. Per questo è stato difficile giudicare la macchina per la gara. Ho sofferto molto a causa dei track limits, che sono stati introdotti all’ultimo minuto: non credo sia giusto, ma è così per tutti e avrei dovuto fare meglio. Era difficile per me rendermi conto dall’abitacolo perché, così come è capitato in Austria, il sedile è troppo basso e non si riesce a vedere bene. Forse avrei dovuto fare qualche modifica per questo. Tutto sommato ho tanti dati da rivedere e sarò in fabbrica questo weekend per lavorare con la squadra”.

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